Collesalvetti Libera Camici, assessore ai Consigli di Frazione del Comune di Collesalvetti, interviene dopo le prese di posizione del CDF di Stagno, prima fra tutte l’indizione dell’Assemblea Pubblica il 14 ottobre scorso, il cui invito il Comune colligiano ha declinato e alla quale era invitato pure Enrico Rossi. «É singolare pensare che un Consiglio di Frazione in totale autonomia possa addirittura arrivare ad invitare il presidente della Regione ad una assemblea», commenta la Camici. intervistata da Collenews. Un’assemblea, quella, che per la Camici «aveva lo scopo, nemmeno troppo celato, di trasformarsi in una specie di “tribunale del popolo” dove determinare i colpevoli. E non è la prima volta che il Consiglio di Frazione di Stagno si rende protagonista di atteggiamenti simili». Ma non è il solo punto a suscitare le perplessità della vicesindaco con delega ai CDF. «Il Consiglio di Stagno ha ritenuto anche di potersi arrogare il diritto di convocare, su temi scottanti come quelli occupazionali, addirittura i sindacati di categoria, provocando anche in questi casi reazioni miste tra la confusione e l’imbarazzo da parte delle organizzazioni sindacali stesse che si sono prontamente rivolte all’Amministrazione per capire come comportarsi». Questa, l’intervista integrale:
Camici, lei oltre che vicesindaco è anche assessore ai Consigli di Frazione. Con quello di Stagno siete entrati in una sorta di duello virtuale, in quanto nonostante il vostro monito, il CDF stagnino è andato avanti per la sua strada. E, dopo la riunione del 14 ottobre scorso, stante anche il mandato ricevuto dall’assemblea, ha insistito nel richiedere un incontro con la Giunta e un cronoprogramma d’azione. Farete quanto vi è stato richiesto?
«Punto numero uno non c’è nessun duello virtuale: i Consigli di Frazione, come è ben chiaro a tutti gli altri cinque consigli (da Guasticce alle Colline), sono organismi di partecipazione decentrata che ha voluto l’Amministrazione Comunale al fine di poter avere strumenti utili a socializzare e condividere con i cittadini le proprie scelte, come nel caso del bilancio di previsione che è l’atto più importante del Comune e che viene sempre portato in discussione preventiva con i CDF stessi. Dopodiché i Consigli possono anche esercitare un ruolo di antenna utile ad intercettare “le esigenze e i fabbisogni dei cittadini” quali “strumento di collegamento tra le frazioni e l’Amministrazione”, come recita l’articolo 2 del regolamento. E quando ciò avviene, da sempre il Comune ha ascoltato queste esigenze nelle forme di volta in volta concordate con gli stessi Consigli di Frazione. È chiaro che in questo caso non è stato concordato assolutamente niente ed è per questo che abbiamo, in data venerdì 9 ottobre, convocato i Consigli di Stagno e Guasticce in Comune per concordare le modalità condivise: ma nonostante lo spirito costruttivo da parte nostra, è stato declinato l’invito, non certo il monito, col risultato che l’assemblea si è tenuta senza i rappresentanti del Comune. Così come di tutti gli altri enti coinvolti: del resto è singolare pensare che un Consiglio di Frazione in totale autonomia possa addirittura arrivare ad invitare il presidente della Regione ad una assemblea».
Questa vicenda ha riportato all’ordine del giorno la questione del ruolo dei Consigli di Frazione. Può un CDF, a suo giudizio, “ribellarsi” all’Amministrazione Comunale oppure, essendo da essa voluto (ma non obbligatorio per legge), deve essere necessariamente un’emanazione del Comune? Ha una propria autonomia il CDF? E quali sono i contorni di questa autonomia?
«”I Consigli di Frazione sono organismi di partecipazione dei cittadini alla vita della comunità privi di personalità giuridica. Sono promossi e riconosciuti dall’Amministrazione Comunale in quanto istituti che tendono al coinvolgimento della popolazione nelle scelte amministrative”. Questo recita il regolamento comunale al punto 1».
Tornando invece all’ “incidente diplomatico” in merito all’assemblea del 14 ottobre scorso, cos’é che è andato storto?
