L’intervista – CAGIANELLI: «IL FINISSAGE DELLA MOSTRA E LA DONAZIONE: UN AUGURIO PER IL FUTURO DELLA PINACOTECA»

La curatrice della mostra: «la mission di questa Pinacoteca è quella di promuovere la cultura figurativa del primo ‘900 Livornese e Toscano nel segno della stagione artistica dei due Servolini»

L’intervista – CAGIANELLI: «IL FINISSAGE DELLA MOSTRA E LA DONAZIONE: UN AUGURIO PER IL FUTURO DELLA PINACOTECA»

Collesalvetti Dopo un lungo periodo di chiusura, in ottemperanza alle disposizioni normative volte al contenimento dell’emergenza sanitaria da Covid-19, è finalmente riaperta la Pinacoteca “Carlo Servolini di Collesalvetti con il finissage della mostra dedicata a Gastone Breddo. Grande la soddisfazione della curatrice della mostra, Francesca Cagianelli, per l’occasione appositamente intervistata dalla nostra testata, Collenews.it.

 

Dottoressa Cagianelli, oggi (l’altro ieri per chi legge, n.d.r.) la riapertura della Pinacoteca dopo mesi di chiusura dovuti all’emergenza sanitaria con il finissage della mostra “La malinconia Mediterranea di Gastone Breddo: momenti di gusto astratto concreto tra cartocci morandiani e Laguna Soledad”. Che effetto fa riaprire dopo un così lungo periodo di chiusura?

«Un effetto di grandissima emozione, ma anche la possibilità di abbracciare nuovamente il futuro dell’arte e della cultura; è una decisione che il Comune di Collesalvetti ha voluto fortemente, per comunicare alla propria comunità cittadina, ma non soltanto, l’impegno nell’ambito della cultura e la possibilità di fruire ancora una volta della mostra che era stata interrotta dall’emergenza Covid  e la cui chiusura era stata prevista per novembre e che quindi si è ritenuto opportuno prorogare fino al 2021, per consentire anche l’evento augurale della celebrazione della donazione di un’opera  grafica di Gastone Breddo alla Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini”, un’opera che giunge ad arricchire  le collezioni del Comune di Collesalvetti proprio nel trentesimo della scomparsa di Gastone Breddo. Ed è particolarmente significativa questa donazione perché gratifica il Comune di Collesalvetti da parte di eredi che, come in questo caso Benedetta Breddo, testimoniano la loro profonda gratitudine per la mostra, che dopo tanti anni di oblio, viene a celebrare nuovamente questo grande maestro della Toscana della prima metà del 900, di origine veneta, ma sicuramente un leader  in Toscana, un leader dimenticato, un leader che negli anni ’50 fece da baricentro della cultura figurativa toscana, ma che oggi giace appunto assolutamente dimenticato, proprio in relazione a quella che è stata la tipologia della sua evoluzione artistica, un’evoluzione artistica che si è sempre soffermata sulla figurazione».

Non è la prima volta se non ricordo male che la pinacoteca propone un’offerta culturale nell’ottica della riscoperta di cose e personaggi dimenticati…

«No, non è la prima volta perché la “mission” di questa Pinacoteca è sempre stata quella di promuovere la cultura figurativa del primo Novecento Livornese e Toscano nel segno della stagione artistica dei due Servolini: Carlo, cui è intitolata la Pinacoteca, e Luigi che la volle istituire con la donazione del 1965 al Comune di Collesalvetti. Quindi, la Pinacoteca ha istituito a partire dalla sua fondazione una politica e una strategia di mostre che onorassero gli amici di Carlo Servolini e poiché Carlo Servolini, come il figlio Luigi, aveva vissuto la stagione artistica livornese ai margini, in quanto in disaccordo con la compagine dapprima del Caffé Bardi e quindi del gruppo labronico, come spiega nella sua commedia labronica delle Belle Arti, anche gli amici di Servolini che sono stati celebrati di volta in volta in questa Pinacoteca, rimangono ai margini della compagine artistica livornese e quindi sono stati diciamo dimenticati dalla storiografia critica che invece ha preferito ricordare nel corso degli anni, gli artisti che rimasero più vicini a Gastone Razzaguta».

Da sinistra la conservatrice della Pinacoteca colligiana. Francesca Cagianelli assieme all’assessore alla cultura, Mascia Vannozzi

Cosa si è perso il pubblico colligiano in generale fruitore della pinacoteca in termini di offerta culturale per le chiusure dovute all’emergenza sanitaria e cosa sarà recuperabile in futuro?

«La perdita è stata sicuramente “ripianata” e confortata da quella che è il Comune di Collesalvetti ha inaugurato sulla sua pagina Facebook, che è una attivissima, floridissima, attività scientifica e promozionale on-line, che ha visto la creazione di ben otto rubriche culturali. Rubriche culturali che non solo dovevano celebrare la personalità di Carlo Servolini, come abbiamo detto, e della compagine artistica a lui più vicina, ma in onore della mostra dedicata al maestro belga Charles Doudelet, che era stata interrotta dal primo lockdown, aveva inaugurato anche una rubrica in onore del maestro belga Charles Doudelet, che fu il leader del Caffè Bardi, a livello di organizzazione di un proselitismo in ambito livornese di artisti dediti al simbolismo. La mostra che il Comune di Collesalvetti ha dedicato a Charles Doudelet è stata quindi all’origine di questa rubrica, che si è inaugurata nel 2020, proprio in coincidenza del primo lockdown e che ora prosegue nel 2021 in coincidenza con il 160° dell’artista e che quindi consolida sull’online il brand Doudelet che è un brand, appunto, perché Doudelet, pur essendo un artista belga era radicato sul territorio livornese nell’ambito dello storico Caffè Bardi».

Ecco, quindi  si consolida l’on-line, però c’è anche un’idea, compatibilmente con quelle che saranno le disposizioni, di mettere in atto anche una programmazione fisica proprio nella struttura della Pinacoteca?

«Certo, il Comune sta vagliando la programmazione del 2021, lo farà a partire da marzo, perché siamo già alla fine di gennaio; quindi il mese di febbraio sarà sicuramente un mese di transizioni, relativamente ai decreti che vedranno anche una possibile alternanza di apertura e di chiusura delle istituzioni museali. Quindi, il Comune è pronto ad un’apertura su prenotazione, rispettosa delle normative previste dai decreti ministeriali e certamente si farà trovare pronto al momento della riapertura definitiva dei musei e nel frattempo non lasceremo solo il nostro pubblico; il Comune addirittura intensificherà le attività on-line perché siamo all’anno servoliniano, siamo al 140° dalla scomparsa, quindi il Comune prevede ovviamente celebrazioni in onore di Luigi Servolini sull’on line e dal vivo».

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