Guasticce Ieri mattina al call center di Via Spagna a Guasticce sono tornati a squillare i telefoni. Il sindaco di Collesalvetti, Lorenzo Bacci, è stato, nella mattinata stessa di ieri, a salutare i lavoratori e i dirigenti di Comdata.
Era stato annunciato («da settembre riaprirà il call center di Guasticce») e così è stato. A ridare lavoro ad una parte degli ex “People Care” è stata appunto una newco 100% proprietà di una delle aziende più forti del settore, Comdata Spa. 120 i lavoratori assunti questo mese, mentre altri 45 dovrebbero esserlo a novembre. «La Regione – aveva annunciato il governatore toscano Enrico Rossi – sosterrà queste assunzioni con gli incentivi». E così, da oggi si riparte.
«Voglio leggerlo così – scrive infatti il sindaco Bacci – come il segno di una Livorno che comincia a rispondere alla crisi. Come il segno di un sistema che se lascia da parte facili e demagogici proclami può ancora fornire risposte concrete. È un primo importante risultato. Ma certamente non esaustivo. Resta il fatto che per la prima volta da quando la crisi si è abbattuta sul territorio livornese un’azienda chiusa, riapre».
Il dibattito politico Su questa vicenda si era sviluppato un acceso dibattito politico con Rifondazione Comunista che, per bocca del segretario ed ex vicesindaco Alberto Benedetti, aveva incalzato lo scorso giugno: «chi ha fatto promesse nei mesi scorsi, le mantenga» e ancora Bianconcini: «è finito il tempo delle promesse facili e delle visite con il megafono». Così come SEL, che aveva parlato di «situazione altamente drammatica» e anche di speculazione politica: «qualcuno – fu scritto in una nota – è sempre presente davanti ai cancelli dei posti di lavoro, prima di ogni elezione, finendo per dimenticare il significato nobile della parola “lavoro”, riducendola ad un orpello propagandistico». Anche l’ex consigliere comunale del centrodestra Emiliano Baggiani era intervenuto sul tema, definendo questa «una vicenda semplicemente terribile». «Ci sarebbe da chiedere a Renzi – si era chiesto a sua volta, retorico, Baggiani – se per caso è anche questo “un segnale della ripresa” che un giorno sì e l’altro pure va a sbandierare su tutti i telegiornali nazionali». Un dibattito molto acceso che non è detto tuttavia non abbia un’eco successiva.
Come è giusto che sia su questioni così importanti, come questa, appunto, che vide sul finire del maggio scorso cadere a picco la speranza dei lavoratori col naufragare della trattativa per il salvataggio del call center e a seguire i lavoratori stessi occupare la struttura, in presidio permanente. «10 anni in fumo, 350 licenziati»; «il lavoro resti a Livorno»; «12.40, la paura è tanta»; «abbiamo diritto al futuro»; «12.40, 89.24.24, fateci rispondere», le scritte sugli striscioni affissi fuori dalla struttura.
Ma con Bacci sempre velatamente ottimista: «rimane un filo sottilissimo al quale intendo restare aggrappato fino all’ultimo», aveva detto. Il sindaco, del resto, intervistato da Collenews (leggi qui), aveva commentato la rielezione del governatore Rossi parlando di una garanzia anche per il tavolo sul call center di Guasticce. Tavoli andati avanti ad oltranza presso il Ministero dello Sviluppo Economico e che adesso hanno portato a questo risultato. Sui cui allori non bisognerà certo adagiarsi, ma al contrario continuare a lavorare per fronteggiare una crisi economica la cui morsa è sempre assai stringente.
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Tutto bene….madama la marchesa….licenziati e riassunti a “tutele crescenti”, 160 neanche chiamati ai colloqui…certo, un risultato importante ma per i peana mi sembra presto!
La scongiurata chiusura del call center di Guasticce non può che trovare soddisfazione da parte di chi legge, anche se purtroppo resta tanta la strada da fare per tutti gli altri lavoratori ( i più sono ancora fuori). Purtroppo questa situazione si innestai in quel dramma occupazionale dell’area di crisi Livornese che sta raggiungendo cifre sempre più buie : se alla fine di dicembre u.s. gli iscritti al collocamento sfioravano i 30.000, alla fine di luglio sfiorano i 33.000 ( + 10%).
Credo perciò che nel complesso abbiamo poco di cui essere soddisfatti.
Che ruolo può avere una forza politica come Rifondazione, o la sinistra più in generale in questo momento a Livorno, in Toscana e in IItalia? Chi occupa le stanze del Governo Nazionale? chi occupa le stanze del Governo Regionale? Credo che ciò che è successo sia solo una piccola quota dell’intero pacchetto che è stato promesso da chi governa nei confronti del territorio livornese, durante gli ultimi fasti elettorali. Ricordo che la situazione è sempre drammatica, TRW, BRC-MTM, Masol, per non parlare delle sorti del Porto di Livorno e delle sue componenti, vedi per ultima F.lli Elia. Noi abbiamo sempre detto che avremmo vigilato sulle promesse fatte dal Governo e dal Presidente Rossi in campagna elettorale, e così stiamo facendo con le poche risorse istituzionali che abbiamo. Siamo contenti per quei lavoratori e quelle lavoratrici che sono state riassunte al call-center di Guasticce, ad oggiun terzo di coloro che furono mandati a casa…..Noi non potevamo certo fare promesse, ma sicuramente continueremo a vigilare su chi le ha fatte, rispettando così ciò per cui ceravamo impegnati con i/le lavoratori/trici
Come scritto nell’articolo , sono 120 i dipendenti riassunti, con altri 45 che dovrebbero riessere assorbiti a Novembre,su 350 licenziati non e’ un risultato esaustivo.Inoltre si pensi che questi sono stati riassunti naturalmente con contratto dove vige il Jobs-Act e che vanno ad sommarsi al “fasullo ” segnale di ripresa e di crescita dei contratti di lavoro.Rifondazione Comunista Collesalvetti, a fianco di ogni lavoratore-trice, e’ contentissima per le riassunzioni fatte e per il poco che potra’ fare continuera’ a vigilare sulle sorti di ogni sito lavorativo sul territorio