Livorno Lorenzo Piperno, 21 anni, livornese, con Collenews ricorda quando, 12 anni fa, un bimbo venne da lui ed altri amici e chiese di poter giocare con loro, in spiaggia. Inizialmente risposero di no, ma, su richiesta del padre, accondiscendettero. Quel bimbo era Mattia Schiavetti, coetaneo e compagno di squadra di Lorenzo.Il ricordo dell’amico di una vita.
Lorenzo, tu e Mattia eravate molto amici. Che ricordo ne hai, a 2 anni dalla sua scomparsa?
«Due anni sono pochi, risulta sempre impossibile credere a quello che è successo. Il ricordo che ho di lui è di una persona che aveva sempre voglia di fare, voglia di divertirsi e provare nuove emozioni; fare nuove esperienze».
Ci puoi raccontare la tua esperienza con lui; come vi siete conosciuti, che esperienze avete condiviso?
«Ci siamo conosciuti all’incirca 12 anni fa, quindi avevamo circa 8-9 anni. Mi ricordo anche la prima volta che ci siamo incontrati: ero al mare, con degli amici, stavamo giocando a pallone in spiaggia e ad un certo punto arrivò un bimbo, era lui, e ci chiese di giocare. Inizialmente noi gli dicemmo di no, con la scusa che eravamo troppi. Poco dopo arrivò il suo babbo e ci chiese di farlo giocare e allora si unì a noi e da quel momento iniziò la nostra amicizia. Per quanto riguarda le esperienze vissute insieme, sono molte. Abbiamo fatto 3 vacanze insieme nel 2010 e nel 2011 all’Elba e una all’Abetone, insieme a tutti i nostri amici. Nel 2012 dovevamo andare a Malta per festeggiare la maturità, ma purtroppo, come è noto, non è potuto venire con noi. Poi ci sono le esperienze passate nell’Orlando, la squadra dove giocavamo insieme, l’ultimo ricordo è proprio il torneo vinto a Pisa pochi giorni prima alla sua morte. Ma in 12 anni le esperienze passate insieme sono davvero tante e non basterebbe un articolo di giornale per raccontarle tutte».
Se lo hai conosciuto nel profondo, che persona era? Quali erano i suoi tratti umani più significativi?
«Come tutti, Mattia aveva pregi e difetti. Come ho detto prima, era solare, aveva sempre voglia di ridere. Inizialmente, quando l’abbiamo conosciuto, era un ragazzo timido, ma dopo un po’, come tutti credo, si scioglieva. Altruista, ti aiutava sempre quando avevi bisogno».
Un episodio con lui che ti è rimasto particolarmente impresso nella memoria?
«Ce ne sono tanti, come ho detto prima, oltre al primo e all’ultimo torneo vinto, l’episodio che mi ricordo di più insieme a lui è la vacanza fatta insieme all’Abetone».