Guasticce – Giovedì 16 gennaio, presso l’Interporto Toscano “A. Vespucci”, si è svolta la presentazione e dimostrazione pratica di un prototipo di carrello elevatore. Il reach stacker, come si chiama in termini tecnici il carrello utilizzato per la movimentazione dei container, montava un motore diesel riadattato per bruciare insieme al gasolio anche gas naturale liquefatto (LNG).
La sua realizzazione si inquadra nel progetto “Green Cranes” ed è stata parzialmente finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del piano Ten-T. Il programma di ricerca e sviluppo ha visto la partecipazione di Autorità Portuale di Livorno, Global Service, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Scuola Superiore Sant’Anna, Autorità Portuale di Valencia, Fundacion Valencia Port, Apbb, Krone Cranes, Port of Koper, Noatum e Rina.
Nella mattinata sono state ripercorse le tre tappe fondamentali della ricerca sviluppata nel porto di Valencia: la realizzazione del retro-fitting sui carri ponte rtg; l’applicazione dei motori dual-fuel sui terminal tractor e infine il conseguente adattamento di questo motore al reach stacker.
Questo iter di ricerca è stato riassunto da Josè Andrès Gimenèz Maldonado, della Green Cranes: «Abbiamo dimostrato che il carburante Lng è applicabile nella realtà portuale. Abbiamo visto che, inserendo un motore alimentato con questo carburante nelle vecchie gru, il consumo si riduce del 50%. Pertanto, l’utilizzo di questo combustibile di nuova generazione porta a minor costi e ad un abbattimento dei danni ambientali. Anche i risultati sui terminal tractor sono incoraggianti e vanno verso questa direzione».
Giuseppe Alati, dirigente del Ministero dei Trasporti, è soddisfatto dei risultati ottenuti: «Due anni fa, quando è stato proposto il progetto “Green Cranes” al Ministero, noi abbiamo aderito volentieri. È un progetto entusiasmante perché affronta i problemi relativi al settore marittimo e portuale mettendo insieme gli aspetti di qualità del trasporto e della logistica con tutti gli aspetti connessi al miglioramento delle prestazioni ambientali. Questi progetti a livello europeo consentono all’Italia di confrontarsi con altri stati. In questo caso, è stata molto utile la collaborazione con la Spagna e con Valencia Port».
Sulla stessa lunghezza d’onda Massimo Provinciali, Segretario Generale dell’Autorità Portuale e consigliere d’amministrazione della società Interporto: «Il tema dell’Lng va al nocciolo della questione dello sviluppo industriale: il bilanciamento tra gli effetti economico-commerciali di un’attività e i suoi effetti ambientali. Questa si chiama: “visione integrata”. L’ombrello dell’Ue – prosegue – dimostra l’importanza di questa visione. I positivi risultati di oggi ci raccontano che può esistere una doppia alimentazione per i mezzi da piazzale».
Peter Carolan, Direttore Generale dell’Olt Offshore Lng Toscana, ha poi illustrato come sono stati trasportati via mare (da Dubai a Livorno) il terminale di rifornimento e il combustibile posti al largo delle coste livornesi. Infine, Grazia Maria Cacopardi, Divisione Relazioni Internazionali del Ministero dei Trasporti, ha fatto il punto sull’iter istituzionale a livello europeo del progetto “Green Cranes” e ha rilevato come l’Italia, assieme alla Spagna e alla Slovenia, abbia colto l’opportunità dei finanziamenti dell’ Unione Europea.