referendumCollesalvetti In Consiglio Comunale, dopo la morte di Paolo Simoni, la Lega Nord non è più rappresentata, ma questo non ha impedito loro di dar luogo ad iniziative sul territorio del Comune di Collesalvetti. Così, appunto, anche lo scorso sabato quando alcuni militanti hanno allestito uno stand, in pieno Centro Commerciale, nei pressi del Conad, per raccogliere le firme a sostegno della presentazione di 5 referendum abrogativi. «Moltissima gente è venuta a firmare – racconta il commissario Dolores Scotto Di Perta – anche politici di altri partiti, come il candidato-sindaco Iurescia». Cinque i referendum che la Lega mira a far indire al fine di «cancellare altrettante storture». Il movimento padano ha depositato i quesiti  referendari presso la Corte di Cassazione e ora, in tre mesi dovrà raccogliere le firme di 500.000 elettori per ciascun quesito, al fine di far indire il referendum.

 

I questiti A Collesalvetti, come nelle altre zone, la Lega Nord ha dunque iniziato a raccogliere firme per abrogare i seguenti atti legislativi: 1 Riforma Fornero, definita «una vergogna»; 2 Legge Merlin «per liberare le strade delle nostre città dalla prostituzione» (fondamentalmente per riaprire le case chiuse, ndr); Legge Mancino sui reati di opinione «le idee non si processano» e per l’abolizione delle Prefetture «stop burocrazia, basta sprechi». L’ultimo quesito referendario, invece, mira a rendere inaccessibili i concorsi pubblici agli immigrati «il lavoro prima alla nostra gente».