Collesalvetti Nadia Zampilli, 63 anni, è una dipendente del Comune di Collesalvetti da poco andata in pensione dopo 42 anni di servizio nell’Ufficio Ragioneria, della quale è stata anche ragioniere capo e responsabile dei servizi finanziari. Vive a Crespina, della quale è stata anche Sindaco dal ’77 all’85, da sempre, anche quando lavorava a Collesalvetti. Con lei ripercorriamo, seppur sommariamente, questo quasi mezzo secolo di storia degli enti locali, per scoprire che, anni fa, col l’indennità di Sindaco non si poteva vivere.
Signora Zampilli, a chi si è legata maggiormente in questi anni sul posto di lavoro?
«Essendo entrata giovanissima, ero sottoposta ad un responsabile, del quale ho poi preso il posto. Era l’ex ragioniere capo Pierluigi Bettarini, di Vicarello, anche lui andato in pensione dopo decenni di servizio. Fece anche l’Assessore in Provincia. E’ con lui che ho acquisito le competenze lavorative; ma sono tanti i colleghi coi quali ho lavorato. Ricordo i 2 economi del Comune, ormai deceduti, il ragionier Francesco La Scala, padre dell’ex Assessore alle Finanze del Comune con la Giunta Nista e la signora Fiorella Pellegrini, altra figura di riferimento essendo stata anche, negli anni ’80, segretaria dell’allora Sindaco Roberto Barsacchi. Sono tante, comunque, le persone che ricordo, avendo lavorato veramente con tanta gente, Segretari Generali compresi, come l’attuale, la dottoressa Rosaria Di Blasi».
Qual’è l’episodio che ricorda con maggiore gioia?
«La festa per il mio pensionamento, che abbiamo fatto con i colleghi in Biblioteca e la festa, più intima, fatta a Crespina, con amici ma anche alcuni amministratori con cui ho condiviso tanti anni di lavoro. C’erano il Sindaco Bacci e l’ex Sindaco Nista, ex Assessori; ex Presidenti del Consiglio Comunali; ex consiglieri…».
E l’episodio più infelice, invece?
«C’è, ma eviterei di raccontarlo».
Che ricordi ha dei vari sindaci che si sono susseguiti, nel tempo, alla guida del Comune di Collesalvetti?
«Ne ho conosciuti 7. Ricordo Cesare Mantellassi, persona eccezionale dal punti di vista umano, ancora vivo. Durò pochissimo: dal ’72 al ’75. Ci fu poi Roberto Barsacchi, che stette in carica 10 anni, dal ’75 all’85; una persona di vecchio stampo, molto legata al rapporto coi cittadini. E Mario Fantozzi, dieci anni pure lui (’85 / ’95); Monica Lischi, unica donna alla guida del Comune di Collesalvetti, fece 4 anni di legislatura, dal ’95 al ’99, perché all’epoca era questa la durata. Dal ’99 al 2009, poi, le due legislature Nista, poi il primo mandato Bacci».
Il suo preferito fra questi?
«Non parlerei propriamente di un “preferito”. Ho avuto rapporti con tutti. Ricordo in modo particolare Mario Fantozzi, che ha avuto la fortuna di amministrare in uno dei periodi migliori. Lui era formato politicamente per fare l’amministratore; fece la scuola di partito, che formava i politici per l’ingresso negli enti locali. Oggi questa realtà non esiste più. Nista e Bacci hanno fatto sforzi notevoli perché non hanno fatto quest’esperienza».
Cosa farà adesso?
«Per ora non ho ancora “staccato il cordone ombelicale” col Comune di Collesalvetti; ho dato la mia disponibilità a continuare ad aiutare. Non so… potrei lavorare all’interno del sindacato oppure ad iniziative culturali».
Politica?
«Largo ai giovani; ho ricevuto delle richieste in questa direzione, ma per ora meglio di no. Sicuramente mi piacerà viaggiare».