Stefano Albizzati nella sede sulla 555

Guasticce Viaggio di Collenews all’interno del Gruppo Albizzati, gli imprenditori milanesi che stanno investendo a Guasticce. Un’occasione per fare il punto della situazione sui lavori in corso, soprattutto nella cosiddetta “Area Servizi” alla rotatoria di Guasticce e sulle assunzioni, per spiegare il perché di certe scelte e per tranquillizzare in merito alla sicurezza idrogeologica del territorio. Il colloquio di Collenews con Giuseppe e Stefano Albizzati.

Le assunzioni Gli Albizzati hanno già operato una prima selezione dei curricula che sono stati inviati: ne hanno ricevuti ben 1.200, per cui è stato necessario fare un bel lavoro di selezione. 100 i colloqui che sono già stati fatti con i profili che da curriculum risultavano più interessanti. Già! Perché – spiegano a Collenews – un buon 70% dei curricula sono stati scartati alla radice perché di figure professionali non adatte al lavoro che doveva essere fatto: si trattava di persone che avevano svolto altre professionalità.
Sono stati già assunti 7 operai e 4 impiegati che sono già all’opera dopo aver svolto il corso di formazione all’interno dell’azienda. «Abbiamo privilegiato gente giovane, di massimo 40 anni – raccontano – perché sono quelli che hanno più bisogno di lavorare e che apprendono con maggiore facilità. Abbiamo anche assunto il responsabile della produzione, che tuttavia è di 50 anni. Fra gli assunti ci sono anche 2 donne». Adesso, man mano che arriverà il materiale di lavoro (dovrebbe pervenire in questi giorni), ci saranno nuove assunzioni, sempre dopo prova preventiva. Infatti mancano ancora carpentieri, saldatori e altre figure del reparto produttivo. L’attesa per questa seconda trance di assunzioni è dovuta al fatto che gli Albizzati intendono abbinare il colloquio alla prova pratica in un breve lasso di tempo, per questo attendono l’arrivo del materiale. La gran parte delle assunzioni dovrà essere chiusa entro il mese di maggio perché poi devono iniziare le lavorazioni. «La nostra intenzione è assumere gente del territorio», spiegano.
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I luoghi di lavorazione del Gruppo imprenditoriale milanese sono l’Area Servizi in prossimità della rotatoria di Guasticce e il capannone lungo la 555 fra Stagno e Guasticce di loro proprietà. I lavori di carpenteria e verniciatura saranno svolti nel capannone sulla 555, mentre l’assemblaggio e la rifinitura nell’Area Servizi. Già, quell’area, fin dal nome, avrebbe dovuto esser destinata a servizi per l’Interporto, ma gli Albizzati spiegano il perché di questa scelta diversa. «Abbiamo scartato di andare all’Interporto perché già proprietari da 8 anni di quell’area in prossimità della rotatoria. L’Interporto è già in parte vuoto al suo interno per cui non pensiamo proprio possa servire un’area ulteriore all’esterno»É dal 2006 che gli Albizzati hanno comprato l’area sulla 555, mentre l’acquisto della cosiddetta “Area Servizi” risale a 6 anni fa. «Stiamo investendo e dando posti di lavoro; l’investimento solo per quest’anno è di 3 milioni di euro», spiegano a Collenews.
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L’assetto idro-geologico del territorio Riguardo alla questione della sicurezza idraulica, gli Albizzati ci tengono a tranquillizzare: «abbiamo costruito il Collettore Est sia per mettere in sicurezza la nostra area che quella del centro abitato di Guasticce. Dietro a tutto questo, c’è uno studio sulla sicurezza idraulica, stiamo facendo le cose per bene, nel rispetto delle normative». La zona vicino alla bretella che conduce alla Fi-Pi-Li, quella adiacente al paese, rimarrà residenziale; il cambiamento di destinazione è stato richiesto dagli Albizzati solo per l’area al di là della bretella stessa, passata la rotatoria, andando in direzione Stagno. «Quel “piazzale” vicino alla rotatoria servirà per il solo assemblaggio – spiegano padre e figlio – una volta finito quello non rimarrà niente, anche perché non è nostra intenzione edificare niente ».
«Sono 10 anni che siamo qua a Guasticce – concludono i due imprenditori milanesi – la nostra serietà parla per noi. Quello che facciamo non andrà mai a confliggere con il paese. Per principio e per interesse: se noi vogliamo costruire e vendere qualche villetta nell’area adiacente al paese, non possiamo certo far sorgere una raffineria o cose simili nell’area esattamente al di là della rotatoria».