L’editoriale Ieri il 2018 è giunto al termine, con oggi cominciano ad irradiarsi i primi raggi dell’alba di un nuovo anno. Tempo di bilanci, tempo di auspici.  Fra pochi giorni questa testata giornalistica, Collenews.it, compirà 5 anni di vita. Ma il bilancio e gli auspici non riguardano ovviamente questo giornale on line, bensì il territorio comunale: questa zona che è la casa di ciascuno di noi. Ma le due cose sono comunque interconnesse. Chi scrive, infatti, ha avuto modo di osservare per questi 5 anni (per limitarsi al periodo di esistenza di questa testata, ma già da molto prima) l’evolversi della situazione sul territorio, notandone luci e ombre.

Per essere positivi, iniziamo dalle prime: è un territorio solidale quello colligiano, basti pensare ai 1.400 euro della Partita del Cuore donati alla Onlus “Gli Amici di Massimo” per la lotta contro la SLA, ma anche ai 4.000 euro donati dai colligiani agli alluvionati oppure ai 2.100 euro raccolti a Collesalvetti per le popolazioni terremotate del Centro Italia. Gesti importanti che ci parlano di una comunità che ha un grande cuore. E questo fa onore alla comunità colligiana. Ma chi voglia osservare tutti i lati della realtà (e per un giornalista questo è d’obbligo) non può non notare anche  (almeno a livello generale, salve lodevoli eccezioni) un progressivo spegnimento dell’entusiasmo. Non è una critica (anche perché nessuno di noi può permettersi di giudicare stante il fatto che è impossibile dare sempre il meglio di noi stessi), è una presa di consapevolezza di una realtà che può non piacere, ma è tale. Recentemente si sono lette sui Social critiche per l’assenza di una grande festa di capodanno sul territorio. Al di là del “veglione” in sé, in effetti girando le nostre frazioni, salvo poche lodevoli eccezioni, non è che si respirasse questa grande atmosfera natalizia, di festa. È vero: la crisi, i tanti problemi delle famiglie, il lavoro che non c’è o è precario… ma vedere i nostri paesi così spenti mette tristezza. Ma non è solo questione di Natale e Capodanno. Purtroppo, anche durante tutto il resto dell’anno stentano ad emergere idee innovative, progetti… E anche quando sono da altri già “serviti su un piatto d’argento” (cioè già formulati e pronti all’uso), per campanilismo (inteso in senso più o meno tecnico), manca la volontà di attuarli, di rimboccarsi le maniche. Parlavo giorni fa col rappresentante di un’importante associazione del territorio che raccoglie (sulla carta) molto membri e mi diceva: «purtroppo a darci da fare siamo solo in due». Mi fermo qua.

L’auspicio per il 2019 appena iniziato, dunque, non può che essere quello di tornare a crederci, tornare a provare entusiasmo, riscoprire quella passione per il proprio territorio, per le proprie frazioni, in un’ottica collaborativa e di sinergia inter-frazioni (ma anche inter-frazione perché spesso nei nostri paesi vige la logica del “proprio orticello”) con le altre realtà esistenti. Quella volontà di migliorare, rendere più vivibile, decoroso e gioioso il contesto dei nostri paesi. Solo così Collesalvetti e tutte le altre frazioni potranno tornare a crescere.

diego.vanni@collenews.it

Twitter Vanni cronista 2