Da mercoledì 9 aprile, sul territorio comunale si aggiunge un ulteriore presidio dedicato all’ascolto, al sostegno e all’accompagnamento di donne che vivono situazioni di disagio, isolamento o violenza. A promuoverlo è l’Associazione Randi, realtà attiva dal 1992 e da sempre impegnata nel fornire un supporto concreto a chi affronta condizioni di solitudine, marginalità sociale e discriminazione di genere.

Il nuovo sportello antiviolenza sarà operativo nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, attraverso il numero dedicato 392 7105315. Una fascia oraria selezionata con attenzione, pensata per garantire alle donne maggiore libertà e riservatezza nel momento della richiesta di aiuto.

Lo sportello si configura come un primo punto di contatto, uno spazio di ascolto in cui le donne possono esprimere dubbi, ricevere indicazioni e, se necessario, intraprendere un percorso di aiuto. Non sarà reso pubblico alcun indirizzo fisico: eventuali incontri in presenza saranno concordati e comunicati direttamente dalle operatrici volontarie, nel rispetto della sicurezza e della discrezione delle utenti.

L’assessora alla cultura e alle politiche sociali, Vanessa Carli, ha sottolineato l’importanza del nuovo presidio: «Dobbiamo mantenere alta l’attenzione sulla violenza di genere. Il nostro obiettivo resta duplice: da un lato promuovere una cultura del rispetto, dall’altro offrire un concreto sostegno a chi subisce violenza. La linea telefonica permetterà di stabilire un primo contatto; successivamente sarà l’associazione a indicare tempi e modalità per eventuali colloqui».

Questo nuovo servizio si affianca a quello già attivo, gestito dalla Pubblica Assistenza di Collesalvetti e dedicato alle emergenze, contattabile al numero 331 2714780, nell’ambito del Progetto Vanessa. A differenza di quest’ultimo, pensato per affrontare le situazioni di pericolo imminente, il nuovo sportello si rivolge anche a coloro che vivono momenti di incertezza o desiderano un chiarimento, fornendo un orientamento e un supporto iniziale.

Con la presenza di questi due strumenti operativi sul territorio si rafforza la rete di protezione e ascolto rivolta alle donne, con l’intento di garantire un intervento tempestivo e consapevole nei confronti di chi si trova in condizione di vulnerabilità.