Lorenzo Bacci SindacoCollesalvetti Il sindaco di Collesalvetti a tutto campo. È un fiume in piena Lorenzo Bacci. Intervistato da Collenews, rivendica con orgoglio i risultati della sua Amministrazione, dalla diminuzione della pressione fiscale al mantenimento della classe prima a Guasticce fino alla battaglia per la salvaguardia  dei livelli occupazionali (il caso Coop Colline Colligiane e quello del call center di Guasticce). Senza dimenticare i suoi storici cavalli di battaglia: dall’Accordo di Programma allo scavalco ferroviario. E le opere pubbliche per il 2016: il Palazzetto dello Sport di Collesalvetti, il Polo scolastico delle Colline di Nugola e a Stagno lo svincolo del Cimitero. Infine, la politica partitica: dal divorzio da Rifondazione Comunista al rapporto col Movimento Cinque Stelle.

 

Sindaco Bacci, a un anno e mezzo dall’inizio del suo secondo mandato, che bilancio fa dell’operato della sua stessa Amministrazione? 

«Positivo. In un quadro di crisi congiunturale e strutturale abbiamo saputo caratterizzarci ancora una volta come Amministrazione in grado di essere dalla parte dei cittadini: il dato della diminuzione della pressione fiscale, -4% di tassa sui rifiuti, è un dato che parla da solo. C’è anche molto altro, a livello di  standard dei servizi e difesa dell’occupazione; penso al grande lavoro messo in campo con l’aiuto di tutti per il mantenimento della classe prima a Guasticce da un lato e alla battaglia per la salvaguardia  dei livelli occupazionali dall’altro. Due esempi a tal proposito: nel piccolo, con la vertenza che abbiamo chiuso positivamente rispetto alla Coop Colline Colligiane e nel grande, dove pur non potendo registrare un risultato pieno, abbiamo ottenuto per la prima volta dall’avvio della crisi che un’impresa chiusa sul territorio livornese, riaprisse, come nel caso del call center di Guasticce. Impossibile non soffermarsi poi sul risultato storico della sottoscrizione dell’Accordo di Programma con Governo e Regione: noi, a differenza di altri, ci abbiamo creduto fin da subito ed oggi l’area livornese conta su un piano di investimenti pubblici che la accompagneranno per i prossimi dieci anni rilanciando sviluppo e occupazione. Il territorio di Collesalvetti è centrale in queste prospettive sia per quanto riguarda le infrastrutture, con lo scavalco ferroviario che unirà finalmente nel 2018 Porto e Interporto, sia con la prossima pubblicazione del bando per la reindustrializzazione, che vede proprio nelle aree interportuali l’elemento più efficace per attrarre imprese e lavoro, contando sulla disponibilità immediata di aree già urbanizzate, quindi peraltro senza ulteriore consumo di suolo. Senza dimenticare provvedimenti speciali come il progetto per i lavori di pubblica utilità, che darà dal prossimo mese di marzo anche sul nostro territorio alcune risposte direttamente rivolte a disoccupati e inoccupati. Pongo inoltre l’accento su questioni che ci vedranno in grado, dopo anni di difficoltà legate alla morsa del Patto di Stabilità, di poter finalmente far partire opere utili, nell’interesse della comunità colligiana, anche grazie alla sinergia con le altre Istituzioni. Il 2016 sarà infatti l’anno in cui riaprirà il Palazzetto dello Sport, sarà realizzato il Polo scolastico delle Colline a Nugola, troverà finalmente completamento l’assetto delle aree di Confine Est e Stagno vedrà nascere la variante al centro abitato grazie allo svincolo all’altezza del cimitero; senza contare la riqualificazione dei tratti urbani della 555 a Guasticce, Vicarello e Stagno, attualmente in corso. Senza una seria programmazione da parte dell’Amministrazione, tutto questo non sarebbe stato possibile. Sono stati infine messi alcuni paletti importantissimi per la programmazione strategica futura, soprattutto dal punto di vista ambientale: da un lato l’adesione al “Patto dei Sindaci”, con iniziative come quella del prossimo 16 dicembre, che hanno risonanza europea, e dall’altro la definizione degli studi idraulici, presentati lo scorso  20 ottobre, che sono base imprescindibile in vista della revisione degli strumenti urbanistici e rappresentano la pietra miliare sul fronte della sicurezza idraulica e della programmazione sostenibile dello sviluppo del territorio».

