Collesalvetti Un momento per ricordare tutti assieme Benedetto Mondini, figura di spicco della politica colligiana, scomparso nell’estate dell’anno scorso. Alla scuola media di Collesalvetti per ricordarlo, con affetto e commozione, la moglie e gli altri familiari, ma persone comuni, autorità locali e anche il professor Enrico Letta, ex presidente del Consiglio dei Ministri, direttore dell’Istituto di Studi Politici di Parigi e presidente dell’Istituto “Jaques Delors”, che è stato amico di Benedetto Mondini fin dalla sua giovinezza.
Ad introdurre la serata il consigliere comunale ed amico personale del professor Letta, Maurizio Scatena che ha ringraziato la signora Anna Mondini che ha reso possibile la realizzazione dell’evento. «Credo che questa serata sia il miglior modo per ricordare Benedetto Mondini. Non tutti qui hanno avuto la possibilità di conoscerlo; è sempre stato una persona grandemente appassionata di politica, che la concepiva come un momento di coinvolgimento e partecipazione al di là di quello che era il pensiero politico di ciascuna persona. Per oltre trent’anni è stato un punto di riferimento politico per tutto il territorio colligiano».
Dopo, ha preso la parola la professoressa Maria Grazia Fontani, dirigente del Compresivo Picchi. «Mondini è una persona che purtroppo non ho avuto modo di conoscere, ma mi è sempre stato descritto come una persona integerrima e sensibile alla formazione delle nuove generazioni. Così mi sono subito convinta che commemorarlo attraverso la collaborazione dei ragazzi della mia scuola sarebbe stata una mossa vincente».
Poi è stata la volta del saluto delle autorità. A fare gli onori di casa il sindaco Lorenzo Bacci. Dopo aver ringraziato la moglie, il primo cittadino colligiano ha speso delle parole su Benedetto Mondini. «Io ho avuto la fortuna di conoscerlo pur provenendo da una storia politica diversa dalla sua, cosa che nei primi momenti di approccio tra politici può creare un po’ di diffidenza. Questa diffidenza con Benedetto è durata praticamente solo il tempo della stretta di mano e del parlarci per la prima volta. Questo poco tempo è bastato per capire che di fronte avevo una persona che aveva a cuore la capacità di costruire ponti e dialogo, a tal punto che definirei Benedetto con l’epiteto “l’uomo del dialogo”. Essere qui oggi insieme a voi per ricordarlo è il modo migliore per onorare la sua memoria e il messaggio che mi sento di lasciare a voi ragazzi quando vi accingerete a scegliere il vostro percorso di studi è quello di non smettere mai di dare seguito ai vostri sogni e alle vostre passioni perché al tempo in cui è nata l’Unione Europea, le persone artefici di questo grandissimo progetto avevano un sogno. Oggi qualcuno ci fa credere che questo non sia possibile, per coltivare l’idea che questo paradigma non sia possibile. Il consiglio che mi sento di dare è che ciascuno di noi provi a dare vita ai propri sogni».
Dopo Bacci ha preso la parola l’assessore regionale all’istruzione Cristina Grieco. «Questa è una bella iniziativa per ricordare una persona che purtroppo non ho avuto il piacere di conoscere. Con questa cerimonia sobria abbiamo modo di proporre ai ragazzi un momento di riflessione su un tema importante come l’Europa. Spesso a questi giovani viene descritta come un problema, come la causa di malesseri economici, come un’Europa fatta di finanza e restrizioni, ma non è questa l’Europa che nel dopoguerra si era pensato di costruire. Voi ragazzi infatti dovete guardare all’Europa come un territorio di interscambio, di studio collettivo e come un bacino di opportunità. Come diceva il sindaco Bacci, c’è qualcuno che sta remando contro a questo percorso di unità fra popoli e di valori comuni, ma se voi giovani terrete sempre saldi i valori su cui si fonda la convivenza e il sogno per cui l’Europa è nata, io credo che potrete fare un percorso davvero grande».
Giorgio Kutufà, ex presidente della Provincia di Livorno, in apertura del suo intervento ha ricordato: «sono sempre stato un amico di Benedetto e ringrazio Anna che ha colto questa maniera così valida per ricordarlo». Dei temi scritti dai ragazzi per l’occasione «una cosa mi ha colpito in particolare»: «da questi scritti ho visto una generazione molto preoccupata e delusa. Sono infatti rimasto colpito dalla preoccupazione che avete già adesso per il vostro futuro. La cosa mi ha anche un po’ rattristato e mi ha portato a riflettere». «Voi avete iniziato il vostro percorso di studi in un’epoca molto difficile che voi avete interiorizzato e proprio per questo io auguro a tutti voi un futuro diverso, migliore. Il mondo oggi è globalizzato; siamo tutti un grande Paese che ci qualifica come cittadini del mondo ed è proprio per questo che dobbiamo rimboccarci le maniche tutti assieme per migliorare le cose. Il grande problema è costituito dal fatto che ogni Paese si chiude in sé stesso per risolvere i propri problemi, non cooperando con gli altri. Cercate di capire, ragazzi, che dai problemi non si può uscire da soli, bisogna avere uno sguardo globale sulle cose che circondano. É proprio questo che avevano in mente i padri fondatori dell’Unione Europea: l’abbattimento di ogni barriera, di ogni muro in modo tale da collaborare tutti assieme per costruire un’Europa e un mondo migliore. Quindi esorto voi ragazzi a non tornare indietro e a non dare ascolto a chi vorrebbe un’Europa disgiunta poichè l’Europa ha creato un sentimento di fratellanza».
