Collesalvetti “Pierino Fornaciari: il pittore partigiano dalla stagione del Premio Suzzara all’astrattismo”. É questo il titolo della mostra promossa dal Comune di Collesalvetti e curata da Francesca Cagianelli che sarà allestita presso la Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini” dal 18 luglio al – giornata della Notte Clara – al 3 settembre. L’inaugurazione alle 18. Due le aperture straordinarie: sabato 18 luglio e domenica 19 luglio dalle 16:00 alle 23:00.
Dal 18 luglio al 3 settembre troverà spazio per la prima volta alla Pinacoteca colligiana un’importante mostra antologica di circa 80 opere dell’artista livornese Pierino Fornaciari (Livorno 1918–2009), uno dei protagonisti dell’avanguardia cittadina degli anni Cinquanta nel clima fervidamente dialettico del Premio Modigliani e della Casa della Cultura.
Il percorso espositivo illustrerà esaustivamente la pluridecennale carriera artistica di Pedro (appellativo dell’artista), dagli anni della partecipazione al Premio Suzzara all’elaborazione di una sigla afferente al realismo socialista, fino a dispiegare un inatteso cannocchiale verso l’originale rilettura da parte di quest’ultimo dell’optical art.
Fornaciari è stato presente nel 1945 alla I° Mostra del Gruppo Artistico Moderno (ristorante Al Fagiano, Livorno), insieme con Gastone Benvenuti, Luciano Castelli, Guido Favati, Mario Ferretti, Voltolino Fontani, Carlo Mazzoli, Umberto Marzilli, Natale Michelotti, Mario Nigro, e quindi, nel 1948, alla Mostra di un gruppo di artisti moderni livornesi (tra essi Ferdinando Chevrier, Giancarlo Cocchia, Mario Ferretti, Voltolino Fontani, Marcello Landi, Mario Nigro, Osvaldo Peruzzi), nel 1949 allestisce finalmente la sua prima monografica a Bottega d’Arte in tandem con Carlo Mazzoli e nel 1952 la seconda importante monografica presso la Galleria Giraldi (30 giugno-5 luglio).
Dal 10 al 22 ottobre 1953 Fornaciari torna alla ribalta alla Galleria Giraldi in occasione della Mostra di apertura della stagione artistica 1953-1954, al fianco di Castelli, Chevrier, Cocchia, Ferretti, Fontani, Landi, Nigro, Pellegrini e Peruzzi. Dopo gli anni Cinquanta il nome di Fornaciari sembra travolto da quell’ondata di rimozione che in Italia, e non solo a Livorno, ha finito con l’inabissare alcune coscienze artistiche sinceramente votate alla partecipazione al rinnovamento linguistico nel solco delle avanguardie storiche.
Ecco che la mostra promossa dal Comune di Collesalvetti è forse la prima occasione per riscoprire un artista che ad oggi resta ancora escluso dalla galassia delle avanguardie labroniche, pur avendo condiviso con i vip degli anni Cinquanta un destino di travagli e mutamenti.
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