Un gesto collettivo dal forte valore simbolico per affermare il rifiuto della guerra, della violenza e dell’indifferenza. Il Comune di Collesalvetti ha annunciato l’organizzazione di una Marcia della Pace aperta a tutta la cittadinanza, che si terrà nel pomeriggio di martedì 10 giugno, con partenza fissata alle ore 17.30 da piazza Macchi, nel centro di Vicarello.
L’iniziativa, promossa come momento pubblico di riflessione e condivisione, si propone di unire voci diverse in un cammino comune verso un ideale di giustizia e convivenza pacifica. Il corteo muoverà attraverso il territorio comunale per giungere intorno alle ore 18.30 in piazza della Repubblica, a Collesalvetti, dove si terranno brevi interventi e spazi di raccoglimento dedicati al tema della pace e alla memoria delle vittime dei conflitti in corso.
A sottolineare le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione comunale a promuovere tale iniziativa è intervenuta la sindaca Sara Paoli, la quale ha evidenziato il contesto umanitario drammatico che si sta consumando in questi mesi: «Stiamo assistendo a una tragedia insostenibile – ha dichiarato – migliaia di civili, tra cui bambini, donne e uomini innocenti, perdono la vita sotto le bombe, in un conflitto che si aggrava ogni giorno e che ci interpella profondamente, come esseri umani e come comunità».
«Collesalvetti – ha proseguito la sindaca – vuole fare la sua parte con un gesto concreto e simbolico: camminare insieme per chiedere il cessate il fuoco, la fine della violenza, il rispetto dei diritti umani e della vita. La pace si costruisce anche così: con passi lenti, ma decisi; con voci diverse, ma unite; con gesti semplici, ma profondi».
La cittadinanza è invitata a partecipare portando con sé un simbolo di pace, una bandiera, un oggetto, un pensiero, a testimonianza dell’impegno individuale in una causa che supera ogni confine geografico o ideologico.
La Marcia sarà dedicata in particolare alla popolazione di Gaza e, più in generale, a tutte le vittime dei conflitti attualmente in corso, configurandosi come un richiamo corale a un futuro di pace, da costruire giorno dopo giorno attraverso l’educazione e una rinnovata consapevolezza che trova nella comunità il suo primo fondamento.