AL VIA ALLA PINACOTECA DI COLLESALVETTI IL CALENDARIO CULTURALE “AUTUNNO 2020”

Collesalvetti Al via, giovedì 24 settembre 2020, alla Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini“ di Collesalvetti, il Calendario Culturale Autunno 2020, dal titolo “Le ragioni della collezione Verzocchi. Il dopoguerra dell’arte tra storia e collezionismo”, promosso dal Comune di Collesalvetti, ideato e curato da Francesca Cagianelli, in occasione della mostra “La malinconia mediterranea di Gastone Breddo. Momenti del gusto astratto-concreto tra cartocci morandiani e laguna soledad” (fino al 19 novembre 2020, tutti i giovedì, ore 15:30-18:30).

Concepito come corollario emblematico della fortuna di Gastone Breddo nel dopoguerra, in tandem con altri prestigiosi protagonisti del Novecento italiano, ma soprattutto con altri toscani eccellenti quali Primo Conti, Ottone Rosai, Gino Severini, Ardengo Soffici e molti altri, il Calendario punta a focalizzare alcuni highlights della Collezione Verzocchi, destinati a ritessere sul nostro territorio le trame di un collezionismo del Novecento di cui resta scarsissima memoria nell’attuale bibliografia critica.

Questa raccolta, dovuta alla liberalità dell’imprenditore forlivese Giovanni Verzocchi e da lui donata nel 1961 alla città di Forlì, è dedicata alla tematica del lavoro, è attualmente allestita nelle sale di Palazzo Romagnoli di Forlì, insieme con il corredo del carteggio e degli autoritratti richiesti dal committente ai singoli artisti. «Ho lavorato e lavoro con tenacia, con amore, con frenesia ed è appunto per riconoscenza verso il lavoro che è sempre stata la mia ragione di vita, che ho invitato alcuni pittori italiani a trattare questo argomento nel loro linguaggio. Il tema è, secondo il mio parere, fra i più elevati»: in questi termini Giovanni Verzocchi incoronava il progetto della sua vita.

Prescelta come fenomeno emblematico ai fini della programmazione culturale colligiana, la Collezione Verzocchi costituisce un magnifico ensemble con le raccolte comunali della Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini“. Anch’essa pervenuta negli anni Sessanta (delibera del 1965) al Comune di Collesalvetti tramite la donazione di Luigi Servolini, legata quest’ultima, alla stessa stregua della Collezione Verzocchi, a un progetto morale, per quanto di diversa finalità, ovvero alla musealizzazione della memoria del padre.

Ed è proprio a Umberto Vittorini che sarà dedicata la puntata inaugurale dal titolo “Effetto Notte: rivelazioni in anteprima sul corpus incisorio di Umberto Vittorini”, curata da Cristian Tognarelli, curatore della Collezione Vittorini, Barga, in onda giovedì 24 settembre 2020, ore 17.00, concepita come una vera e propria anticipazione della mostra programmata dal Comune di Collesalvetti per la fine del 2020 e messa in campo per celebrare il rientro in Pinacoteca del dipinto “Paesaggio con case” appartenente alle raccolte del Comune di Collesalvetti.

Seguirà, giovedì 8 ottobre 2020, ore 17.00, la 2^ puntata dal titolo “Dall’impressionismo al crepuscolarismo: Gianni Vagnetti e la musa ricorrente dell’ambiguità”, curata da Francesca Cagianelli, conservatrice della Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini“. Selezionato tra i tanti toscani attestati nell’ambito della Collezione Verzocchi, Vagnetti testimonia in termini esemplari la trasversalità attinta nel secondo dopoguerra da quel crepuscolarimo che nel 1975 Luigi Cavallo attribuiva all’artista fiorentino come vocazione effettiva lungo l’arco delle continue metamorfosi figurali.

Sarà quindi Nicola Micieli, critico d’arte, a curare la 3^ e la 4^ puntata, rispettivamente dal titolo “Bruno Saetti. La stagione intimista dell’affresco” (giovedì 22 ottobre 2020, ore 17.00) e “Aldo Salvadori. Impressionismi decantati” (giovedì 5 novembre 2020, ore 17.00). Capitoli irrinunciabili questi ultimi, se considerati nell’ambito di una determinazione storiografica a recuperare dintorni eccezionali rispetto alla centralità di Gastone Breddo: tanto Bruno Saetti, quanto Aldo Salvadori, testimoniano da diverse latitudini l’istanza di una nuova figurazione germinata nel secondo dopoguerra a seguito della prepotente ondata postcubista.