Collesalvetti A seguito della prima (leggi qui), pubblichiamo adesso la seconda parte del programma amministrativo 2014-2019 del Sindaco uscente e ricandidato, Lorenzo Bacci. Se nella prima davamo conto dei punti programmatici inerenti il risparmio e la lotta all’evasione fiscale; l’informatizzazione dei servizi al cittadino; la scuola (e più in generale la cultura) e lo sport, in questo secondo articolo, invece, il programma inerente l’ambiente; le opere pubbliche; le politiche energetiche e dei rifiuti; le piste ciclabili; in nuovo Piano Strutturale; il Comune animal friendly, le politiche del lavoro e la «necessità di ripartire dall’Interporto».
Ambiente Quanto a quest’aspetto «partiremo dalla concretizzazione dell’Accordo per la Sicurezza Idraulica sottoscritto con la Regione Toscana che prevede il finanziamento dell’opera prioritaria per la messa in sicurezza del territorio colligiano a seguito degli studi idraulici svoltisi tra 2012 e 2013». Bacci parla, a questo proposito, di «finanziamenti certi per un’opera che sarà individuata entro il 2014». «Il triennio 2015-2017, invece, sarà interessato dai lavori di dragaggio dello Scolmatore, che porteranno a conclusione una portata del canale pari a 1100 mc/sec, rispetto agli attuali 600».
«A questi interventi, di natura infrastrutturale, si aggiungeranno puntuali azioni di mitigazione del rischio nelle frazioni di Guasticce (con la realizzazione del Colatore Est che si concluderà nell’Estate 2014), di Stagno (con i lavori per la stazione di sollevamento del Cateratto sull’Acqua Salsa, anch’essi previsti nella prossima estate) e, infine, di Vicarello, tutti in sinergia con il Consorzio di Bonifica Alto Valdarno». Acque chiare, ma non solo. Anche fognature. «Nel 2014 vedranno la luce i lavori per il collettamento a depurazione di Stagno Sud. Partiranno a seguire quelli, già programmati, che interessano Nugola. Verranno infine programmati gli ulteriori interventi ancora mancanti sulla rete fognaria comunale».
Opere pubbliche Per quanto concerne la vivibilità del territorio, per Bacci «è necessario procedere anche nei prossimi anni intervenendo nelle zone che risentono di un maggiore gap infrastrutturale. Tra le opere pubbliche saranno dunque prioritari gli interventi di riqualificazione di Stagno Vecchia, a partire dal collegamento pedonale in sicurezza col Villaggio Emilio; così come le opere di urbanizzazione pubblica dell’area di Confine Est, a Collesalvetti, gravata dai fallimenti registrati a catena da parte delle imprese lottizzanti, alle quali l’Amministrazione, escutendo le fidejussioni, si è sostituita nella realizzazione delle opere; oppure, per citare un altro esempio, la realizzazione dell’illuminazione pubblica nella zona Le Case di Colognole».
«Come dimostrato nel mandato che si è concluso, dirottando praticamente la totalità delle risorse a disposizione sull’edilizia scolastica, è necessario operare sul fronte degli investimenti di altra natura dando assoluta priorità ad opere fondamentali per garantire vivibilità e decoro in zone che sono gravate da un deficit infrastrutturale maggiore rispetto a centri urbani nei quali si è maggiormente investito negli anni passati. Solo così le scelte possono essere comprensibili alla collettività colligiana, dimostrando un’oggettiva priorità negli investimenti accompagnata da una sostenibilità economica dimostrabile».
Politiche dei rifiuti Quanto ai rifiuti, per Bacci «spesso si pensa che la semplice separazione del rifiuto nella fase di raccolta rappresenti la risoluzione del problema. Sappiamo che non è cosi. E che la priorità, seguita puntualmente negli scorsi anni, sta nell’abbattimento del rifiuto alla fonte. Negli anni passati abbiamo messo in campo iniziative estremamente virtuose: intendiamo proseguire in tale direzione, diffondendo ulteriormente l’utilizzo del biocomposter domestico, ed andando a realizzare la quinta fontanella AQ, nella frazione di Nugola, dopo quelli già realizzati a Collesalvetti, Guasticce, Vicarello e Stagno. Solo grazie all’abitudine di approvvigionarsi di acqua potabile delle fontanelle, potremo continuare nella prassi virtuosa di evitare l’immissione di migliaia di tonnellate di CO2 in atmosfera e di tonnellate e tonnellate di plastica nel ciclo della raccolta differenziata dei rifiuti (ben 2,2 milioni di bottiglie in meno ogni anno). La raccolta differenziata comunque partirà entro e non oltre il biennio 2015/2016. E partirà dalla frazione più grande del Comune, Stagno, sede di avvio di un percorso teso anche a valorizzare finalmente in positivo l’area del Biscottino, in passato invece utilizzata per iniziative portatrici di disagio nei confronti della comunità locale. Infatti, senza la possibilità di far leva su un polo industriale legato al riciclo a pochi km di distanza, non solo la dinamica della differenziazione nella raccolta produrrebbe esclusivamente costi aggiuntivi ma, oltretutto, come spesso accade, non avremmo nemmeno la possibilità di verificare direttamente se, a differenziazione nel conferimento del rifiuto, corrisponda un trattamento differenziato a valle».
