caserma Carabinieri StagnoStagno La questione dello sfratto per la Caserma dei Carabinieri di Stagno torna ad scaldare gli animi e ad infiammare il dibattito pubblico colligiano. Giovedì scorso, infatti, a Stagno si è tenuto un Consiglio di Frazione congiunto Stagno-Guasticce.

 

La polemica «Quello che ci ha lasciati meravigliati è la totale assenza di rappresentanti a qualsiasi livello dell’Amministrazione, tranne il consigliere Giuliano Lupi, intervenuto a titolo personale e privo di deleghe o informazioni relative all’oggetto della discussione. Questo è avvenuto nonostante come da iter burocratico, sia prevista la pubblicizzazione di tutti gli incontri dei CdF a tutti coloro che intervengono sulla vita pubblica del Comune», ha lamentato il presidente del CDF stagnino, Giuseppe Cintio. L’assessore che si è occupato della questione, Roberto Menicagli, dal canto suo lamenta però il fatto di esser stato invitato per sms solamente il giorno prima e di non aver potuto partecipare per impegni familiari. Mentre l’omologo di Cintio, il presidente del Consiglio di Frazione di Guasticce, Enrico Del Corso, lamenta il fatto che avrebbe potuto esserci più concertazione.

 

IMG-20160326-WA0003Il dibattito nel merito della questione è stato lungo ed articolato, con spunti che sono venuti sia dai membri dei CDF sia dal pubblico presente. Quello che è stato rilevato è che, nonostante la problematica sia annosa, si sia arrivati alla vigilia, per così dire, dell’esecuzione dello sfratto dei Carabinieri dall’attuale locazione, con un nulla di fatto. Dal canto loro, entrambi i Consigli di Frazione hanno fatto autocritica per essersi mossi con decisione solo adesso. E, nonostante alcune divergenze di natura metodologica sul come agire, rimangono fermi nella volontà che l’Arma non sia costretta ad abbandonare Stagno, in quanto rappresenta, assieme alla Polizia Municipale un deterrente alla delinquenza. «Non osiamo pensare – così Cintio e Del Corso – cosa ne sarebbe della sicurezza pubblica con la totale assenza dei Carabinieri e il solo impegno della Polizia Municipale, che già sappiamo avere un organico insufficiente rispetto all’estensione del territorio colligiano e con impegni tali che ne limitano fortemente l’efficacia nel presidio del territorio».

 

La richiesta e le proposte da parte delle due frazioni è quindi quella di porre in essere tutte quelle iniziative atte a bloccare da subito l’esecuzione dello sfratto. I due CDF chiedono però anche un’assemblea pubblica, convocata dalla Giunta comunale, nei tempi e nei modi ad essa congeniali, tesa ad informare i cittadini sullo stato della situazione e su quali siano le posizioni dell’Amministrazione, alla presenza – questo il suggerimento – dei Carabinieri stessi, sia della locale Caserma sia del Comando Provinciale in modo che ognuno si assuma le proprie responsabilità impegnandosi verso la soluzione positiva del problema. Un cittadino presente, dal canto suo, ha richiesto l’avvio di una raccolta di firme ad opera di cittadini a sostegno della causa. Intanto, si torna a parlare del Macchia Verde come possibile location della Caserma, data anche la centralità nella frazione.

 

Lorenzo Bacci SindacoLa posizione del sindaco Bacci Il sindaco Bacci, dal canto suo, ribadisce che «l’Arma dei Carabinieri è un’istituzione del tutto indipendente dalle pubbliche amministrazioni locali, quindi anche dal Comune di Collesalvetti» e sottolinea come «dal primo momento in cui siamo venuti a conoscenza di questo ci stiamo spendendo per individuare soluzioni alternative, mettendoci fin da subito a disposizione della Prefettura di Livorno». «Siamo partiti quando ancora Prefetto di Livorno era Domenico Mannino, e non ci siamo mai fermati neppure con l’attuale Prefetto, Tiziana Costantino». Ciononostante, «al momento soluzioni strutturali alternative non sono state rese possibili da diversi fattori, nonostante il continuo impegno di Comune e Prefettura». E respingendo le accuse di essersi ritrovati all’ultimo per tentare di risolvere una questione annosa, il primo cittadino colligiano rivendica: «è sempre stato fatto tutto quanto in nostro potere perché la caserma di Stagno continuasse a prestare il proprio indiscutibile prezioso servizio ogni giorno: prova ne è che sono passati anni dalle prime lettere della proprietà, e la caserma è ancora lì. E continuerà ad esserci».

