Gli allagamenti dei campi a gennaio e febbraio hanno distrutto 100 ettari di raccolto

Gli allagamenti dei campi a gennaio e febbraio hanno distrutto 100 ettari di raccolto

Mortaiolo Lunedì 13 ottobre c’è stata la prima vera precipitazione autunnale. I disagi ai cittadini e alla circolazione sulle strade sono stati molti. Sul fronte dei terreni coltivati, la situazione non è stata tragica come lo scorso febbraio, quando caddero diversi millimetri di pioggia. Questo maltempo, tuttavia, ripropone l’annosa questione della manutenzione dei fossi adiacenti ai campi. Di questo, ne abbiamo discusso con Federico Falossi, Direttore della Società Agricola Nugola Srl.

 

«Sono venuti giù 50 millimetri di pioggia in poco più di un’ora – racconta Falossi-. Anche se è stata molto intensa, il quantitativo di questa pioggia non è paragonabile alla grande quantità scesa nel febbraio di quest’anno. I campi si sono allagati ma fortunatamente i fossi erano vuoti perchè questa era la prima vera precipitazione. Comunque, abbiamo già messo in azione le nostre idrovore perchè i terreni sono di natura bassi. Ma la situazione non è diventata grave come nell’inverno 2014, quando abbiamo avuto un metro e mezzo di acqua».

 

E ribadisce: «Allo stato attuale, non è stato fatto nessun lavoro per ripulire i fossi. Come al solito, le promesse non corrispondono ai fatti. Lo scorso anno la nostra azienda ha perso 100 ettari di raccolto. Anche se marginali, questi segni negativi incidono sui nostri bilanci». Nonostante il possibile inizio dei lavori di escavazione dei fossi previsti per la primavera del 2015, Falossi rimane scettico: «Ci crederò quando vedrò l’escavatore. Di promesse ne abbiamo sentite tante, ma queste si scontrano con la mancanza di soldi e con la lentezza burocratica. Allo stato attuale, non è cambiato niente perché la normativa precedente è ancora in vigore. Innanzitutto, a pompare via l’acqua dai campi siamo noi. Era stato anche promesso – prosegue -, forse, di togliere il contributo consorzile (al Consorzio di Bonifica “Ufficio fiumi e fossi”, ndr) per darci un contentino, ma, per quanto ne so, questa cosa è rimasta lettera morta. Dobbiamo ricordare che la nostra azienda paga 8000 euro di contributi al Consorzio, ma l’acqua ce la dobbiamo pompare da soli. Non abbiamo avuto neppure un centesimo di rimborsi per tutti gli ettari andati persi nel corso del 2014».

 

La Nugola srl, così come le altre aziende agricole di Mortaiolo e del pisano, vogliono però reagire: «Noi, tra Confagricoltura e Cciaa, avevamo iniziato ad intraprendere un discorso dal punto di vista legale a 360 gradi contro le istituzioni e gli enti statali perché nessuno si prende mai le proprie responsabilità, soprattutto in riferimento a quanto è accaduto a gennaio e febbraio di quest’anno – afferma ancora Falossi -. Aspettiamo ad intraprendere queste azioni legali perché dobbiamo studiare attentamente la normativa sulla manutenzione dei fossi ed evitare di fare causa pur sapendo che la legge ci dà contro. Basta vedere anche la Tora: sugli argini non è nemmeno stata falciata l’erba. Anche da questo, si capisce subito che c’è qualcosa che non funziona. Ragioniamo di Genova che va sott’acqua e che ci sono i soldi ma non vengono spesi. I procedimenti amministrativi dovrebbero avere il nome e cognome del responsabile. E come nel privato, chi sbaglia deve essere mandato a casa. Nel privato paghiamo di tasca nostra gli errori, mentre nel pubblico no: c’è sempre un rimbalzo sulle competenze e nessuno si assume le responsabilità», conclude Falossi.