Guasticce entra nel vivo delle festività e dello spirito natalizio. Ieri nel tardo pomeriggio decine di figuranti in costume d’epoca hanno reso il paese una piccola Betlemme. Il Natale è la festa della nascita di Cristo e questa sacra rappresentazione riporta indietro nel tempo di circa 2.000 anni. Una tradizione che aveva caratterizzato il fine anno guasticciano diversi anni fa, poi andò a morire, per una serie di concause.

Ora il nuovo parroco, Don Ramon, ha deciso di riportarla in vita. Anzi… lo aveva già deciso da tempo. Fin dal momento del suo insediamento ufficioso. Intervistato da Collenews, aveva fin dai primi giorni di agosto manifestato l’intenzione di ripristinare la tradizione del Presepe Vivente. Ora quel proposito è diventato realtà.

Diversi gli “stand” che hanno caratterizzato questa (chiamiamola) “prima edizione bis”: c’era quello dei vasi e delle ceramiche, ma anche quello presso cui ci si poteva ristorare con latte e miele (cosa che col clima di nuovo un po’ irrigidito non poteva che essere gradevolissima) e ancora: quello della lana e stoffe, lo “stand” di fiori e verdure, l’osteria, il falegname. E, per tornare al cibo e alle bevande, quello dei dolci, il forno e quello del . A far da scenico contorno a tutto questo delle torce con fuoco vivo. Ovviamente, non poteva mancare in Chiesa la capanna della natività, cui i partecipanti si sono recati in processione dopo l’arrivo dei Re Magi per l’adorazione della Sacra Famiglia.

Insomma, una “prima edizione bis” ben riuscita, che lascia ben sperare per il futuro.

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