Uomo curioso,
succube dell’ipocrisia.
Annoiato e stanco,
geloso, di ciò che già possiedi.
Ignaro della tua grandezza,
sei cieco, e non ti vedi.
Incapace di essere te stesso,
sei goffo, e non ti muovi.
Vivi nascosto, indossi stracci ed una maschera di gesso.
Povero schiavo, del consumismo e del sesso.
Non alzi più gli occhi al cielo,
delle antiche dottrine fai scherno.
Ti senti immortale, ma pagherai caro
il prezzo della rovina che mediti con ingegno.
Io ti disprezzo, misero uomo moderno.
Il mondo non per molto ruoterà ancora su questa cattiveria,
presto la Misericordia dilagherà nei nostri cuori malati d’orgoglio.
Quel giorno, si oscurerà anche il sole.
Essa spezzerà le catene che ci tengono imprigionati
ad un labirinto di falsità e squallore.
Quel giorno, risorgerà l’Amore.