Lorenzo Bacci Sindaco

Il sindaco Lorenzo Bacci

Collesalvetti Le pagelle alle Amministrazioni Locali da parte della CNA lo avevano “bocciato”. Ora il sindaco Lorenzo Bacci – per il quale «resta molto difficile capire in relazione a quali approfonditi esami siano state date le pagelle» – reagisce. E in una lunga nota anzitutto ironizza su chi gli ha dato il voto: «tutti allenatori e tutti sindaci», per poi analizzare nello specifico il capitolo della TARI e quello della semplificazione, del potenziamento e della digitalizzazione. Ma il sindaco prendere in esame anche le questioni dell’Interporto e della logistica, dell’Accordo di Programma e del deposito doganale. Per il primo cittadino colligiano, insomma, l’analisi approfondita di queste questioni dimostra come le pagelle di cui anche lui è stato oggetto siano «superficiali, qualunquistiche e fini a sé stesse». Infine, nel dire basta allo scaricabarile, parla delle responsabilità. E non ha dubbi: «il cerchio è ben più ampio di quello della politica» .

 

«Tutti allenatori e tutti sindaci» «In un Paese – così Bacci in una nota – nel quale tutti si sentono allenatori, e lo vedremo di certo con l’imminente competizione calcistica continentale, ora sembra anche che tutti si possano sentire sindaci, pur non avendo minimamente cognizione ed esperienza nel settore: le singole misure di un’Amministrazione non possono infatti essere prese senza analizzare la complessità di un Ente che ogni qualvolta mette mano a un singolo tributo, ad esempio, deve tenere di conto di quelle che possono essere le conseguenze per i servizi sociali, i livelli dei servizi erogati ed anche il livello di indebitamento complessivo».

 

«Chi ha elargito i voti ignora che…» «Basterebbe prendere ad esempio la questione TARI. Evidentemente chi ha elargito questi voti – questo l’appunto del primo cittadino colligiano – ignora che grazie alle scelte di questa Amministrazione un nucleo familiare che risiede al di qua dell’Ugione (il torrente che separa il territorio del Comune di Livorno da quello di Collesalvetti) se composto da 2 persone residenti in un’abitazione di 80 mq paga 204 € invece dei 265 € che si pagano al di là, se composto da 3 residenti in 100 mq paga 271 € invece che 346 €, se composto da 4 residenti in 120 mq arriva a risparmiare addirittura 100 € l’anno (349 € invece dei 448 €). Si dirà che si può fare di più e meglio. Certo. Ma le nostre tariffe sono tra le più basse del comprensorio, non solo in paragone con Livorno. Senza contare gli investimenti fatti sulle isole ecologiche e sulla raccolta puntuale per le grandi utenze, che nel giro di 2 anni, nonostante la TARI sia diminuita costantemente del 4%, ha visto un incremento della raccolta differenziata pari al 10%».

 

Semplificazione, potenziamento e digitalizzazione «Potrei soffermarmi poi sul tema delle semplificazioni burocratiche: in questi 2 anni abbiamo semplificato l’iter di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica (con un risparmio di tempi di circa 60 giorni rispetto ai 120 stabiliti dalla procedura standard); semplificato le procedure di rilascio dei titoli edilizi in sanatoria; semplificato l’iter amministrativo dei permessi a costruire, che può essere oggi effettuato mediante semplice delega in carta semplice, anziché con delega notarile, a tutto vantaggio del risparmio economico dei richiedenti; semplificato le procedure abilitanti la realizzazione di opere pertinenziali di carattere funzionale alle residenze e alle attività produttive; potenziato le procedure informatizzate per cui oggi è possibile presentare al SUAP le pratiche attinenti ad attività economico-produttive in forma completamente digitale attraverso la piattaforma regionale “STAR” mentre, per quanto riguarda l’edilizia residenziale, è possibile la presentazione della SCIA in forma telematica attraverso PEC».

 

Logistica ed Interporto «Si può fare di più? Sempre, ma onestamente occorrerebbe almeno una minima consapevolezza rispetto a quanto fatto da parte di chi si avventura nel dare voti e pagelle, dato questo eclatante rispetto alla questione delle aree industriali e della sinergia tra Comuni su porto e logistica: viene da chiedersi dove fosse Valtriani quando con una variante urbanistica da molti osteggiata, ma da altri – come nel caso di Confindustria, FIOM e numerosi altri stakeholder – promossa, il Comune di Collesalvetti ha consentito all’area livornese tutta di ritrovarsi improvvisamente con una disponibilità di aree industriali mai avuta prima, peraltro a saldo zero rispetto al consumo di aree vergini. Sto parlando dell’ampliamento di funzioni dell’area retroportuale, oggi ritenuta da Invitalia, non dal sindaco Bacci, l’area con le credenziali maggiori di tutto il sistema economico livornese. E, a proposito di aree retroportuali, viene anche da chiedersi dove fosse Valtriani quando portavamo avanti la battaglia che ci ha visto finalmente affermare, attraverso l’ingresso del Comune di Collesalvetti nel Comitato Portuale, avvenuto a gennaio 2015, che ormai esiste un unico sistema porto-retroporto. Noi crediamo davvero in queste prospettive, ci crediamo talmente tanto da aver proposto al Comune di Livorno più volte di redigere un unico piano strutturale tra i due Comuni. Anche su questo punto, Valtriani dov’era? Come si è esercitata l’azione di moral suasion da parte di una così importante associazione nei confronti del Comune capoluogo che ha ostinatamente ribadito a più riprese il proprio no? A noi non risultano né iniziative, né pressioni in tal senso: niente».

