Guasticce “The colour and the shape”. È racchiusa in questo titolo (dato alla mostra) l’essenza della pittura del giovane guasticciano Matteo Carnemolla. Il colore e la forma sono l’abc della pittura in generale, ma vedendo i lavori di Matteo sembra che siano gli elementi che caratterizzano in maniera peculiare proprio la sua arte. Il giovane del territorio colligiano è alla sua prima mostra personale.
31 anni, originario di Livorno, Matteo vive però a Guasticce dal 2013. Diploma ITI, sportivo (ha giocato a pallacanestro per 12 anni e tuttora pratica questo sport con la Polisportiva Vicarello e si è cimentato per 5 anni nel canottaggio), il ragazzo lavora come tecnico elettico-strumentale. Ma il suo grande amore è per l’arte. Come per tanti artisti, anche per lui questa passione è scaturita quasi per caso: alle scuole medie, quando gli fecero fare un lavoretto didattico. Doveva copiare un’opera famosa per ciascuna delle correnti pittoriche che aveva studiato. Così fece e… nonostante avesse fatto pittura solo l’ultimo anno delle medie, «quel lavoro mi venne molto bene».
ALLA SCOPERTA DI UNO STILE Fu l’inizio di un percorso, che lo portò, anni più tardi, a conoscere un pittore surrealista livornese, che gli mostrò le sue opere: «la cosa mi affascinò – racconta Matteo a Collenews – e anni dopo, verso i 24/25, mi dissi: perché non riprendere?!». E così, armato di buona volontà, andò a comprarsi tela ed altri attrezzi del mestiere e riprese a dipingere. Con la sua ragazza andò poi a vedere una mostra di Kandinskij e nella pittura del precursore e fondatore dell’astrattismo riconobbe quello che sarebbe stato il suo stile: «l’astrattismo mi affascina di più rispetto al realismo». «Nella mia pittura mi piace il contrasto fra colori e l’utilizzo della forma in maniera “intrigata”. Quello che intendo suscitare nello spettatore è la bellezza del colore che si combina alla forma». “The colour and the shape”, appunto.
La pittura – si sa – è passione, ma anche tecnica. Così, dal 2015 inizia a prendere lezioni. «Il mio maestro, Riccardo Ruberti – spiega al nostro giornale online – vide i miei lavori e con lui ho avuto modo di perfezionarmi sul colore, sulla prospettiva e sulla tecnica del dettaglio, al fine di migliorare il lavoro sulla figura da applicare all’astratto». Tecnica e passione. Cos’è per Matteo la pittura? Lui non ha dubbi: «è manifestazione di quello che ho dentro nella sua forma più espressiva: un conto è dire una cosa a parole, ben altro conto è metterla su tela».
Numerose le persone e gli amici che si sono recati alla sua mostra personale, che rimarrà esposta fino a giovedì 29 novembre al Bar “La Terrazza” di Livorno, davanti alla Terrazza Mascagni (Viale Italia n° 191), che Matteo ringrazia pubblicamente per la disponibilità ad esporre le sue opere. Una disponibilità emersa per caso: «entrai per caso, solo per comprare una bottiglietta d’acqua». Per caso. Come “per caso” emerse questa sua passione per la pittura.
Per contattare l’autore: carnemollamatteo1@gmail.com
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