Vicarello Da questo settembre, sono ripresi gli incontri settimanali del Gruppo Fotografico Vicarello. Mostre, proiezioni, uscite: questi, come sempre, gli ingredienti delle attività del circolo presieduto da Carlo Carmassi.
Carmassi, quali sono le novità di quest’anno?
«Si riparte con il solito programma, negli incontri del martedì. Il primo impegno come Gruppo è già fissato: una mostra su Fauglia ieri e oggi con data da definire. Per i concorsi interni abbiamo sorteggiato una giuria interna con l’intento di far crescere i neofiti della fotografia e coinvolgerli nel dibattito».
A quali eventi prenderete parte?
«Ci sarà l’Intercircolo della provincia di Livorno. Inoltre, organizzeremo serate con proiezioni di ospiti esterni e, in qualche occasione, ci presenteremo anche noi come ospiti. Sono previste anche due uscite fotografiche di Gruppo. Per il resto, vedremo strada facendo cosa ci proporrà il mondo fotoamatoriale».
Le si è occupato della raccolta delle fotografie di repertorio sulla Grande Guerra, tema sul quale il Consiglio di Frazione di Vicarello ha organizzato una mostra: quante immagini è riuscito a riportare alla luce? Che emozione ha provato?
«Per la mostra sulla Prima Guerra Mondiale ho recuperato finora 66 foto, molte delle quali fatte in studio. In particolar modo, mi ha colpito la foto di un soldato ucciso: l’immagine che portava con sé è stata perforata proprio dal proiettile omicida».
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