Collesalvetti In onda giovedì 24 ottobre, alle 17:00, alla Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini“ una conferenza di Cristina Cagianelli, archeologa e storica dell’arte, insegnante di scuolasecondaria, dal titolo “Sincronicità dell’antico nella pittura surrealista di Alessandro Scheibel”, nell’occasione della quale saranno esposte tre opere di Alessandro Scheibel, ovvero “Composizione surrealista con figura egizia“, 1952; “L’urna etrusca“, 1955 ; “Profilo sullo sfondo di un tempio“, 1950-1955.
La produzione pittorica e grafica di Alessandro Scheibel, attivo a Firenze tra l’inizio degli Anni Trenta e la fine degli Anni Settanta del Novecento, parte dall’alunnato presso Felice Carena per arrivare poi al Surrealismo e all’Astrattismo sotto l’egida della famosa gallerista Fiamma Vigo. Nell’ambito di tale produzione è centrale il recupero di culture arcaiche e addirittura preistoriche e in particolare di quella egizia ed etrusca, recupero previsto a vario titolo nel repertorio figurale della pittura italiana tra gli Anni Quaranta e Cinquanta e presente, tra l’altro, sulle pagine della rivista fiorentina “Numero”, diretta da Fiamma Vigo e di cui Scheibel fu a lungo segretario di redazione.
A differenza però di quanto si verifica per artisti a lui contemporanei, questo recupero non si connota come continuità con il passato, o come rimando alle proprie radici culturali, ma piuttosto come un fenomeno che si colloca fuori dal tempo storico, proprio perché proveniente dalla sfera dell’inconscio, dove le immagini seguono un flusso analogico. Scheibel attinge infatti alla filosofia junghiana, in cui assume particolare rilievo la teoria degli archetipi visti come tratti comuni a tutte le culture e che vanno a costituire l’inconscio collettivo, quali la nascita e la morte, il sole e la luna, i fenomeni naturali e sovrannaturali.
Si tratta di una visione incentrata sul concetto estremamente attuale di intercultura, secondo cui si evidenziano elementi comuni nella storia dell’umanità, alla continua ricerca di un rapporto di armonia fra sé e l’Altro. Pur trattandosi di un percorso di pensiero interiore si possono comunque individuare degli avvenimenti storici che indubbiamente contribuirono a integrare tale percorso. E così, per il recupero dell’arte preistorica, furono fondamentali gli stimoli provenienti dal Primo Congresso Internazionale di Arte Moderna, tenutosi in Spagna, a Santillana del Mar e nelle Grotte di Altamira, dal 19 al 25 settembre 1949, celebrato sulle pagine di “Numero”. Per quanto riguarda l’arte etrusca ebbe un notevolissimo impatto la mostra nei chiostri delle Oblate a Firenze del 1952 e la grande mostra del 1955, che si articolò su più sedi, Zurigo, Milano, Colonia, l’Aia e Kioto. Per quanto riguarda l’arte egizia, invece, è possibile mettere in rilievo il clamore suscitato dalla scoperta della tomba di Tutankhamon, evento travolgente quest’ultimo da cui l’artista rimase particolarmente colpito.
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