«Niente. Abbiamo solo preso atto con dispiacere che ormai il Consiglio di Frazione di Stagno si reputa un organismo autonomo e per certi versi politicamente avverso all’Amministrazione: non è la prima volta che senza la neppur minima condivisione il Consiglio di Stagno ha ritenuto di potersi arrogare il diritto di convocare, su temi scottanti come quelli occupazionali, addirittura i sindacati di categoria, provocando anche in questi casi reazioni miste tra la confusione e l’imbarazzo da parte delle organizzazioni sindacali stesse che si sono prontamente rivolte all’Amministrazione per capire come comportarsi. Come denota lo striscione affisso durante l’assemblea del 14, il Consiglio di Stagno si ritiene unico portavoce dei cittadini, poiché dai cittadini stesso eletto: sarebbe bene ricordare che c’è un momento ben più importante di espressione della volontà popolare dei cittadini, che sono le elezioni amministrative, ed è dal risultato delle stesse che discende una situazione che ha reso possibile la conferma della presenza dei Consigli di Frazione, le cui funzioni sono state peraltro in questi ultimi due mandati rafforzate».
Nel vostro comunicato col quale avete sostanzialmente declinato l’invito del Consiglio di Frazione di Stagno, avete specificato che il ruolo del CDF è quello di “facilitare il confronto tra Amministrazione e cittadini”. L’Assemblea del 14 non aveva forse questo scopo?
«No. Come dimostrano anche alcuni comunicati e volantini diffusi in giro, l’assemblea aveva lo scopo, nemmeno troppo celato, di trasformarsi in una specie di “tribunale del popolo” dove determinare i colpevoli. E non è la prima volta che il Consiglio di Frazione di Stagno si rende protagonista di atteggiamenti simili. L’Amministrazione aveva chiaramente espresso la volontà di confrontarsi in modo costruttivo con i cittadini come mille altre volte è stato fatto in passato: ma il minimo comune denominatore di tutti questi precedenti ha sempre visto la volontà da ambo le parti di concordare, non certo posizioni politiche o strategie, ma almeno la data si. Il voler procedere invece in modo autoritario da parte del Consiglio di Stagno ha determinato un non-risultato: tutti gli enti convocati infatti, e non solo il Comune, erano assenti all’incontro».
Sempre nello stesso comunicato sottolineavate come “l’Amministrazione non può essere semplicemente invitata a partecipare da organismi che non hanno uno status di istituzione”. Tuttavia, è stato rilevato come in passato l’Amministrazione abbia acconsentito ad inviti analoghi. Non solo: talvolta il Comune accetta anche gli inviti delle associazioni. Come stanno dunque le cose?
«I Consigli di Frazione si riuniscono sempre in forma pubblica ma quando richiedono la presenza dell’Amministrazione, questa prassi, dal momento della fondazione dei CDF ad oggi è sempre stata concordata. Inviti ad eventi anche di altro tenore da parte anche di associazioni vengono sempre e preventivamente concordati con l’Amministrazione, quando si ritiene fondamentale la nostra presenza».
É stato lamentato dallo stesso presidente del CDF stagnino, Cintio, come la riunione che avete indetto per il 20 ottobre alle 17:30 all’Interporto non sia “quello che vogliono i cittadini”, in quanto evento di natura seminariale e tecnicistica e non di confronto diretto con l’Amministrazione come vorrebbero i cittadini. Come replica a queste affermazioni? Qual’è il senso e la natura dell’evento del 20 ottobre prossimo?
«Che strumenti ha più dell’Amministrazione il presidente del Consiglio di Frazione di Stagno per stabilire cosa vogliano o non vogliano i cittadini? Non è che chi “grida più forte” è portatore delle istanze di una intera comunità. Noi veniamo da un percorso serio di programmazione sulla mitigazione del rischio idraulico che parte da lontano: tanto per essere chiari, senza gli interventi sul Cateratto realizzati in questi anni (ed altri sono in corso di realizzazione) il 4 ottobre scorso, con gli 80 millimetri caduti in un’ora o poco più, la frazione intera sarebbe andata sott’acqua, come infatti avveniva anni fa di fronte a precipitazioni eccezionali come questa. Abbiamo concluso la pianificazione congiunta con tutti gli enti predisposti alla sicurezza idraulica e il 20 la presenteremo affrontando però anche le criticità puntuali che hanno colpito sì Stagno, ma anche Guasticce e Vicarello».
C’è stata infine polemica anche sull’orario e la località, che secondo alcuni disincentiverebbero la partecipazione della gente. La ritiene una polemica strumentale oppure una riunione in orario post cena e in altra location sarebbe stata effettivamente migliore?
