Collesalvetti Prosegue giovedì 27 febbraio 2020, ore 17:00, alla Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini“ (Collesalvetti, Via Umberto I°, n. 63) il Calendario culturale “Italia-Belgio 1900. La rivelazione dell’ignoto”, promosso dal Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli, in occasione della mostra “L’incanto di Medusa. Charles Doudelet, il più geniale interprete di Maeterlinck tra il Belgio e la Toscana” (fino al 12 marzo 2020, tutti i giovedì, ore 15:30-18:30).
A scandire l’intera durata della mostra le sette puntate messe in campo per illustrare gli orizzonti europei del variegato universo creativo di Charles Doudelet verteranno sulle problematiche del rapporto culturale tra l’Italia e il Belgio all’alba del XXI secolo, laddove artisti del calibro di Félicien Rops, James Ensor e Fernand Khnopff sbancheranno letteralmente sui palcoscenici delle più prestigiose esposizioni italiane, provocando una vera e propria epidemia artistica, fino ad essere battezzati da Vittorio Pica quali “campioni di un intelligente e raffinato cosmopolitismo”.
La 5^ Puntata, in onda giovedì 27 febbraio 2020, ore 17.00, prevede la conferenza dal titolo La Livorno esoterica di Benvenuto Benvenuti. Progetti architettonici e arti decorative tra cosmogonia e utopia, curata da Dario Matteoni, storico dell’arte, direttore dell’Accademia di Belle Arti “Alma Artis”, Pisa, anch’egli membro del Comitato Scientifico della mostra.
“Concepito come una sorta di excursus bibliografico di latitudine internazionale, il focus indirizzato all’ancora troppo poco insondata ideazione di progetti architettonici di Benvenuti – si legge in una nota della stessa Pinacoteca – prende spunto dal caposaldo storiografico Architectures rosicruciennes du XVII siecle à nos jours (AAM Édition, Bruxelles 2016), firmato da William Pesson, membro a sua volta del Comitato Scientifico della mostra colligiana. Rifulgono nell’ambito di tali coordinate rosacrociane le invenzioni decorative di cadenza secessionista dell’ormai noto divisionista livornese che, celebrato per la prima volta nella memorabile mostra promossa nel 2002 dal Comune di Livorno al Museo Civico Giovanni Fattori, Villa Mimbelli in collaborazione con il MART, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, equivale oggi sul nostro territorio al portavoce più aggiornato e ispirato del verbo grubicyano”.
“Sotto i riflettori – si spiega ancora nella nota – la collaborazione di quest’ultimo con l’ebanista milanese Eugenio Quarti e l’exploit all’Esposizione Internazionale del Sempione del 1906, per finire con la rilettura del capolavoro Villa al mare, conservato presso il Museo Civico di Livorno, in chiave di architettura ideale, che, unitamente al ciclo della Città ideale, dominato da episodi di gusto europeo quali La Casa delle Armonie Celesti e La Casa della Meditazione, profila in terra labronica un vero e proprio formulario secessionista tra Olbrich e Macintosh“.
IL PROFILO Dario Matteoni (Pisa 1950), storico dell’arte, dal 2010 al 2015 ha ricoperto la carica di direttore dei Musei Nazionali di Pisa. Dal 1992 al 1995 è stato professore a contratto di storia dell’architettura presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Ha diretto la collana Polis per la Casa Editrice Marsilio di Venezia. Dal 1992 al 1995 è stato professore a contratto di storia dell’architettura presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Tra il 1991 e il 1998 è stato caporedattore della rivista di storia dell’architettura “Rassegna” diretta da Vittorio Gregotti. Dal 1994 al 2004 ha ricoperto la carica di assessore alla cultura presso il Comune di Livorno.
Ha collaborato con istituzioni museali italiane ed europee alla preparazione di mostre dedicate a temi dell’arte e dell’architettura moderna e contemporanea; tra queste ricordiamo: L’aventure Le Corbusier, Centre Pompidou, Parigi 1987; Il viaggio in Italia, Triennale di Milano, 1987; L.H.De Koninck architecte des années modernes, Archives d’Architectures Moderne di Bruxelles, 1990; Toulouse-Lautrec. Luci e ombre di Montmartre, Pisa, Fondazione di Palazzo Blu, 2015.
Per la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha curato le mostre: La Belle Epoque. Arte in Italia 1880 1914, Rovigo, Palazzo Roverella, 2008; Déco. Arte in Italia 1919 1939, Rovigo, Palazzo Roverella, 2009; L’Ottocento elegante, Rovigo, Palazzo Roverella, 2011; Il Divisionismo. La Luce del Moderno, Rovigo, Palazzo Roverella, 2012. Nel 2012 ha curato la mostra per la Regione Lombardia Gio Ponti e il fascino della ceramica; nel 2015 la mostra Poesia della tavola nel ridotto del Teatro Petruzzelli di Bari.
Tra le sue pubblicazioni: La città Mondiale. Andersen, Hébrard, Otlet, Le Corbusier, 1982; il volume monografico dedicato a Livorno nella collana “Le città nella storia d’Italia”, 1985 edita da Laterza; Pasquale Poccianti e la ‘gran cisterna’ di Livorno, 2001; Livorno, la costruzione di un’immagine. Tradizione e modernità del Novecento, 2003. Ha curato l’edizione critica di Llewelyn Lloyd Tempi Andati, 2006, per l’editore Olschki. Ha pubblicato il catalogo ragionato dell’opera del pittore futurista Osvaldo Peruzzi per le edizioni di Electa Mondadori, 2015. Ha dedicato un saggio a Gabriele d’Annunzio et le Vittoriale degli Italiani nel volume Moderne Arcadies curato da Maurice Culot e Bruno Foucart (AAM, Bruxelles – Parigi), 2017. Dal settembre 2016 ricopre la carica di direttore dell’Accademia di Belle Arti “Alma Artis”, Pisa
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