Collesalvetti Il Consiglio Comunale come sede in cui parlare del tema dei migranti, dei richiedenti asilo. Nel nostro territorio, infatti, sia a Collesalvetti che a Stagno, sono presenti anche loro, grazie al lavoro della Cooperativa Giococittà, che durante l’ultima seduta dell’Aula era presente col proprio rappresentante Enrico Pellegrini, che ha voluto omaggiare l’Amministrazione Comunale di Collesalvetti con una targa “per la collaborazione sinergica a favore dell’integrazione dei richiedenti asilo politico”. Ma è stata anche l’occasione per affrontare questa questione, che sempre più caratterizza il nostro presente, sotto il profilo politico. E qui il sindaco Bacci non ha mancato di lanciare una stoccata al limitrofo Comune di Cascina.
Una «collaborazione sinergica» «Sono qui oggi – così Pellegrini – e ci tengo ad esserci per ringraziarvi, ringraziare tutta l’Amministrazione Comunale, le persone con cui tutti i giorni mi rapporto: Lorenzo (Bacci, il sindaco, ndr); Libera (Camici, il vicesindaco, ndr); Antonella (Rapezzi, dei servizi sociali, ndr); Loredana (Pantaleone, consigliera Cinque Stelle e rappresentante Caritas, ndr). Sono qui per ringraziarvi per quello che fare per questi ragazzi, per i richiedenti asilo politico qui a Collesalvetti e a Stagno. Sono un po’ emozionato… Ho portato questa targa per ringraziarvi. Questo percorso è difficile, soprattutto in un momento in cui ci sono degli Stati che tendono a chiudersi, a tirar su muri e barriere… Il piccolo Comune di Collesalvetti sta facendo tanto per l’apertura al dialogo e al confronto, per dare la possibilità a questi ragazzi di guardare al futuro con fiducia. Questa è per voi – ha detto consegnando la targa nelle mani del sindaco fra gli applausi di tutta l’Aula Consiliare all’unanumità, ndr – da parte mia, a livello personale e come rappresentante della cooperativa e anche a nome dei ragazzi».
«Ringrazio te, Enrico – così il sindaco Bacci – e con te la cooperativa sociale Giococittà perché questa novità che ci siamo trovati ad affrontare… Tutte le Amministrazioni hanno dei programmi, ma nella stragrande maggioranza dei casi i fatti condizionano i programmi che ci si prefigge di portare avanti nei 5 anni di mandato. Io non avevo in mente – e come me la totalità dei sindaci – nel mio programma di mandato di far fronte a situazioni di straordinarietà e di emergenza come quelle che stiamo affrontando sul fronte dei migranti, dei richiedenti asilo politico, che arrivano nel nostro Paese. Non c’è quindi stata una preparazione da parte di nessuno».
«Preoccupazioni infondate, frutto dei professionisti della paura» «Non più tardi di due giorni fa – ha raccontato il primo cittadino in Aula – ho ricevuto l’ennesimo messaggio da parte di un cittadino del nostro territorio che guarda con eccessiva preoccupazione rispetto alla presenza di questi nostri fratelli sul territorio. Ha fatto le più svariate domande, ha manifestato aspetti legati ad un’ignoranza di fondo che viene alimentata in maniera molto efficiente da parte dei professionisti della paura, col dire che queste persone hanno 30 euro da spendere tutti i giorni e che non riempiono il loro tempo in nessuna maniera, se non infastidendo i residenti, salvo poi non saper dire in che modo questo avviene. Magari si porta il fatto che sono a sedere su una panchina, come se questo potesse essere qualcosa che infastidisce. Se non ci fossero tramiti come quello che te rappresenti – ha detto rivolgendosi direttamente a Pellegrini, ndr – sarebbe veramente difficile poter affrontare in maniera costruttiva momenti come questo, così difficili. Noi abbiamo la fortuna di poter contare su persone umanamente preparate come te e i tuoi collaboratori su un territorio che risponde in maniera molto più sana rispetto a questi singoli casi di persone che si pongono in maniera ipercritica e credo quindi davvero che questo fenomeno che in altre realtà può aver prodotto anche disagi consistenti, nel nostro caso possa invece rappresentare un elemento che alla fine dell’esperienza, anche mia personale, potrà caratterizzarsi come un arricchimento per questa comunità. Il lavoro in più che si trova ad affrontare Antonella era anch’esso non preventivato».
La stoccata al Comune di Cascina Bacci ha poi fatto cenno «all’unitarietà di questo Consiglio Comunale» sul tema e alle opportunità anche per questi ragazzi derivanti dal progetto Cittadinanza Attiva: «opportunità per far sentire ancor più integrati questi ragazzi». «È, sarà e continuerà ad essere difficile. Come dicevi te, si viaggia in una direzione completamente contraria rispetto a quella dominante in questa fase; quella del chiudersi nei rispettivi confini e campanili. Poco mi interessa dei consensi che si possono perdere su certi temi; politicamente parlando si perdono consensi. Comuni a noi vicini si sono fatti vanto dell’aver respinto persone richiedenti asilo, come nel caso di Cascina, senza andare tanto lontani. La collaborazione sinergica a favore dell’integrazione dei richiedenti asilo politico può essere un emblema che unisce forze politiche e cittadini che rimandano al mittente, non i richiedenti asilo che fuggono da guerre e carestie, come quelle dalle quali fuggivamo noi quando la guerra era in casa nostra decenni fa, ma questo approccio disumano e che dovrebbe far inorridire tutti coloro che si trovano rappresentati da amministratori e da politici che speculano su queste disgrazie e sulle sfortune di persone che non hanno nessuna colpa, se non quella di essere nate in contesti così disastrati. Magari col contributo di larga parte del mondo occidentale.
«Grazie a te Enrico – ha concluso il sindaco – questa targa è veramente simbolicamente importante e spero che denoti come su Collesalvetti e Stagno ci sia la possibilità di far vivere in maniera proficua alle nostre comunità queste presenze, come arricchimento e non come un problema o un ostacolo. Grazie, a nome mio e dei cittadini». «Grazie a nome mio, della cooperativa e dei ragazzi. Vi ringrazio uno per uno per il lavoro che fate», Bacci e Pellegrini si sono poi salutati con un bacio.
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