«Strumentale, sì. Perché non si capisce come sia possibile stabilire anche qui quali siano i cittadini che per recarsi ad un’ Assemblea Pubblica debbano farlo spostandosi in auto per raggiungere la sede e chi no, così come per gli orari: le fasce di popolazione attiva spesso la sera non sono intercettabili. Abbiamo precedenti di riunioni organizzate in questi orari e ampiamente partecipate; infine è tempo di superare l’idea perdente di un Comune fatto di campanili che pensano che i problemi della singola frazione siano gli unici presenti; anche su questo punto c’è ancora molta strada da fare e l’atteggiamento del Consiglio di Frazione di Stagno che tende a caratterizzarsi come quello che deve essere ascoltato e coinvolto più degli altri non aiuta. Siamo determinati a mettere in chiaro una cosa: o il Consiglio di Frazione di stagno torna a svolgere il proprio ruolo in forma costruttiva inclusiva e dialogante con l’Amministrazione oppure è chiaro che non assolve più al proprio compito, comportandosi più da comitato che non da organismo maturo e neutrale di partecipazione. Auspico e sono sicura di questo: che ci possa essere la possibilità di superare questa fase e riprendere così come avviene con gli altri Consigli di Frazione una dinamica costruttiva fondata su collaborazione e dialogo».
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Quando sostengo che i CDF devono essere l’appendice dell’amministrazione comunale e servono a far “digerire” al popolo le decisioni prese in alto, vengo contestata.
Bene, questa intervista è la prova-provata che non ho tutti i torti: il CDF di Stagno è sotto accusa perchè osa dar voce agli abitanti della frazione, in netto contrasto con la volontà comunale.
Invitare poi il Presidente della Regione Enrico Rossi ?!?! Ma stiamo scherzando?
In un’assemblea, poi….no, non si può, è “molto sconveniente”!
Capisco che la signora Camici, come il suo ruolo istituzionale impone, non può parlare diversamente, ma sarebbe auspicabile accorciare notevolmente la distanza siderale che esiste tra “alte” figure rappresentative e la popolazione che le ha elette.
Buongiorno a tutti lettori di Collenews.
Scrivo questo commento in qualità di Vice Presidente del consiglio di Frazione di Stagno-Biscottino, nonché di cittadino della frazione “più popolosa” del comune, come spesso è stata definita.
Normalmente evito di commentare gli articoli di Collenews (Mi limito a leggere articolo e commenti) ma in questo caso ritengo di poter fare un’ eccezione.
Cara Libera, pur stimandoti come persona mi trovo costretto a scrivere che non sono d’accordo con l’opinione che l’amministrazione esprime attraverso le tue parole.
Io credo che, proprio in riferimento al regolamento dei consigli di frazione da te citato più volte, si debba porre particolare attenzione alla parola “partecipazione”.
Vedi, come già stato detto alla pubblica assemblea convocata il giorno 14 (Che aveva lo scopo di confrontarsi e discutere, non certo di tramutarsi in processo), normalmente il CDF di Stagno non convoca incontri/assemblee con i cittadini e le istituzioni perché in un dato giorno qualcuno “si è svegliato con il piede sbagliato”: In quanto organismo di rappresentanza dei cittadini, siamo chiamati a tutelare i loro interessi e quelli di nessun altro. Quale modo migliore per farlo, che chiedere un confronto diretto fra le parti?
Forse abbiamo peccato di presunzione convocando Regione ed altri organi istituzionali, ma se lo abbiamo fatto lo abbiamo fatto su richiesta dei cittadini stessi.
Quello della sicurezza idraulica è un problema annoso, che perdura da decenni oramai: come abbiamo scritto (e detto) in varie sedi, le soluzioni a suo tempo individuate sono state solo parzialmente messe in atto, e al riguardo sono state spese molte parole ma pochi fatti concreti: quella del 14 voleva essere un’ occasione per confrontarsi con la cittadinanza, per fare un “punto della situazione” e spiegare alle persone quale percorso l’amministrazione intendesse seguire per risolvere il problema.
L’ abbiamo convocata a Stagno, perché riteniamo doveroso che le riunioni di questo tipo si svolgano nei luoghi interessati dagli eventi, e rispettoso verso i cittadini direttamente influenzati.
Proprio perché come da te affermato l’amministrazione è “espressione della volontà popolare dei cittadini”, era vostro interesse partecipare all’assemblea del 14, assemblea chiesta dai cittadini stessi che vi hanno votato.
Ci sarebbero ancora molte cose da dire ed esempi da portare, ma la quantità mal si concilia con il limitato spazio virtuale disponibile: se ci sarà bisogno di ulteriori chiarimenti o discussioni da fare, sarò lieto di farle di persona nelle sedi opportune.
