Stagno “Molte segnalazioni da parte di cittadini della zona di Calambrone, in provincia di Pisa, inoltrate tramite e-mail ad Arpat, che lamentano maleodoranze soprattutto nelle ore notturne“. È quanto riferisce la stessa Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana.
In merito a questo la stessa agenzia fa sapere – tramite un comunicato stampa – “di aver puntualmente risposto ai cittadini (che si sono rivolti ad Arpat nel mese di luglio) ragguagliandoli sull’attività di controllo svolta dai propri tecnici nei vari insediamenti presenti nella zona di interesse, sia presso la Raffineria ENI che nei vari depositi di prodotti petroliferi“.
Nella stessa nota Arpat ricorda che “l’area di Stagno e Livorno nord è stata oggetto di controlli e indagini anche nell’ambito del “Piano di Monitoraggio e Controllo delle emissioni odorigene nel territorio dei Comuni di Livorno e Collesalvetti” definito “Piano mirato” i cui risultati sono stati presentati lo scorso 28 marzo a Collesalvetti”.
“Per quanto riguarda la Raffineria ENI – si legge ancora nella nota stampa dell’agenzia – la stessa ha effettuato lavori di adeguamento per la riduzione delle maleodoranze, con un cronoprogramma conclusosi a fine 2018, come concordato con gli enti ed Arpat. La raffineria si è impegnata a mettere in atto ulteriori interventi nel corso del 2019, nonché un piano di gestione per la mitigazione delle potenziali emissioni odorigene derivanti dalle fasi di manutenzione degli impianti. Inoltre, con riferimento ai sistemi di abbattimento adottati, sono in corso di verifica le modalità di gestione degli stessi, valutandone la funzionalità e l’efficienza nel tempo”.
“Per gli altri numerosi impianti petroliferi presenti nella zona, che potrebbero essere causa o concorrere alla produzione delle maleodoranze avvertite – scrivono ancora dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana – sono in corso ulteriori accertamenti da parte di Arpat. Diversi impianti sono già in fase di valutazione per gli interventi di mitigazione degli odori e, conseguentemente sono stati attivati programmi per lavori di adeguamento, che sono tuttora da completare; una valutazione complessiva più approfondita dell’efficacia delle misure adottate sarà possibile solo dopo il completamento degli interventi realizzati nel 2019. Su ulteriori impianti devono ancora essere effettuate le necessarie valutazioni al fine di poter sollecitare le modifiche opportune, qualora emergessero situazioni potenzialmente in grado di originare maleodoranze”.
“In riferimento alle segnalazioni ricevute nella mattina del 13 agosto, tecnici Arpat hanno effettuato, nel corso della stessa giornata – si legge ancora nella nota – un sopralluogo presso la Raffineria ENI al fine di verificare se fossero in corso manutenzioni straordinarie sugli impianti e/o vi fossero state anomalie o disservizi. Nel corso del sopralluogo sono state ispezionate le zone sotto elencate: le vasche di arrivo dei reflui e serbatoi di stoccaggio dei fanghi dell’impianto di Trattamento Acque ed effluenti (TAE); serbatoi di stoccaggio dell’olio combustibile; altri serbatoi potenziali sorgenti di maleodoranze. Durante il sopralluogo sono stati avvertiti odori diffusi nelle immediate vicinanze dei serbatori dell’olio combustibile, dove sono posizionate le unità di impianto di trattamento dei vapori provenienti dagli stessi e nelle due vasche-ispessitori fanghi dell’impianto TAE, mentre non sono stati avvertiti odori fuori dal perimetro della raffineria”.
“È doveroso precisare – conclude la nota – che la presenza di odori diffusi rappresenta , molto spesso, il presupposto di maleodoranze avvertibili anche all’esterno degli insediamenti produttivi qualora vi fossero condizioni meteo favorenti (venti prevalenti o brezze locali di diversa natura termica). La situazione, quindi, seppur monitorata è in divenire. Pertanto, alla luce di quanto sopra riportato, ulteriori fenomeni di maleodoranze ricadenti in ben definite zone, al momento, e nell’immediato futuro, non possono essere escluse“.
“Arpat ribadisce ai cittadini, che stanno inoltrando le segnalazioni tramite mail URP o il modulo web del nostro sito, che gli stessi non sono strumenti utili per avviare un intervento in pronta disponibilità che permetta di accertare le cause di una maleodoranza o l’insorgenza di una situazione anomala, di un disservizio industriale ecc. Le mail inviate, nelle quali sarebbe opportuno che il cittadino inserisse il proprio numero telefonico per acquisire maggiori informazioni da parte dei nostri tecnici, sono comunque utili come segnalazione del disagio subito e come strumento per eventuali interventi di Arpat più articolati da programmare, potendo disporre di orari precisi e date in cui le maleodoranze sono state percepite. Per un intervento in pronta disponibilità, nel caso si ritenga ci siano situazioni non ricorrenti e particolarmente significative, e quindi da valutare nell’immediato, la segnalazione deve essere effettuata alle forze di polizia locale e di primo intervento (Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, Carabinieri) che, dopo un primo accertamento, possono attivare l’intervento dei tecnici Arpat in servizio di pronta disponibilità“.
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