Collesalvetti Il sindaco Bacci a Firenze lavora alla cabina di regia dell’Accordo di Programma per il rilancio economico dell’area livornese. Nei giorni scorsi, la riunione per fare il punto anzitutto sull’avanzamento del progetto Darsena Europa. Il 22 marzo scadranno infatti i termini per le manifestazioni di interesse da parte dei privati, dopodiché i soggetti ritenuti idonei saranno invitati a partecipare alla gara vera e propria per l’individuazione del promotore che svilupperà la progettazione definitiva dell’opera più importante per il futuro della portualità livornese.
Sul PRRI (Progetto di Riqualificazione e Riconversione Industriale), come anticipato nell’incontro tenutosi mercoledì a Livorno con le imprese del territorio alla presenza di Invitalia, braccio operativo del Ministero dello Sviluppo Economico, a breve saranno raccolte le manifestazioni di interesse da parte del mondo imprenditoriale (leggi qui). Questo passaggio servirà a meglio definire quali siano gli ambiti di investimento più importanti da sostenere con maggiore forza, proprio per avviare la riconversione e riqualificazione industriale; a quel punto sarà possibile procedere con l’accordo di programma finalizzato al PRRI, che conterrà anche l’offerta localizzata ossia le aree disponibili, molte delle quali situate nel “retroporto di Collesalvetti” (come è stato definito), insieme alle agevolazioni a disposizione delle imprese che si insediano nell’area di crisi o che, presenti, decideranno di investire ulteriormente.
Agevolazioni regionali A questo proposito è già attivo un bando, aperto lo scorso 20 gennaio (con scadenza 28 febbraio), sui cosiddetti “protocolli di insediamento” con dotazione finanziaria riservata per le imprese che investono su Livorno: la dotazione è pari a 3 milioni di euro sui 10 totali stanziati dalla Regione per l’Accordo di Programma. Il bando si rivolge a progetti che devono avere la caratteristica di assicurare un incremento occupazionale pari almeno al 5% della forza lavoro in essere al momento della domanda. La Regione concederà a queste imprese contributi a fondo perduto che potranno variare, a seconda del progetto presentato, tra il 10 e l’80% della somma totale. L’investimento minimo dovrà essere di 250.000 euro. Questo bando sarà riaperto più avanti quando il bacino di riferimento della forza lavoro dal quale attingere sarà approvato e quindi si prevederanno punteggi aggiuntivi per chi attingerà dal bacino.
A proposito del “bacino di riferimento”, è stato definito che l’intenzione è quella di concedere premialità per le imprese che attingeranno al bacino composto da disoccupati che siano stati licenziati successivamente all’8 maggio 2008 (data che corrisponde ai 7 anni antecedenti la data della sottoscrizione dell’Accordo di Programma), da unità produttive localizzate nell’area di crisi livornese (Livorno, Collesalvetti e Rosignano) e negli altri tre Comuni indicati nel Protocollo Regione-Enti Locali sottoscritto il 14.5.2015 (Bibbona, Catsagneto, Cecina), oppure residenti nei Comuni sopra indicati, oltre che da lavoratori di unità produttive localizzate nei stessi Comuni oppure resident in quelle zone, che al momento dell’assunzione risultino percettori di ammortizzatori sociali.
Misure a sostegno dei lavoratori In cabina di regia si è poi passati ad analizzare le misure in essere a sostegno dei lavoratori. A breve partirà la sperimentazione dei Lavori Di Pubblica Utilità (LPU) e per il 2016 già sono stati stanziati da parte della Regione altri 3 milioni specifici per le aree di crisi. Rispetto al 2015 cambierà la misura del cofinanziamento regionale che passerà dall’80% al 50%, per garantire un maggior numero di risposte. Sarà possibile coinvolgere nel progetto, oltre agli Enti Locali, anche realtà del privato sociale, ovviamente previa selezione pubblica. Sempre per il capitolo del sostegno ai lavoratori, intrecciato alla sperimentazione degli LPU, Rossi ha incontrato nelle scorse settimane il Ministro Poletti per approfondire le possibilità di aprire a tempi più lunghi per gli ammortizzatori sociali da destinare alle aree di crisi: le possibili soluzioni al vaglio del Ministero, ma data l’impossibilità al momento di prevedere misure del genere, si concentreranno proprio sull’ipotesi di destinare risorse aggiuntive per i LPU.
Reindustrializzazione Infine, l’elemento della formazione in vista della reindustrializzazione: già prevista da parte di Regione Toscana una dotazione di 500.000 euro per l’area livornese, che sarà orientata sulla base delle manifestazioni di interesse del PRRI, onde evitare di formare i lavoratori disoccupati per mansioni non sovrapponibili a livello di tipologia con quanto emergerà dal progetto di riconversione industriale.
«Abbiamo ancora una volta potuto toccare con mano – ha commentato Bacci a margine dell’incontro – la portata di un Accordo di Programma che rappresenta senza sorta di dubbio la miglior ricetta possibile per dare una prospettiva di lungo periodo all’area livornese. Porto e Industria come assi centrali per tornare a dare occupazione ad un territorio dalle enormi potenzialità e che vede oggi Governo e Regione alla pari impegnati al massimo in questa sfida». Alla cabina di regia, come previsto nell’accordo stesso, partecipano – oltre a Regione e Autorità Portuale – le Istituzioni locali, le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni di Categoria.
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