 

Bacci Rossi BenedettiRifondazione Comunista, dopo anni di esperienza amministrativa comune con il PD, ha “divorziato” da voi in aperta polemica, bocciando le vostre politiche ed il bilancio del Comune. Come ha vissuto lei questa vicenda? Che impressione le ha fatto sentire quel Benedetti che le è stato accanto per anni come vicesindaco parlare adesso di Amministrazione immobile, di inattività pressoché totale?

«Diventa difficile capire come si faccia ad essere contrari ad una diminuzione della pressione fiscale. Vede, l’accordo con Rifondazione era chiaro fin dall’inizio. Se si entra in Consiglio, si ottiene anche un posto in giunta. Per pochi voti RC è rimasta fuori dal Consiglio e fin dai primi giorni dopo le elezioni ha cominciato a ventilare questa scelta, ossia il venir meno all’accordo di maggioranza, come inesorabile. Si è quindi poi cercato motivi ritenuti “validi” dal punto di vista di RC, per uscire. E alla fine questo è avvenuto. Mi dispiace molto: umanamente prima ancora che politicamente. Del resto il fatto che questa scelta sia avvenuta la prima volta in cui RC non ha ottenuto consiglieri e assessori lascia un po’ di perplessità. Per quanto ci riguarda stiamo portando avanti un programma che è stato condiviso anche da loro, dunque resta difficile capire i perché politici di questa scelta, almeno che non si leghino a visioni di scala nazionale».

 

Sulla stessa lunghezza d’onda, peraltro, anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Daniele Rossi, che ha definito questa prima parte del suo secondo mandato «totalmente fallimentare». «Non abbiamo visto amministrare. Abbiamo visto solo reagire, spesso tardivamente, a ciò che andava fatto a tutti i costi per non trovarsi un commissario», ha detto Rossi. Come replica a queste affermazioni? 

«Di che stupirsi? Il ruolo del M5S, ahimé anche quando governa, è esclusivamente quello di fare “chiasso”. Vorrei capire quali sono le “reazioni tardive” innescate “per non trovarsi un commissario”.  Si parla di “fallimenti”, “commissari”… forse Rossi stava pensando alla gestione del Comune di Livorno, a partire dal caso Aamps. Attendo ancora di capire quali proposte concrete abbia prodotto dall’opposizione il M5S di Colle in 18 mesi, salvo ciclostilare mozioni che fanno il giro di tutti i consigli d’Italia».

 

striscione 2Della questione dello scuolabus per la bambina di Biscottino, che tanto scalpore ha suscitato nell’opinione pubblica, invece che idea si è fatto? Come stanno le cose attualmente su questo fronte?

«Ho già avuto modo di esprimere il mio punto di vista sulla vicenda. Ed anche qui a parlare sono i fatti. Si è scelto di utilizzare una vicenda particolare sulla quale l’Amministrazione e la Direzione Didattica del Benedettini stavano individuando soluzioni possibili per gridare “al lupo, al lupo” accusando il Comune di cose assurde. Senza la gestione politica della cosa da parte del partito di RC si sarebbe tutto risolto in pochi passaggi, come avviene in mille altri casi. Invece si è voluto letteralmente usare un caso particolare per uscire sulla stampa e alzare un inutile polverone. Da Sinistra, o comunque da prospettive di buon senso, si dovrebbe più che altro guardare ai fatti: e i fatti parlano di una soluzione che è stata individuata anche grazie al prezioso ruolo del Terzo Settore, e soprattutto di un Comune in grado di garantire servizi a domanda individuale per le scuole non dell’obbligo (è il caso degli scuolabus per le scuole dell’infanzia) mentre altrove questo avviene sempre meno. Il tutto in uno scenario nel quale non esiste nessuna lista di attesa e tutti i bimbi in età 3-6 anni frequentano le nostre scuole dell’infanzia. Questo dovrebbe valorizzare chi si ritiene di Sinistra».

 

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