«Stagno – spiega Bacci – sarà dunque sempre più posta al centro delle attenzioni ambientali dell’Amministrazione: ottenuto l’abbandono dell’utilizzo dell’olio combustibile da parte di Eni ed EniPower, realizzato il nuovo centro di raccolta differenziata dei rifiuti, sperimentata una campagna di rilevamento della qualità dell’aria mobile durante gli scorsi anni, Stagno vedrà entro il 2015 l’attivazione di una centralina fissa per il controllo delle emissioni in atmosfera. Accanto al monitoraggio, si porranno in essere azioni estremamente riqualificanti: nel 2014 è programmata la partenza del cantiere per la realizzazione dello svincolo sull’Aurelia all’altezza del Cimitero, che devierà tutto il traffico che non ha come destinazione finale Stagno lungo la Variante, andando peraltro a mitigare sensibilmente il rischio da incidente rilevante introdotto dalla presenza della Raffineria. Se a questo aspetto si aggiunge la delocalizzazione delle uniche attività che ad oggi interferiscono ancora lungo la viabilità interna alla frazione con mezzi pesanti (le attività di autotrasporto localizzate nella Valle delle Mignatte) che avverrà nel 2015, nei prossimi cinque anni Stagno vedrà calare di oltre il 50% la presenza del traffico pesante. Dato questo che, oltre a rappresentare come detto un miglioramento sul fronte del rischio di incidente rilevante, rappresenta senza dubbio una misura concreta per l’abbattimento dell’inquinamento».
Politiche energetiche «Il Comune – è la promessa di Bacci – procederà nel percorso di efficientamento energetico che già oggi ha prodotto sensibili risultati e perseguirà l’obiettivo, un tempo ritenuto utopistico, di avere sul proprio territorio soddisfatto il fabbisogno potenziale di produzione energetica ad uso civile mediante impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Già oggi, del resto, abbiamo raggiunto e superato il 50% del fabbisogno. Non intendiamo certo fermarci e, anche grazie alle misure incentivanti previste a livello edilizio e dunque al contributo di numerose famiglie del territorio, ci poniamo l’obiettivo di raggiungere questo risultato entro la fine del mandato».
Le piste ciclabili «Porteremo a conclusione una piccola grande rivoluzione: collegare complessivamente tutto il territorio pianeggiante, da Collesalvetti a Stagno, passando per Vicarello e Guasticce, con piste e percorsi ciclabili. Anche questo è fare ambiente. Anche questo è rispondere ad una riqualificazione del territorio che potrà inoltre rappresentare un asset importante anche sotto il profilo turistico ed attrattivo».
Il Comune animal friendly «Abbiamo infine dimostrato in questi anni di essere un Comune “animal friendly”: campagne incentivanti per la microchippatura, contributi per chi adotta un cane dal canile comunale, iniziative di promozione ed educazione al corretto rapporto con gli animali. Questo continueremo a fare nei prossimi anni, dotando peraltro le quattro frazioni di pianura di aree per la sgambatura dei cani, andando a riqualificare quelle che già esistono».
Il nuovo Piano Strutturale e lo stop al consumo del territorio in aree a rischio «Gli studi idraulici e sismici redatti nel mandato 2009-2014 – ha spiegato Bacci – sono la base dalla quale ripartire per pianificare un complessivo ridisegno del territorio. Una base solida. Seria. Che fa della prevenzione e della sicurezza dei cittadini il principale caposaldo. Da questa conoscenza acquisita, nel mandato 2014-2019 definiremo il nuovo Piano Strutturale. Uno strumento che renda “legge” lo stop al consumo di territorio in aree a rischio idrogeologico e che promuova il recupero architettonico e la valorizzazione energetica del patrimonio esistente. Ma soprattutto, uno strumento che non sia solo il Piano Strutturale di Collesalvetti, bensì parte di un più complessivo Piano Strutturale dell’Area Livornese . Uno strumento dunque in grado, per la prima volta, di pianificare in modo coordinato, funzionale, virtuoso quella vasta area che si sviluppa a partire dal Porto di Livorno, verso l’entroterra, guardando in direzione della Valdera. In questo quadro Collesalvetti sarà confermato come polo dello sviluppo del sistema economico livornese. Già oggi, grazie al lavoro svolto in questi anni, è stato dimostrato come le aree dell’Interporto Toscano Amerigo Vespucci rappresentino l’offerta insediativa più importante a livello regionale. Non più e non solo un’area a destinazione logistica, ma anche industriale, con l’opportunità di attrarre iniziative imprenditoriali ad alto indice occupazionale in lotti grandi fino a 200.000 mq».
Le politiche del lavoro «Del resto – prosegue Bacci – il Comune di Collesalvetti, in questi anni, ha potuto registrare un risultato molto importante: quello di aver mantenuto sul proprio territorio aziende e imprese nonostante una crisi che, altrove, ha prodotto delocalizzazioni se non, peggio, vera e propria desertificazione industriale. Da un lato la “grande” Eni, dall’altro la “piccola” Gbl. Due esempi diversi per dimensione, ma nei confronti dei quali abbiamo profuso la stessa identica energia e volontà di difesa dell’occupazione e della prospettiva industriale. Questo sarà il nostro impegno anche per i prossimi cinque anni. Lavorando sulla credibilità acquisita, ci prepariamo al domani avendo mantenuto e difeso lavoro e possibilità di sviluppo».
«Ripartire dall’Interporto» «Per ampliare ulteriormente la vocazione industriale del nostro territorio, dunque, ripartiamo dall’Interporto: un’area di 300 ettari che affianca oggi alle potenzialità logistiche quelle dell’essere la principale area industriale presente nel sistema economico livornese. Un retroporto a tutti gli effetti, a disposizione di un Porto, quello di Livorno, che potrà finalmente pianificare il proprio sviluppo guardando anche verso l’entroterra. Anche perché nel prossimo biennio sarà finalmente realizzato il collegamento ferroviario diretto tra Porto e Interporto, opera inserita nel Piano Strategico dell’Interporto 2013-2023 e ritenuta prioritaria anche dall’Autorità Portuale di Livorno».