Mortaiolo Torna l’autunno e tornano le piogge a creare disagi per gli agricoltori di Mortaiolo. Gli allagamenti dei campi e i lavori non ancora fatti di adeguamento dei fossi che circondano i terreni sono una costante negli ultimi anni. A tal proposito, è intervenuto il coltivatore Luciano Novi, che da anni chiede una soluzione a questo problema che danneggia molte aziende agricole colligiane: «Questa volta la pioggia non ha allagato i campi perchè la terra era secca e le precipitazioni non sono state eccessive. Il fosso non ha traboccato, anche se devo essere ancora una volta io a pompare via l’acqua da solo. Se non viene risolta la cosa, non pagherò più la quota all’Ufficio “Fiumi e fossi” di Pisa: la regimazione delle acque, infatti, è competenza del Consorzio di Bonifica, non di noi agricoltori. In più, per fortuna, stavolta non c’erano raccolti sui miei terreni. Ma il problema rimane: se lunedì avesse piovuto altre tre ore, i nostri campi sarebbero stati allagati».
Dopo anni di battaglie a colpi di lettere indirizzate al Consorzio di Bonifica Ufficio “Fiumi e fossi” e alla Regione Toscana, forse si sta muovendo qualcosa: «L’Ufficio “Fiumi e fossi” – afferma Novi – mi ha comunicato che il progetto di escavazione di un metro del fosso è stato mandato in Regione e che ora si attende che la stessa finanzi parte di questo progetto. Se così sarà, nella primavera del 2015 inizierà lo scavo. Qualcosa sono riuscito ad ottenere dalla Regione e dal Governatore Rossi, al contrario delle nostre associazioni che non hanno fatto nulla».
Sperando che nella primavera 2015 si arrivi alla soluzione di questo problema, sono molte le questioni ancora aperte sul tavolo: «Un’altra ingiustizia è che dobbiamo essere noi agricoltori a pompare l’acqua dai terreni. Ho telefonato all’Ufficio Agricoltura della Regione – incalza Novi – per richiedere il rimborso del gasolio consumato per fare fronte a questa emergenza e mi è stato risposto che ci vorrà un pò di tempo. Qui c’è un vuoto legislativo: ci danno incentivi per il gasolio a scopo agricolo per irrigare, ma non ce lo danno per asciugare i campi. Ho speso 2300 euro in 13 giorni per buttare via l’acqua. Ora mi manca il gasolio per seminare i 6 o 7 ettari che mi rimangono», conclude il coltivatore.
La mia è la massima solidarietà per l’agricoltore danneggiato.
Pagare Fiumi e fossi, se servisse a qualcosa sarebbe doveroso, ma siccome tutti gli anni siamo da capo, non capisco a cosa serva sa non a stipendiare un ente inutile.
Quello che mi fa più male è il disinteresse all’accaduto.
Io ho avuto danni minimi che mi sono risolto da solo, ma so benissimo che domani potrebbe toccare anche a me.
I lavori di messa in sicurezza vanno eseguiti.