Stefano Biagi, 32 anni, di Stagno, candidato sindaco della lista civica Uniti per cambiare – una delle novità dell’offerta politica colligiana – è un fiume in piena. Ce l’ha con il Partito Democratico che – accusa – «ha disseminato di manifesti abusivi il territorio, con l’intento di soffocare sul nascere quelle che sono state le iniziative politiche dei liberi cittadini, che si sono organizzati nella lista civica Uniti per cambiare, cercando di farsi conoscere sul territorio con tante idee e soluzioni» e contesta l’Amministrazione Comunale («Ho visto fare campagna elettorale nelle scuole, nelle manifestazioni organizzate dal Comune»), un’Amministrazione da Biagi giudicata «totalmente assente rispetto ai bisogni dei cittadini, perché occupata a fare campagna elettorale pro Bacci». Sei, le ragioni che Biagi, in questa intervista, elenca per le quali i cittadini, a suo giudizio, dovrebbero votare Uniti per Cambiare.
Biagi, siamo al termine di questa campagna elettorale. Come le è sembrata?
«Avrei preferito una maggiore divisione tra il ruolo dell’Amministrazione Comunale e quello del partito di maggioranza. Ho visto fare campagna elettorale nelle scuole, nelle manifestazioni organizzate dal Comune ed il nostro territorio era disseminato di manifesti abusivi, con l’intento di soffocare sul nascere quelle che sono state le iniziative politiche dei liberi cittadini, che si sono organizzati nella lista civica Uniti per cambiare, cercando di farsi conoscere sul territorio con tante idee e soluzioni. Comunque è già una vittoria essere riusciti ad affermarci, il tempo ed il lavoro che faremo saranno la nostra vera campagna elettorale, che non durerà 30 giorni, ma tutta la vita».
Al dibattito organizzato dal nostro giornale lei è stato contestato. Perché quest’avversione?
«Non condivido questa lettura del dibattito. Sono stato contestato esclusivamente dai miei avversari politici della coalizione Bacci (presenti in sala in moltitudine e schierati strategicamente come le tifoserie da stadio, tutti in prima fila), mentre sono stato applaudito da cittadini che neanche conoscevo, sulla base delle verità, spesso scomode, di cui ho parlato. Al dibattito infatti, erano presenti solo 3 persone del mio gruppo, perchè per i cittadini non pagati dalla politica, vivendo del lavoro quotidiano, è sicuramente più sacrificante portare avanti una campagna elettorale nei ritagli di tempo, rispetto a chi è pagato per il ruolo che ricopre nell’amministrazione comunale».
Sì, che sia stato contestato dai suoi avversari non c’è dubbio, lo davo per scontato; è il gioco della politica.
«In ogni caso, per me contano soltanto gli applausi che ho ricevuto dalla gente disinteressata, le congratulazioni che mi sono state fatte dagli stessi esponenti del PD che voteranno Uniti per cambiare e non Bacci e le impressioni dei cittadini con i quali abbiamo portato avanti progetti e necessità, anche in questo periodo di campagna elettorale. Le persone si sono rese conto che mentre ‘Amministrazione Comunale è stata in questi 30 giorni totalmente assente rispetto ai bisogni dei cittadini, perché occupata a fare campagna elettorale pro Bacci con comizi nelle scuole e nelle manifestazioni pubbliche organizzate dallo stesso Comune, Uniti per cambiare si occupava del problema dello sfratto dei carabinieri di Stagno ad esempio, o del rischio di inondazione a Guasticce, su cui l’Amministrazione Comunale non solo non ha fatto niente, ma ha peggiorato addirittura le cose, consentendo un ulteriore innalzamento dei terreni dove si ergeranno nuove costruzioni industriali, a discapito della sicurezza ambientale e non in coerenza con quanto da anni stabilito dal comune con la Regione Toscana».
Perché gli elettori colligiani dovrebbero votare Uniti per Cambiare?
«Per 6 ragioni: 1 perché è l’unica formazione politica che non ha rappresentanza nazionale e referenti a Roma. Siamo nati per occuparci di questo Comune e rimarremo focalizzati su di esso, senza vincoli dall’alto né linee guida imposte. 2 Perché al suo interno sono presenti cittadini che sanno fare il proprio lavoro, che hanno affrontato le difficoltà della vita ed in maniera virtuosa sono riusciti a dare soluzioni ai problemi di tutti i giorni. 3 Perché i cittadini di Uniti per Cambiare hanno sempre vissuto e lavorato in questo Comune e ne conoscono i problemi e le possibili soluzioni. 4 Perché è rappresentata da persone che non hanno mai fatto politica e non hanno ambizione di farla, né vivono di politica (se sarò sindaco devolverò l’intera indennità che percepirò alle organizzazioni no profit), ma da cittadini che hanno a cuore il destino del proprio territorio. 5 Perchè la cittadinanza attiva di Uniti Per Cambiare non si riconosce più nei partiti e nei politicanti che ne fanno parte, non vuole un’Amministrazione assente ed incompetente e continuerà il suo cammino indipendentemente dal risultato di queste elezioni. 6 Perchè i cittadini di Uniti per cambiare farebbero volentieri a meno di sottrarre tempo al proprio lavoro ed alle proprie famiglie, ma hanno capito che se non si occupano di politica direttamente, qualcun’altro lo farà per loro, e potrebbe non tutelare i loro bisogni. Uniti per cambiare è la garanzia di una rappresentanza dei cittadini nell’Amministrazione».
Quali le sue previsioni di voto?
«E’ molto difficile dirlo, non mi intendo di pronostici; di mestiere faccio il consulente aziendale e sono abituato a dare opinioni sono sulla base di numeri, o comunque fattori concreti che ho potuto analizzare. Posso dire con certezza che stiamo avendo grandi consensi tra i cittadini, specialmente tra quelli scontenti di questa Amministrazione e che continueremo ad occuparci dei bisogni delle persone, indipendentemente da qualsiasi risultato politico, così come lo abbiamo fatto in maniera virtuosa da cittadini, prima di intraprendere questo percorso».
In caso di ballottaggio Bacci-Rossi, a chi darà il suo sostegno?
«Ci chiamiamo Uniti per Cambiare, la nostra mission è dunque quella di unire le persone e lavorare per un cambiamento costruttivo, e la creazione di una nuova amministrazione più efficiente ed attenta ai bisogni dei cittadini. In questo senso dunque, sosterremo chi garantirà questi principi, ma devo anche dire che fino ad oggi non ho visto alcuna apertura di Bacci verso il cambiamento, anzi sembra quasi che voglia lasciare tutto così com’è, sulla base di risultati che solo lui riesce a vedere e che neanche gli esponenti della sua coalizione condividono».
Se eletto sindaco, a quale cosa vorrà porre mano per prima?
«Completare le opere che dal 2009 erano state promesse ma non sono state fatte ed avviare il programma occupazionale attraverso un percorso formativo, diviso in due sezioni (6 e 12 mesi) che metta in condizione i giovani di acquisire le competenze richieste oggi dal mondo del lavoro, al fine di garantirgli molteplici opportunità occupazionali in quei settori, dove gli obsoleti programmi scolastici hanno dimostrato di non riuscire a stare al passo con la domanda di lavoro delle nuove aziende emergenti e con la trasformazione dei mercati già presenti. In questo ambito abbiamo già raccolto le richieste di numerose aziende del territorio e sappiamo molto bene su cosa preparare i giovani; occorrono competenze concrete di cui le aziende hanno oggi bisogno».