Collesalvetti La risposta non si è fatta attendere. O… non più di tanto. SEL aveva infatti presentato nelle settimane scorse al Senato un’interrogazione parlamentare sull’Interporto per chiedere ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Interno se intendano effettuare verifiche, stante il fatto che, per Sinistra Ecologia e Libertà, «la destinazione del 40% dell’area ad attività manifatturiera e commerciale è in palese contraddizione con le finalità logistiche e retroportuali».
Ai rappresentanti del partito di Vendola replica Riccardo Demi, assessore all’assetto del territorio del Comune di Collesalvetti. Demi, che non fa mai il nome di SEL, difende le scelte fatte e parla di una «gestione urbanistica efficiente e attenta dal punto di vista ambientale». Non possiamo – così l’assessore – che rimarcare nuovamente la virtuosità della scelta di privilegiare l’utilizzo di aree già urbanizzate e già in sicurezza idraulica, scelta che trova la propria reale applicazione nell’introduzione di funzioni produttive accanto alle preesistenti funzioni logistiche sull’area dell’interporto Vespucci».
L’attacco «Tale scelta – conclude Demi – vede nuovamente forze politiche che fanno dell’ambientalismo di facciata la propria bussola, tentare di metterla in discussione con un’interrogazione parlamentare, che non farà altro che far perdere tempo e denaro pubblico. Tali forze dimenticano che il “riuso” di aree già urbanizzate diminuisce il consumo di territorio e costituisce una reale scelta ambientalmente sostenibile e non una vuota enunciazione di principio».
Che Sinistra Ecologia e Libertà e l’attuale compagine di maggioranza del Comune di Collesalvetti fossero ai ferri corti non è una novità e, proprio recentemente, gli stessi rappresentanti locali del partito di Vendola lo avevano ribadito sosenendo di esser stati cacciati dalla maggioranza dell’epoca proprio a causa della divergenza di vedute su questo tema. (leggi qui)
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Evidentemente non c’è più sordo di chi non vuol sentire ….e la butta là dove conviene. La questione sollevata da SeL non è di carattere ambientale (chiunque legge cosa è stato sollevato capisce perfettamente) ma di correttezza istituzionale. Infatti la destinazione del centro intermodale è “logistica integrata” e per queste finalità sono state finanziate tutte le opere con un grosso contributo della comunità europea. La comunità non avrebbe certo finanziato espropri e poi opere per bonificare aree industriali a destinazione privata: è questo il problema……. ma ci auguriamo fortemente di avere torto.
Assessore Demi, che c’azzecca il riuso, le aree c.d. produttiva in un interporto di valore nazionale? Ha notizie di impianti recupero/trattamento rifiuti nell’Interporto di Parma, in quello di Bologna o in quello al Brennero?