In ogni caso, quel che è stato è stato, ed oggi è il 20: Parteciperò con interesse all’ incontro da voi organizzato, curioso di ascoltare quello che avete da dire ai cittadini (nonostante, ribadisco, l’orario scomodo per molti lavoratori impossibilitati a partecipare).
Chiudo con una piccola osservazione personale: Vi prego, smettetela di additare chiunque non sia d’accordo con voi come “politicamente avverso” “comitato” o più in generale schierato contro di voi…è solamente controproducente.
Le persone hanno le loro opinioni, ed è quasi impossibile concordare su tutto: il dibattito (o in alcuni casi, la critica) sono strumenti fondamentali per una sana democrazia.
Come già detto altre volte, se davvero ritenete che il CDF di Stagno non sia più in grado o non abbia interesse ad assolvere al proprio compito, abbiate il coraggio di scioglierci: perché vi assicuro che noi continueremo a farci portavoce delle esigenze e dei bisogni dei cittadini (nel rispetto di tutti) in ogni modo lecito che ci è consentito.
Grazie a tutti quelli che hanno speso un po del loro tempo per leggere il mio commento.
Non posso non condividere quanto scritto da Francesco è la sacrosanta verità Siete voi in primis a dirci che per qualsiasi problema dobbiamo passare dai consigli di frazione e poi quando lo facciamo non vi stà bene DECIDETEVI UNA BUONA VOLTA!!!!!
Consiglieri di Frazione…sovversivi! Convocare poi il buon Rossi!? Io sarei per lo scioglimento…..d’imperio!
mandateli a casa, se non fai il leccaculo non vai bene
Diciamo subito che da Regolamento nessuno può’ sciogliere un CdF per motivi simili…poi sempre da Regolamento niente impedisce ad un CdF di invitare chicchessia…il fatto che l’Amm.ne sia stata eletta dai cittadini non vuol dire una cippa perché potrebbe anche essere che in una singola frazione in realtà i consensi non siano stati uniformi al.resto del territorio…
Ho letto l’intervista del Vice Sindaco……praticamente viene ampliato il solco che divide tra chi fa politica ed i cittadini. Mi dispiace ma non è così che io intendo la politica. Questo modo di fare, e lo dico da cittadino, allontana ancora di più le istituzioni che hanno il loro unico scopo di stare al servizio del CITTADINO! In pratica nell’intervista è stato messo in risalto il modo poco “ortodosso” del CDF nel formulare un INVITO e non il MOTIVO per il quale era stata invitata l’Amministrazione. Ed io lo dico, cara Libera Camici, da chi ha sostenuto e votato questa Amministrazione. Con tutto il rispetto per il Vs ruolo, io sono molto amareggiato.
Distinti saluti Mario Miola.
Ho partecipato, in qualità di responsabile della UILM per Livorno- Cpllesalvetti- Rosignano, alla convocazione del C.d.F di Stagno, non sull’occupazione in senso lato ma sulla situazione delle ditte coinvolte nella questione degli appalti ENI. Ho ritenuto che fosse doveroso portare chiarimenti su una questione complessa ( tanto è che è ancora aperta) a chi ha ruoli di rappresentanza e vive in quella frazione.
La cosa non ha portato nè confusione, nè tanto meno imbarazzo, almeno a me ed al rappresentante della FIM. Era assente solo la FIOM per impegni e non mi risulta che nessuno abbia chiesto all’Amministrazione su come contenersi (stiamo scherzando???) Evidentemente i concetti di autonomia non sono ancora ben chiari a Collesalvetti ma ho fiducia nella crescita degli individui. L’organizzazione che rappresento è sempre disponibile a qualunque confronto possa contribuire a portare chiarimenti…..senza dover chiedere il permesso a nessuno.
E’ vero l’aministrazione comunale ha cercato sempre di dialogare ne sono esempi il mancato avviso alla popolazione della costruzione dell’impianto di biomasse, mancato avviso all’opposizione, ai CdF di Stagno e Guasticce, mancato avviso alla Commissione Ambientale tutto celato su un problema di dimenticanza? o pensavate che la costruzione non ci riguardasse?!
Dell’impianto di Staggiano volete dirci qualcosa? va tutto bene laggiu’? Aggiornateci o vi manca la parola anche stavolta?!
Il Maestro Renzi sta insegnando bene ……. VERGOGNATEVI!!!!!!!!