Guasticce «Un uomo che è stato d’esempio per me come per noi tutti qui presenti. Fino all’ultimo momento in cui sono stato assieme a lui ho percepito la sua forza e il suo altruismo». Questi alcune delle parole salienti pronunciati da Don Christian durante i funerali di Giuliano Launaro, 67 anni, tra i fondatori verso la metà degli ’90 e primo capogruppo del gruppo scout “Guasticce 1”. La messa è stata officiata ieri, lunedì 16 febbraio alle 15, in una Chiesa dei Salesiani gremita.
Familiari, amici, scout. Tutti erano presenti a dare l’ultimo saluto ad un uomo «che si è sempre dedicato alla famiglia e non si è mai tirato indietro. Aveva l’hobby della falegnameria, grazie alla quale era riuscito a costruire piccoli e grandi mobili. Sempre disponibile e con una forza invidiabile, non stava fermo un minuto, non sprecava il tempo a disposizione. Era un uomo di poche parole ma che parlava con i fatti, con l’esempio. Nelle passeggiate con gli scout, era sempre in prima fila», così è stato ricordato da alcuni scout a margine della cerimonia.
Scout che poi hanno pronunciato alcuni pensieri rivolti alla memoria di Giuliano, riportati qui di seguito:
«E ancora oggi è grazie a te se siamo qui! Perché sei sempre stato presente e anche quando tutti noi, compreso te, facevamo fatica ad iniziare un nuovo anno, eri sempre il primo a dire “Io non mollo” e a darci di nuovo la forza per ricominciare. Amavi osservarci e stupirci con il tuo lavoro silenzioso, ad ogni riunione di Comunità Capi ci mostravi il frutto dei tuoi progetti nella sede (l’ordine nel magazzino, qualche astuzia in cucina…) e amavi vedere sui nostri volti il sorriso e la meraviglia che i tuoi lavori suscitavano, e ti bastava questo per essere ricompensato dalla fatica. Non chiedevi niente di più! Riuscivi sempre a sfruttare il vento in tuo favore anche quando appariva contro, basti pensare a come sei riuscito a rendere una sede dignitosa anche un piccolo ingresso dell’intera struttura che ci era stata affidata inizialmente».
«Eri solito vedere e prevedere “nuvoloni neri all’orizzonte” ma in realtà la tua mente e tutto il tuo corpo lavorava affinché non mancasse mai la “luce” intorno a noi».
«Ti ricorderemo per non avere mai amato quel fatidico “Progetto del Capo”, forse perché tu avevi ben chiari i progetti che avevi già realizzato e quelli che eri in procinto di realizzare».
«Siamo sicuri che con il tuo esempio, la tua presenza che veglia su di noi e che sarà sempre insita nei nostri cuori, continueremo ancora a trasmettere la gioia di giocare il gioco dello scoutismo a tutti i ragazzi che incontreremo sulla nostra strada e continueremo a donare senza aspettarci un ritorno perché, come dici tu, quando doni il ritorno arriva sempre».