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Daniele Rossi , capogruppo M5S in Consiglio Comunale

Collesalvetti «Non è vero che certe tematiche esulino dal campo di lavoro dei CDF. Anzi. Il mio timore è esattamente l’opposto: cioè che chi non ha Consigli di Frazione “combattivi” come quello degli stagnini – che a mio avviso debbono considerarsi fortunati – rischi di ottenere di meno da un’Amministrazione non presente sul territorio e che risponde solo a problema avvenuto». Questa la posizione del capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale, Daniele Rossi, espressa già durante l’Assemblea Pubblica a Stagno del 14 ottobre scorso.

 

Il ruolo dei Consigli di Frazione Rossi cita un estratto del regolamento comunale sui CDF, «votato dalla maggioranza PD non più di un anno fa», sottolinea. “I Consigli di Frazione sono organismi di partecipazione dei cittadini alla vita della comunità, privi di personalità giuridica. Sono promossi e riconosciuti dall’Amministrazione Comunale in quanto istituti che tendono al coinvolgimento della popolazione nelle scelte amministrative, ad una maggiore trasparenza, ad una migliore informazione e ad un arricchimento della comunità locale e delle istituzioni. Il Consiglio di Frazione, quale organismo di partecipazione popolare di cui al comma 1 dell’art. 8 del D.Lgs. N. 267 del 18/08/2000, è espressione delle varie realtà della frazione. Esso si pone come un utile strumento di collegamento tra le frazioni e l’Amministrazione comunale, avente la finalità di farsi portavoce delle esigenze e dei fabbisogni dei cittadini presenti nelle frazioni di riferimento. I Consigli di frazione, inoltre, promuovono e coordinano iniziative culturali, sportive, e ricreative per il perseguimento dei fini “generali” dell’Ente.” «Questo per mettere un punto su moniti e quant’altro: i CDF hanno il dovere di fare determinati percorsi: sta alle Amministrazioni avere l’intelligenza di saperli gestire».

 

allagamentiProblematiche idrauliche e scarsa manutenzione «Alcuni si lamentavano della scarsa manutenzione – aveva ribadito Rossi in Assemblea – e qua mi sembra ovvio che le cause vadano a ricercarsi nella diminuzione dei fondi, cito un solo esempio, a Collecoop, che si è vista sensibilmente diminuire il budget di spesa. Meno soldi, meno operai, meno lavori di prevenzione». Rossi, durante la riunione, ha ascoltato chi esponeva le possibili soluzioni per le tre principali criticità. «Queste soluzioni – ha precisato Rossi – sono esattamente le medesime che gli uffici ci han presentato quando noi del 5 Stelle ci siamo attivati per comprendere sia le problematiche, che le eventuali soluzioni. Fa specie vedere che opere che con un bassissimo impatto economico, ancora non siano state fatte, quando si ha contezza dei problemi».

 

“Non ci sono soldi”? «La risposta, da quando siamo sotto il Patto di Stabilità ad ora, delle varie Amministrazioni è sempre “non ci sono soldi”. Beh, permettetemi di dissentire. Sono cambiati i tempi a Collesalvetti da quando le opposizioni votavano i bilanci alle maggioranze PD. Adesso ci siamo noi, e vediamo come effettivamente siano spesi i soldi. Il Comune di Collesalvetti, quest’anno, ad esempio, aveva la possibilità di spendere 300.000 euro in più rispetto a quanto speso. Ma non lo ha fatto. Perché, tra le molteplici possibili soluzioni (vedi programma PD 2009 per un esempio, con il plesso scolastico previsto per Stagno), si è insistito, senza logica apparente, a voler progettare un polo scolastico a Nugola, avendo spesa più onerosa di altre soluzioni che pur avevamo indicato alla maggioranza. Bene, con 300.000 euro si sarebbe (e ce ne sarebbe stato d’avanzo) potuto sistemare le tre criticità con interventi di cui la necessità è evidente. Invece? L’Amministrazione accetta gli inviti dei Consigli di Frazione solo se sono atti a farsi spot pubblicitari, e risponde con elefantiaca lentezza. Come? Organizzando un incontro all’Interporto alle 5 e mezza del pomeriggio di una giornata lavorativa. A Livorno si dice “roba da torte”. Capisco la scelta del luogo, però: l’unica zona di Guasticce in cui se piove magari non si rischia di rimaner sott’acqua».

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In conclusione, Rossi auspica che i CDF ed i cittadini «non mollino, non si spaventino di fronte a “moniti” di chicchessia  e ritornino a pretendere di far parte dei processi decisionali. Dal canto nostro, non ci impressionano i moniti di Napolitano, figuriamoci quelli del Bacci».
 
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Andrea Crespolini

L’assessore al bilancio, Andrea Crespolini

La replica di Crespolini Sulla questione dei 300.ooo euro, però, l’assessore al bilancio Andrea Crespolini ha da dire la sua. «Questa questione si inserisce nel quadro del Patto di Stabilità orizzontale regionale per il quale ogni Comune verifica lo stato di avanzamento dei propri investimenti a poco tempo dalla fine dell’anno, andando ad analizzare le somme che non potranno essere spese per i più diversi motivi e le mette a disposizione degli altri Comuni toscani. Nello specifico, i 300.000 euro derivano dalla procrastinazione dell’inizio dei lavori per il nuovo plesso scolastico di Nugola. Tali ritardi non sono dipesi dall’Amministrazione, ma da ulteriori opportuni rilievi tecnici richiesti ai soggetti che hanno partecipato al bando di gara».

 

«Rilevato tale “risparmio”, che non poteva essere destinato ad altre opere perché tecnicamente avremmo dovuto eliminare il progetto della scuola di Nugola – prosegue l’assessore – abbiamo deciso di aderire al patto orizzontale che ci ha permesso di mettere a disposizione tale importo. Questo non significa che tale somma è persa, ma sarà possibile richiederla nel 2016 per pagare i lavori che si sono procrastinati».

 

«Alla fine tale slittamento non ha ripercussioni né sui lavori della scuola né sulla possibilità di spesa per l’anno 2016. Sarebbe stato un disastro stralciare il progetto del nuovo plesso scolastico per liberare quelle risorse che riavremo a gennaio disponibili, ripresentarne uno nuovo nell’anno futuro procrastinando l’inizio dei lavori di almeno 6/8 mesi per riapprovare il progetto. Ma la cosa più ingiustificata ed insensata sarebbe stata la perdita del cofinanziamento regionale di 400.000 euro che è strettamente vincolato al progetto approvato».

 

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