 

«Le soluzioni allo studio sono diverse, – spiega Bacci – tutte sicuramente complesse, ma ciò che conta di più in questi casi sono le volontà delle Istituzioni preposte all’ordine pubblico e alla sicurezza, e quando un Prefetto dice “non abbiamo nessuna intenzione che i Carabinieri vengano via da Stagno” per me vale più di qualsiasi altro atto. Questi sono i fatti». Il sindaco ci tiene anche a valorizzare «il quotidiano lavoro dell’assessore Menicagli, che ha letteralmente smosso mari e monti per trovare acquirenti interessati all’immobile».

 

L’aggiornamento ai cittadini e la polemica col Consiglio di Frazione E sulla polemica relativa all’aggiornamento della cittadinanza il sindaco controbatte: «abbiamo saputo e voluto aggiornare la comunità locale sul reale stato della situazione: l’ultima volta non più tardi di poche settimane fa durante il forum comunale». Ma prende il la per polemizzare con il Consiglio di Frazione, non specificando altro (l’iniziativa era congiunta: CDF di Stagno e Guasticce). «Lo avremmo fatto anche stavolta, se solo chi è deputato a facilitare il rapporto tra cittadini e Amministrazione, ossia il Consiglio di Frazione, organismo di partecipazione che esiste sul nostro territorio non perché lo preveda la legge ma perché fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale (da Rosignano a Livorno non esistono più organismi decentrati di partecipazione da anni), invece di muoversi per l’ennesima volta come un organismo a sé stante, avesse fatto quello che in casi analoghi, “stranamente”, fanno tutti gli altri Consigli di Frazione del territorio: concordare con l’Amministrazione una data tale da permettere la presenza della stessa. Invece ancora una volta abbiamo assistito al tentativo – mal riuscito – di mettere in scena una rappresentazione utile a far passare il messaggio che l’Amministrazione non partecipa».

 

La sferzata «Forse, se invece di dedicare tempo a invitare la stampa, si fosse alzato il telefono per concordare con il sempre disponibilissimo assessore Menicagli una data, oggi saremmo qui a parlare di un incontro utile e costruttivo, che avrebbe permesso alla comunità di Stagno di essere puntualmente aggiornata. Purtroppo evidentemente gli intendimenti sono altri. Lo stesso presidente del Consiglio di Frazione di Guasticce, coinvolto per dare il senso che ci fosse una condivisione nell’impostazione dell’iniziativa, era certo che la data fosse stata concordata con l’assessore, che invece ha ricevuto un semplice sms mercoledì mattina per giovedì sera nel quale il presidente del Consiglio di Frazione di Stagno gli chiedeva se avrebbe partecipato all’incontro (già da tempo convocato). A casa mia, se si vuole la partecipazione di qualcuno e se questo qualcuno peraltro è centrale ai fini dello svolgimento dell’iniziativa, si fa così: prima si chiama la persona, gli si chiede quando può, e poi si convoca l’incontro. Ma, ripeto, evidentemente gli intendimenti sono altri. Poco male. Ma era utile che fosse fatta un po’ di chiarezza su questa vicenda. Così come è utile che i cittadini sappiano che la Caserma di Stagno resterà a Stagno. Quando avremo ulteriori aggiornamenti, come Amministrazione indiremo un incontro pubblico per aggiornare la comunità locale, che sta diventando, suo malgrado e forse non del tutto consapevolmente, oggetto di diatribe che con l’interesse generale hanno poco a che spartire e che sembrano invece molto più orientate a creare inutili e falsi allarmismi e a fomentare disagi e scontento per obiettivi maldestri di destabilizzazione».

 

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