Stagno 124.978 euro. È la cifra stanziata per Stagno nell’ambito del progetto di riqualificazione delle frazioni. Collenews ha intervistato il presidente del Consiglio di Frazione, Giuseppe Cintio, che suggerisce di investirli per il rifacimento della segnaletica orizzontale, ma anche per la viabilità e per una griglia che intercetti le acque meteoriche. Quando piove molto, infatti, tutta l’acqua che viene giù da Via Romita, Via della Costituzione, Via De Gasperi va verso il Cateratto e siccome le caditoie non sono sufficienti l’acqua si riversa in Via Rosselli e in Via Don Giovanni Verità. Cintio fa anche un bilancio dell’operato del CDF di cui è presidente e il punto della situazione sociale a Stagno.

 

Cintio, il Consiglio Comunale nell’ottobre dell’anno scorso ha dato il via libera al progetto di riqualificazione delle frazioni. Stagno è capofila con interventi per 124.978 euro. C’è già stato un passaggio da parte del Comune col vostro Consiglio di Frazione? Cosa proporrete?

«L’unico incontro che abbiamo avuto ad ora è quello sulla riqualificazione di Stagno Vecchio e quella del bosco. Io non posso che riprendere i famosi 10 punti già esposti all’assessore Menicagli e al comandante della Polizia Municipale Cecconi. Alcuni di questi sono ancora senza risposta. Sono questioni che da anni e anni si trascinano. Ora sembra che dei soldi a disposizione ci siano… La segnaletica orizzontale in quasi tutta la frazione non esiste più. Nell’intersezione fra Via Aiaccia e l’Aurelia è stato messo, sì, un obbligo di svolta a destra (che nessuno rispetta!), che non è ben indicato, ci vorrebbe qualcos’altro che inibisse la svolta a sinistra. Ci sono capitati anche incidenti… Ci sarebbe poi da ripristinare la vecchia viabilità di Via Berlinguer. L’unica ditta rimasta in Via Toscana si è infatti spostata. Si potrebbe fare una rotatoria, magari…».

 

«Piazza Di Vittorio è stata finalmente sistemata, anche se c’è un po’ di inciviltà da parte nostra (la gente parcheggia dove capita), ma quella cosa non è certo colpa dell’Amministrazione. La fermata dell’autobus è stata spostata al centro della piazza, anche se il cartello permane sempre al vecchio posto, quindi il pullmann si ferma 20 metri prima, ma insomma… Sempre sulle fermate degli autobus, c’è la questione di quelle sull’Aurelia; anche lì c’è successo un incidente mortale l’anno scorso: è mal illuminata, sono mal segnalati gli attraversamenti pedonali… Bisognerà trovare una soluzione e non credo tocchi a noi suggerire ciò che la legge prevede. Sarebbe importante anche avere una pensilina per le fermate degli autobus, se non a tutte le fermate almeno in Piazza Di Vittorio, per consentire alla gente di ripararsi quando piove. Ne ho già parlato con l’assessore Menicagli. Sempre con lui ho parlato della possibilità di una griglia per le acque meteoriche. Quando piove molto, tutta l’acqua che viene giù da Via Romita, Via della Costituzione, Via De Gasperi va verso il Cateratto e siccome le caditoie non sono sufficienti l’acqua si riversa in Via Rosselli e in Via Don Giovanni Verità. La gente qui rimane sempre “alluvionata” in queste zone. L’idea era quella di fare un griglione che intercettasse quanta più acqua possibile. La stagione delle piogge è passata, è andato tutto bene, ma insomma… Attrezziamoci per la prossima, possibilmente anche per la primavera quando qualche acquazzone ci sarà».

 

Insomma… tutti cantieri aperti, tranne Piazza Di Vittorio…

«Risolte le questioni di Piazza Di Vittorio e del rallentatore per Corso Italia in ingresso dall’Aurelia. Poi sì, il resto rimane. Fondamentale è la segnaletica orizzontale. Il cittadino estroso parcheggia dove vuole, peraltro».

 

A circa metà mandato, che bilancio fa del vostro operato di CDF?

«Di battaglie ne abbiamo fatte tante, anche a fianco dell’Amministrazione Comunale perché contro non si va da nessuna parte. Talvolta ci sono stati scontri aspri con vari rappresentanti del Comune, ma poi tutto si è sempre tradotto in una dialettica politica composta e i rapporti fra CDF e Amministrazione sono ottimi, anche dal punto di vista personale, umano. Poi, si sa… ognuno vorrebbe molto di più. La nostra è una frazione di confine. Qualcuno lo considera un quartiere dormitorio, ma ormai siamo più di 4.400 persone, per cui è una frazione a sé stante a tutti gli effetti».

 

Guardando al futuro, invece, su cosa vi proponete di lavorare?

«Ci sarà da lavorare su “Cittadinanza Attiva”: la grande sfida è il coinvolgimento, oltre che dei migranti come ho già detto, dei cittadini di Stagno. I problemi qui sono incancreniti da tempo; bisogna cercare di non farsi scoraggiare. D’altronde, è solo l’aspetto economico che manca, non la volontà. Immagino che se l’Amministrazione Comunale avesse modo, economicamente, di intervenire, non starebbe a farsi rincorrere dalla gente che reclama. In conclusione: non è che ci fanno un dispetto»

 

Come giudica la vita sociale a Stagno, la partecipazione attiva della cittadinanza alla vita, non solo del vostro Consiglio di Frazione, ma pubblica del paese?

«Con la nascita della Pro Loco e di altre associazioni, incominciamo a sentirci più paese. Stagno, comunque, ha 3 quartieri, inutile negarlo. Stagno Vecchio, il Vllaggio Emilio e la zona dell’Aiaccia. Comunque, la situazione è molto migliorata: c’è una buona collaborazione con Stagno Vecchio.. Si poteva far di più, anche come Consiglio di Frazione? Assolutamente sì. Con le forze che abbiamo, con quel che possiamo fare (anche legalmente), non possiamo far altro che far da tramite per la sollevazione dei problemi».

diego.vanni@collenews.it

Twitter Vanni cronista 2

 

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