Collesalvetti Un concerto di Epifania all’insegna della stravaganza. È quanto andato in scena ieri sera al Teatro di Collesalvetti. Una serata divisa in due parti: la prima era dedicata alla fisarmonica. Protagonista indiscusso, Massimo Signorini che ha interpretato alcuni tra i più celebri brani del repertorio del tango argentino di Astor Piazzolla, riscuotendone apprezzamento e gratificazione da parte del pubblico (che lo ha omaggiato con calorosi applausi), dal direttore artistico Mario Menicagli e dalla rappresentanza istituzionale presente in sala.
Ma la parte stravagante è stata la seconda. Che era dedicata al “Carnevale degli Animali“. Le Carnaval des Animaux è una composizione musicale del francese Camille Saint-Saëns. Una nuova produzione, questa, di Terzo Studio e Modigliani Produzioni la cui prima è andata in scena proprio alla Sala Spettacolo di Collesalvetti. Uno show che è stato un connubio fra musica e “arte di strada”. Federico Pieri, attraverso giochi di magia e di illusionismo ha dato “veste grafica” alla musica di Saint-Saëns.
LA “MUSICA DEGLI ANIMALI” La quale, a sua volta, ha tradotto in note il verso degli animali (ed è appunto questa la caratteristica principale di questa composizione). C’è la marcia del leone, che si evidenzia per la cadenza del passo del “re della foresta”, ma ci sono anche i galli e le galline (con la musica che ne riproduce il “chioccare” e il “chicchirichì”). E ancora: gli emioni, le tartarughe, l’elefante (il cui movimento goffo e pesante viene reso musicalmente dalla gravità del contrabbasso); i canguri con i loro salti atletici e l’acquario (il cui ambiente è reso musicalmente da sonorità soavi). Molto divertenti, soprattutto per i piccoli presenti in sala, il cucù del bosco (un cuculo, il cui verso è reso dal suono del clarinetto) e la voliera (per la quale il volo degli uccelli è simulato da leggiadre frasi del flauto). Ma Saint-Saëns, in questa sua spiritosissima composizione, ha voluto anche ironizzare sui pianisti (una serie di semplici e ripetitivi esercizi di studio – fra cui molte scale, arpeggi e virtuosismi – per l’apprendimento del pianoforte, rende bene l’idea di una certa non particolare simpatia del compositore per questa categoria di strumentisti. Inserendo la “razza” dei pianisti tra gli animali, Saint-Saëns opera una divertente parodia di questi musicisti, costretti ad ore di ripetitivo ed estenuante studio sulla tastiera). E ancora il cigno (col dolcissimo tema del violoncello) e altri animali.
Il tutto amplificato dalla maestria di Federico Pieri (e del suo collaboratore Gabriele Favaloro) fra ombre cinesi, giochi di sabbia (tutto video-proiettato a fondo palco scenico), illusionismo e tecniche attoriali varie tipiche degli artisti di strada. Fra le performance, spiccano lo show del gallo (la cui cresta rossa è resa da un guanto, dello stesso colore ovviamente, che Pieri si è messo in testa e, soffiando a ripetizione, lo ha gonfiato fra lo stupore ed il divertimento del pubblico), le ombre cinesi e i giochi di sabbia nei quali l’artista ha mostrato tutta la sua bravura nel “disegnare” in videoproiezione figure in perfetto sincrono con la musica.
Insomma, uno spettacolo riuscitissimo e partecipatissimo che inaugura nel migliore dei modi la stagione 2018 del Teatro colligiano.
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