Guasticce L’insediamento di un nuovo parroco, soprattutto per un paese di campagna, è sempre un momento di festa. E anche stavolta tale è stato a Guasticce. Ieri, infatti, alla presenza del Vescovo di Livorno, Mons. Simone Giusti, il nuovo parroco, don Ramon Guidetti, già nel paese da inizio agosto, ha fatto ufficialmente il suo ingresso, prendendo possesso della parrocchia. L’appuntamento, per la celebrazione della Santa Messa, era per le 18, ma già da prima i posti in chiesa, letteralmente gremita, erano già tutti esauriti.

 

Don Ramon Guidetti, nuovo parroco di Guasticce

In apertura della celebrazione eucaristica un sacerdote diocesano ha letto il decreto di nomina a parroco, dopo che il predecessore di Don Ramon è stato assegnato a nuovo incarico. Nel decreto vescovile si legge che la nomina a parroco è per un periodo di 9 anni. Durante la celebrazione della funzione religiosa, officiata dal Vescovo e concelebrata da alcuni confratelli del sacerdote, sono stati compiuti anche alcuni riti specifici dell’insediamento di un nuovo parroco: la consegna della chiavi del tabernacolo, della stola e degli olii santi.

Il discorso di Don Ramon Prima della benedizione finale de del congedo dell’assemblea, Don Ramon ha fatto un discorso ai presenti: «Ringrazio chi è qui presente oggi: il Vescovo; i miei confratelli, fra cui il mio parroco a San Jacopo (don Ivano) e don Federico, mio compagno di ordinazione. Così come ringrazio Don Cristoforo e Son Vincenzo. Ringrazio anche tutte le persone che sono qua, fra cui i parrocchiani di San Jacopo, voi guasticciani e tutti coloro che mi hanno voluto bene. Ringrazio anche chi mi ha fatto del male, chi mi ha messo i bastoni fra le ruote, anche nel mio percorso vocazionale, perché comunque hanno fatto in modo che io arrivassi qua».

«Quando misi piede in questa nuova parrocchia fu traumatico: venendo da una parrocchia frenetica di città nella quale il campanello di casa suonava ogni tre per due, così come il telefono suonava in continuazione, passare ad un contesto nel quale campanello e telefono non suonano mai… Dopo un po’ la situazione è cambiata. Anche perché, come mi disse uno di voi: se il prete è amico, i guasticciani sono amici; se il prete è disponibile, i guasticciani sono disponibili. Il vanto di Guasticce è la generosità (e tanti di voi me l’hanno manifestata), ma non basta la generosità verso il sacerdote se questa non c’è anche fra di voi. Abbiamo 9 anni almeno per costruire comunità. Vi ringrazio per il vostro affetto e le vostre preghiere: ne ho bisogno e farò altrettanto con voi. Voglio che questa parrocchia sia una casa per tutti voi».

In conclusione una cena comunitaria nel salone parrocchiale, per la quale ognuno ha portato un antipasto, un primo, un secondo, piuttosto che un dolce o altro. Un ricco banchetto attraverso il quale i guasticciani hanno manifestato tutta la loro generosità nei confronti del nuovo parroco.

diego.vanni@collenews.it

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