Francesca Cagianelli, curatrice della Pinacoteca “C. Servolini”

Collesalvetti In omaggio alle coordinate di Amico Museo 2019, “Museo come hub culturali: il futuro della tradizione”, la Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini ha inteso aderire alla tematica “Il museo creativo: dalla tradizione al futuro, con l’obiettivo di presentare al pubblico un’occasione unica per visitare la mostra in corso Adriano Baracchini-Caputi 1883-1968. La musica del divisionismo al tempo di Vittore Grubicyfruendo della video installazione “Anatomia di un dipinto”, dedicata al capolavoro di Georges Seurat, Un dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte.

Prevista per sabato 25 maggio, ore 10:00-13:00 in loop, presentata da Andrea Brogni, direttore scientifico dell’Accademia di Belle Arti, “Alma Artis”, Pisa, la video installazione è stata realizzata da Paolo Kosmas, Accademia di Belle Arti Alma Artis, Pisa e viene proposta alla Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini per supportare la fruizione delle novità tecniche presenti nelle opere di Adriano Baracchini-Caputi.

Concepita quale anteprima della conferenza di Dario Matteoni, storico dell’arte e direttore dell’Accademia di Belle Arti Alma Artis, Pisa, “L’effetto-Grande” Jatte in ItaliaIl neoimpressionismo secondo Vittore Grubicy (sabato 8 giugno 2019, ore 11.00), 5° puntata del calendario “Geografie del Divisionismo tra la Toscana e l’Europa”, promosso da Comune di Collesalvettiideato e curato da Francesca Cagianelli, la video installazione dell’opera celeberrima di Seurat è stata scelta come l’evento museale più idoneo per l’obiettivo recitato da Amico Museo 2019: “Le trasformazioni sociali, ambientali e culturali in atto possono indurre i musei ad interrogarsi su quale sia il loro ruolo, la loro missione, il loro messaggio, le loro caratteristiche distintive, comunicando al mondo i propri contenuti attraverso una visione innovativa, aperta al futuro, capace di cogliere la multidimensionalità dell’approccio conoscitivo contemporaneo e creando nuovi significati”.

Dall’interpretazione di Pierre-Adrien Sollier, autore di una lezione alternativa, anche di finalità didattica, per rileggere in chiave ironica i grandi classici della storia dell’arte europea con i Playmobil, fino a Marco Pagot, che con la grafica su plexiglas dal titolo Calimero e Seurat, offre un irriverente contributo di Sequencial Art, la Grande Jatte si pone ai vertici della classifica delle rivisitazioni artistiche, basti pensare al caso di Marcello Jori (Merano, 1951). Nella project room allestita a Museion Jori colloquiava infatti con la Grande Jatte, in quanto quadro-manifesto di quella tendenza introduttiva al concetto di astrazione, quindi non soltanto archetipo del pointillisme, ma fatale anticamera del pixel.

Recatosi a Parigi, nel punto esatto dove Seurat aveva rappresentato la scena del dipinto, Jori rivendicava l’esclusività della sua avventura esistenziale, attendendo la neve, al fine di poter registrare “quel momento in cui si sarebbe creata una gara tra la bellezza dell’opera di Seurat e la natura, tra il pointillisme pittorico e il pointillisme della neve”. Nel corso dell’evento della Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini la suggestione proposta sarà invece tra il pointillisme della Grande Jatte e la tecnica adottata da Adriano Baracchini-Caputi nel dipinto Radiosità invernale, a sottolineare la lezione esercitata da Seurat sul divisionismo italiano.

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