Daniela Morozzi

Daniela Morozzi

Collesalvetti- Daniela Morozzi, classe 1968, fiorentina, attrice nota nel mondo dello spettacolo italiano e protagonista dello spettacolo Mimì e le altre – donne all’Opera che è andato in scena domenica sera alla Sala Spettacolo di Collesalvetti, ci racconta com’è stato il suo approccio all’Opera e racconta della collaborazione con Mario Menicagli che è stato definito dal lei stessa come «una persona fantastica e dalla grande inventiva, capace di rimodellare l’opera con una veste tutta sua». L’attrice vanta un notevole curriculum: ha infatti preso parte a note fiction televisive come Distretto di Polizia e la miniserie Ultimo. Ha inoltre lavorato  con il regista Paolo Virzì recitando nel film Ovosodo.

 

Era mai stata a Collesalvetti prima d’ora?

«Si ci sono già stata, infatti ho avuto modo di debuttare qui in dicembre in occasione della rappresentazione de La Vedova Scaltra, diretta da Emanuele Barresi».

 

Cosa ha significato per lei presentare questo spettacolo?

«Ha significato una vicinanza con l’Opera che non avevo mai avuto. Nel senso che conoscevo le storie, però non avevo una frequentazione diciamo, quotidiana con il Melodramma, per cui è stata una grande possibilità per me anche perché ho avuto modo di presentare l’Opera anche in una maniera più “dissacrante”,quasi come una pochade che ha anche aiutato a dare una lettura diversa di quello che è il mondo delle donne nel Melodramma».

 

Qual’è l’opera che le è piaciuta di più musicalmente?

«Me ne sono piaciute diverse, però devo dire che la romanza di Cavalleria Rusticana mi commuove molto».

 

Conosceva l’Opera prima di apprestarsi a questo lavoro?

«Si diciamo  che la conoscevo più come frequentazione, ne ho viste alcune però non ho mai avuto modo di avere quell’ascolto affinato che un cultore dell’Opera ha. Le mie frequentazioni musicali riguardano più il modo del Jazz o altri tipi di musica. Quindi più che altro entrarci dentro e lavorare a contatto con i musicisti e le cantanti che hanno un lavoro tutto loro di preparazione, di lavoro sulla voce è stato interessante perchè ripeto, è un mondo che non avevo mai vissuto così da vicino».

 

Com’è stato lavorare con Mario Menicagli?

«E’stato fantastico; lui è sicuramente un uomo molto colto, di musica ne sa tantissimo e di Opera in particolare. Ma non è solo un bravo musicista perché ha proprio un suo pensiero, un’idea e una sua interpretazione dell’Opera e questa mi sembra una cosa molto interessante, al di là dell’affabilità e della sua cordialità. Ad esempio è stato molto bello vederlo lavorare con le cantanti e anche con l’orchestra.»

 

Quanto tempo ha impiegato l’allestimento dello spettacolo?

«Pochissimo, poiché Gabriele Benucci aveva già scritto il testo e da lì è stato davvero velocissimo»

 

Ha altri lavori in programma per i prossimi mesi?

«Si c’è il mio spettacolo itinerante: Mangiare, bere, dormire, e poi sto per allestire un nuovo spettacolo a Roma con la collaborazione del teatro Golden».