Stagno Un “doposcuola specialistico per Bes e Dsa” nell’Istituto “Minerva Benedettini” di Stagno. È quanto presentato ai genitori e ai docenti, alla presenza anche della dirigenza dell’istituto e dell’Amministrazione Comunale, nei giorni scorsi. Un’iniziativa, questa, fortemente voluta dalla dirigente Giuliana Ficini e dalle psicoterapeute Giulia Luperini ed Alessandra Testi.
DI COSA SI TRATTA? Di un laboratorio pensato per dare il sostegno necessario a tutti quegli studenti, della scuola primaria e delle scuole medie, che hanno disturbi specifici dell’apprendimento e bisogni educativi speciali. Attraverso l’uso ed il supporto di dispositivi informatici, mappe e strumenti compensativi pensati per le specifiche esigenze di ogni diagnosi, le dottoresse, due pomeriggi a settimana, saranno presenti a scuola per fornire un ulteriore aiuto concreto nello svolgimento dei compiti e potenziare l’autonomia degli studenti.
IL PROGETTO, innovativo nel territorio, si pone come obiettivo a lungo termine quello di migliorare il benessere scolastico dell’alunno, la qualità di vita nel contesto-scuola di questi alunni con bisogni speciali. Partendo dallo slogan del progetto “il benessere a scuola si costruisce a scuola“, le porte della scuola “Rodari“ di Stagno e della scuola “Falcone e Borsellino“ di Guasticce, si sono aperte per accogliere i ragazzi della scuola elementare e delle medie che ne hanno fatto richiesta presso le rispettive sedi. Grazie dunque al contributo di tutto il personale Ata, che tiene aperta la scuola, è possibile la realizzazione di questo progetto.
«Siamo orgogliosi di poter dare un’ulteriore possibilità ai nostri alunni – commenta la dirigente Ficini – con adeguati strumenti dispensativi e compensativi, ognuno è in grado di raggiungere i propri obiettivi con serenità e questo a lungo termine significa combattere l’abbandono scolastico ed aumentare l’autostima dei nostri studenti».
UN ROMANZO SULLA DISLESSIA Durante l’incontro si è svolta anche la presentazione del primo romanzo scritto in Italia sul tema della dislessia, a cura della docente Cristina Romano. L’idea nasce quando per l’autrice (tornata agli studi in età più matura) arriva il momento di elaborare la tesi. Cristina Romano si avvicina dunque al tema dei disturbi specifici di apprendimento per motivi di studio. Prima di consultare testi per gli “addetti ai lavori” la Romano, per un primo approccio ai DSA, cerca un romanzo che tratti il tema. Cerca in libreria, cerca su internet, ma… niente. Solo saggi e testi clinici. Nasce così l’idea di scrivere “Come l’ortica“. «Leggendo questo romanzo – commenta l’autrice – è più facile riuscire a guardare il mondo con gli occhi di un dislessico, percependone lo stato d’animo». Il primo ad apprezzare il volume, riconoscendone l’efficacia, è stato un vero luminare in tema di DSA, il prof. Giacomo Stella. “Il romanzo però – fanno sapere dall’istituto – giunge quasi per caso alla sua pubblicazione quando la cantante Mietta, sensibile all’argomento, decide di pubblicarlo, scendendo in campo nel ruolo di editrice”.
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