scoutLivorno Alla fine sono partiti i lavori che vedono impegnati alcuni gruppi scout, fra cui quello di Guasticce, per l’estirpazione della vegetazione spontanea e la conseguente  ripulitura della sentieristica dell’Acquedotto leopoldino, al fine di renderla nuovamente fruibile. Presente all’avvio dei lavori anche l’Assessore all’Ambiente del Comune di Livorno, Massimo Gulì, che ha speso parole di grande apprezzamento per l’operato dei ragazzi che consentirà a questi luoghi di tornare ad essere usufruiti da parte della cittadinanza livornese e colligiana.

 

L’avvio dei lavori avviene all’indomani della firma di un protocollo d’intesa col Comune di Livorno. “Il coraggio di essere cittadini in campo ambientale” – questo il titolo del progetto – mirava appunto a ripristinare la sentieristica relativa a questa parte dell’Acquedotto; all’apposizione di una cartellonistica che spieghi il valore storico-culturale dell’acquedotto; alla creazione di spazi sui Social Network che informino la cittadinanza dell’impegno in atto con lo scopo di promuovere e sensibilizzare un cambiamento comune e la promozione di attività didattiche con progetti da divulgare nelle scuole.

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La Giunta Comunale di Livorno, riunitasi il 12 marzo scorso, aveva deliberato di concedere la collaborazione richiesta dai Gruppi Scout – oltre a quello di Guasticce, anche i Gruppi “Livorno 3″ e “Livorno 10″ – che si attuerà tramite la sottoscrizione della Carta per l’Ambiente. I ragazzi di questi gruppi, dopo una prima fase di osservazione, avevano deciso di orientare la propria scelta verso il coraggio di essere cittadini in campo ambientale. Informatisi – mediante incontri con esperti, visite dei luoghi, etc… –  sulle diverse criticità ambientali che interessano il territorio, la  loro scelta si è orientata verso il ripristino e la gestione di una parte dell’Acquedotto Leopoldino. Due le cose che hanno colpito maggiormente i ragazzi. Da un lato la bellezza, l’imponenza e l’unicità dell’opera, che collega le realtà dei vari gruppo, ossia Livorno e Collesalvetti. Dall’altro, lo stato di degrado in cui versa l’opera stessa. Degrado che, adesso, dovrebbe avere le ore contate.

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I ragazzi, in qualità di cittadini attivi, hanno dunque sentito in loro il dovere di agire per restituire alla cittadinanza un’opera architettonica, ma anche un polmone verde dai grandi valori; ambientale e culturale.

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