La lectio magistralis di Enrico Letta Infine, la lectio magistralis di Enrico Letta, che ha ripreso per buona parte i temi già introdotti da chi lo aveva preceduto. Letta ha parlato, in apertura del suo intervento, di Mondini come di una «persona che rappresenta una comunità, che ha formato tante persone»; lo ha descritto come un esempio molto importante per la propria comunità per i suoi valori di riferimento. Fra questi l’Europa. E così il professor Letta ha elevato la discussione con una sua riflessione sull’Europa, appunto.
«L’Europa si trova a vivere il suo momento peggiore; è tutt’altro che attrattiva. Prima i problemi economici e finanziari, poi quelli della sicurezza». L’ex presidente del Consiglio si è soffermato sul «problema terribile della non capacità di gestione del fenomeno migratorio», sul fenomeno del terrorismo e ha voluto menzionare il terribile fatto del giorno in Normandia, dove un sacerdote è stato sgozzato. «Quello che viviamo è il periodo più duro dalla seconda guerra mondiale. Non c’è mai stata una somma di eventi così catastrofici da mettere in discussione l’idea stessa dello stare insieme. Per la prima volta da quando l’Europa è nata, invece di aggiungersi, un Paese se n’è andato». Il riferimento alla cosiddetta brexit, ossia l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, non poteva mancare. «Un Paese che se n’è andato, lacerandosi nella decisione; una decisione che porterà con sé lacerazioni ulteriori». «Proprio mentre voi scrivevate questi temi, le condizioni cambiavano».
E ancora, il fenomeno dei migranti, quello del terrorismo. Letta si è poi scagliato contro i nazionalismi. «A me colpisce vedere oggi tanti francesi che vivono in Italia, tanti italiani che vivono in Francia, etc… L’Europa vive un’integrazione in cui la bandiera non ha nessun senso». «A me ha colpito la squadra della Svizzera; ho letto i nomi. Uno si aspetterebbe tutti nomi svizzeri, beh… ce n’erano solo due». Il direttore dell’Istituto di Studi Politici di Parigi si è poi soffermato sull’importanza che gioca il ruolo di internet nella formazione delle nuove generazioni. «L’Europa – è poi tornato sul tema il presidente dell’Istituto “Jaques Delors” – è l’unico esperimento al mondo in cui uomini di Paesi diversi si sono messi assieme essendo tutti minoranze. Di solito una maggioranza annette delle minoranze; la forza dell’Europa è che siamo tutti minoranze».
«Dalla vostra nascita nel 2002 – così l’ex presidente del Consiglio agli studenti – avete vissuto due cambiamenti impressionanti, che per le nostre generazioni non sono ovvi. Voi rispetto a noi non avete il problema delle informazioni. Su Google trovate la risposta a tutto, almeno in termini di informazione, che non è la bussola; quella è data dai valori. L’altro cambiamento è che il mondo prima del 2002 erano gli Stati Uniti, l’Europa e pochi Paesi Asiatici. Tutto il resto del mondo era piccolissimo. Prima che voi nasceste la Cina era l’1% dell’economia mondiale. Nel tempo in cui voi siete diventati quattordicenni la Cina ha rappresentato il 16% dell’economia mondiale. Il caso di questo Paese è emblematico: il mondo di domani dipende in gran parte da cosa accadrà in Asia. La Cina ha prodotto tra il 2005 e il 2010 tanto cemento quanto durante tutto il secolo scorso gli Stati Uniti ne avevano prodotto. Eppure gli Stati Uniti sono stati il traino dell’economia mondiale». Tanti, insomma, gli spunti di riflessione che Letta ha dato ai suoi giovani ascoltatori e ai tanti adulti che sono venuti per ascoltare lui, come per commemorare Benedetto Mondini.
Lettura dei temi e premiazioni Con l’occasione sono stati anche premiati con dei buoni libro alcuni alunni delle classi terze dalla scuola media che si sono distinti nello svolgere un elaborato proprio sul tema dell’Europa. Infine, è stata formalizzata anche una donazione, da destinare all’acquisto di sussidi e materiale didattico, effettuata dalla famiglia Mondini all’Istituto Comprensivo “Anchise Picchi”.
Il profilo di Benedetto Mondini, assessore alle attività produttive e allo sviluppo economico del Comune di Collesalvetti durante la legislatura Nista, è stato anche vicepresidente di Spil. Nel corso della sua carriera politica, l’ex numero due della Società Porto Industriale di Livorno è stato anche leader della segreteria comunale della DC di Collesalvetti. Sempre militante nelle file democristiane, ha ricoperto anche incarichi a livello provinciale.
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