Collesalvetti Terza tappa per il Circolo culturale Giorgio Caproni a Collesalvetti. Nell’ambito delle iniziative culturali concordate con l’Amministrazione Comunale, il Circolo presieduto da Gianfranco Cara aveva infatti innanzitutto presentato ai colligiani Antonia Pozzi; a seguire fu la volta di Alda Merini e, lo scorso weekwend, sempre presso la Biblioteca Comunale, Daria Menicanti.
In apertura, alcuni cenni biografici della poetessa e della sua famiglia. «Figlia del livornese Gastone Menincanti – ha esordito Cara – Daria aveva un nonno, Gaetano, che possedeva molte terre, in Maremma e a Nibbiaia, ma a causa della sua prodigalità, di cattivi affari e di qualche passione dispendiosa, finì praticamente sul lastrico». Il relatore ha ricordato come il padre di Daria ebbe come insegnante Giovanni Pascoli, che si affezionò al ragazzo pronosticando per lui un avvenire letterario. Pascoli donò a Gastone una sua opera con una dedica affettuosa. Fu a Trieste, dove Gastone aveva aveva intreapreso la carriera bancaria, che si sposò con una ragazza fiumana, dalla quale ebbe Daria, assieme ad altri figli.
«Daria – ha raccontato il relatore – non approvò mai il comportamento del padre perché si preoccupava poco del benessere della famiglia, che infine si trasferì a Milano dove, finito il liceo, Daria si iscrisse all’Università». E’ qui che la ragazza incontrò un grande insegnante, il professor Antonio Banfi, insigne filosofo che aveva riunito intorno a sé un “cenacolo” di allievi che, con alla base il razionalismo critico, si affermarono autonomamente in diverse discipline: dalla filosofia alla psicologia, passando per letteratura e poesia. Il relatore ha fatto cenno anche alla Scuola di Milano, l’ambiente adatto per la sua maturità intellettuale. Laureatasi in estetica, Daria continua i contatti con i compagni di studi e si sposa con il filosofo Giulio Preti, anche se – ha specificato Cara – «non fu certo un matrimonio d’amore, come normalmente si intende, ma una comunione spirituale che anche dopo la separazione continuò fino alla morte del Preti, avvenuta per circostanze che qualcuno ha definito un “suicidio mascherato”».
A seguire, sono state declamate alcune poesie dell’autrice.