 

Accordo di Programma e deposito doganale «Sembra anche che Valtriani non abbia chiaro che se oggi possiamo ad esempio parlare di un Accordo di Programma che prevede la valorizzazione delle aree retroportuali, anche attraverso la realizzazione dello scavalco ferroviario finanziato da Regione e Governo, questo è stato possibile grazie al ruolo proattivo di questa Amministrazione. E che questa integrazione ha già visto l’attivazione di importanti novità come il deposito doganale di temporanea custodia che amplia di fatto l’area doganale del Porto di Livorno».

 

«Pagelle superficiali…» «Tutte quisquilie, evidentemente. La sensazione che si ha leggendo queste superficiali pagelle è purtroppo quella che CNA, per volontà del proprio direttore, sia rimasta legata a fasi ormai consegnate alla storia: quelle ad esempio nelle quali si disegnavano progetti, come nel caso della Cittadella dello Sport (che a Collesalvetti ahimè tutti conosciamo molto bene) ritagliati su misura per cordate di imprenditori locali legate a doppio filo all’associazione. Progetti che dovevano “per forza” andare avanti – nonostante la totale assenza di studi di fattibilità – e poco male se poi l’insostenibilità dei progetti stessi si sarebbe scaricata economicamente, oltre che a livello gestionale, sulle generazioni future. Quello che più temo è che Valtriani non abbia ancora capito che quel tempo a Collesalvetti è finito almeno dal 2009. E mi auguro – se devo trovare un tratto di condivisione con l’Amministrazione livornese – che oggi sia finalmente finito anche a Livorno».

 

«… e fini a sé stesse» «È paradossale che, con gli strumenti messi in campo per l’area livornese da Governo, Regione e Enti Locali, che prevedono investimenti per centinaia di milioni di euro che chiamano alla proattività del mondo imprenditoriale, non si trovi di meglio da fare che dare pagelline fini a se stesse. Piuttosto mi auguro che si stia lavorando giorno e notte a far crescere il sistema dell’impresa locale proiettandolo su quelle dimensioni che progettualità di ambito almeno regionale, come la Darsena Europa, richiedono al mondo dell’impresa locale, se questo vuole essere parte attiva in relazione a queste importanti sfide».

 

«Responsabilità?! Cerchio ben più ampio della politica» «Anche perché il dato drammatico che tocco con mano, da sindaco, è che ai bandi pubblici che l’Amministrazione redige, anche solo guardando a casi recenti come la ristrutturazione del Palazzetto dello Sport o alla realizzazione del Polo Scolastico delle Colline, sono sempre meno le imprese livornesi che partecipano, mentre senza bisogno di andare fuori dai confini regionali, le stesse categorie, nell’area pisana, mostrano una vitalità assai maggiore e molta minore propensione, da parte dei propri vertici di rappresentanza, ad entrare nel dibattito politico in modo così qualunquistico. Ogni giorno che passa, al di là delle responsabilità dell’Amministrazione livornese attuale (e precedente), o di quelle che comunque porta sicuramente in dote anche l’Amministrazione colligiana, si ha sempre di più la sensazione che se l’area livornese ha conosciuto la crisi che ha conosciuto, il cerchio delle responsabilità sia assai più ampio di quello limitato alla politica».

 

«Basta scaricabarile» «È finito il tempo dello scaricare responsabilità sui sindaci o sui partiti, magari pensando che non ci si ricordi di quando, pochissimi anni fa, figure come lo stesso direttore di CNA sedeva negli organismi dirigenti di quel partito livornese che proprio adesso il sottoscritto ha l’onore e l’onere di guidare, evidentemente con un approccio del tutto differente. Il mondo è completamente cambiato e c’è bisogno di una classe dirigente nuova, in grado di essere allineata alle esigenze di questi tempi e alle sfide che attendono l’area livornese tutta: non è, non lo è mai stata, una questione che si può risolvere in una Giunta, in un segreteria di partito e neppure in un meet-up. Ci vuole lo sforzo di tutti, anche di un mondo della piccola e media impresa che a Livorno non può e non deve restare asfissiato sotto la cappa di chi continua a fargli credere che per lavorare sul territorio basti chiedere alle Amministrazione un “occhio di riguardo” sugli appalti in pubblicazione o, ancora peggio, bandi “su misura”».

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