Lorenzo Bacci

Lorenzo Bacci, sindaco di Collesalvetti

Collesalvetti «I nostri NO: NO aumento tasse; NO tagli ai servizi; NO imposta di soggiorno. I nostri SI: SI esenzione totale IRPEF redditi fino a 10mila €; SI riduzione TARI per famiglie e imprese». E l’immancabile hashtag: ‪#‎fatticoncreti‬. Così il sindaco di Collesalvetti, Lorenzo Bacci, su Facebook all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio Comunale del bilancio di previsione 2015. Ma i commentatori si dividono.

 

Se infatti c’è chi elogia Bacci per la coerenza: «Tu mantieni gli impegni che hai preso con i tuoi elettori porta per porta durante le primarie. Sei un esempio», c’è anche chi gli scrive: «paragonare Livorno (160mila abitanti) con Collesalvetti (16mila abitanti) é proprio roba da PD». Il sindaco ed il gruppo consiliare del Partito Democratico, infatti, avevano diffuso, a inizio mese scorso, sul web e per strada, un’analisi comparativa delle imposte Livorno-Collesalvetti (leggi qui). E anche nei commenti a quest’ultimo post di Bacci la comparazione fra i 2 Comuni limitrofi torna al centro della discussione. E come sempre c’è chi la vede in un modo, chi un altro. «Bravo Lore – scrive un commentatore – peccato io devo esser sotto a Nogarin». E un altro utente: «A dimostrazione che gli impegni presi dal Sindaco di Collesalvetti non sono spot elettorali… A Livorno aspettiamo da un anno i bus gratis e molto altro».

 

Così come c’è chi vuole «ricordare a tutti che questo è il bilancio di previsione 2015. Anche l’anno passato – scrive un altro commentatore – sono stati fatti proclami sul bilancio previsionale 2014 proprio in campagna elettorale , poi qui al Colle ci siamo ritrovati con € 600.00,00 di buco e quindi il ripristino della tassa sui passi carrabili (COSAP) , l’aumento al massimo dell’aliquota sul comodato d’uso delle case ai figli ecc…. Allora Lorenzo Bacci, di questo non dici niente? RSVP». E la consigliera del Movimento 5 Stelle, Loredana Pantaleone: «A Collesalvetti sono state aumentate e non di poco lo scorso anno. Facile quest’anno non aumentarle».

 

E il dibattito si sposta poi sul nazionale, su Renzi. Così la consigliera Pantaleone: «non è il nuovo come Nogarin, ma è il proseguo di Letta, Bersani. E non è stato eletto dal popolo italiano ma da Napolitano.Ma lo vogliamo dire o no?». Con l’assessore Riccardo Demi che la incalza: «Lei, Pantaleone, non conosce la Costituzione» e la collega Donatella Fantozzi che cerca di riportare il dibattito sul locale: «Loredana, sinceramente e senza cattiveria: ma cosa dici di Collesalvetti?». Cui la pentastellata risponde: «Che quando a suo tempo ho votato e fatto votare Lorenzo credevo in lui, avevo riposto tanta fiducia in lui. Lorenzo sa benissimo quali erano le mie aspettative, ne parlammo a suo tempo più volte. Personalmente sono stata delusa, non c’è cattiveria, solo tanta amarezza perché avrei voluto dal mio sindaco giovane tanti cambiamenti che non sono avvenuti. Devo elencarli? Sono scritti nel programma di Lorenzo della prima sua elezione a sindaco. Cosa è avvenuto nel frattempo? Vorrei saperlo».

 

E se una donna fa presente al sindaco che «sarebbe bene ricordarsi che del Comune fanno parte anche frazioni tipi Castell’Anselmo per il quale non ci sono fondi neppure per convogliare le acque di un cantiere chiuso ad uno scarico già esistente distante solo due metri. Ma che lo dico a fare?», un uomo gli ricorda che «manca solo il “SI” alla formazione della 1° classe di Guasticce».

 

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