Collesalvetti Al via nel capoluogo colligiano la 5^ puntata del Calendario culturale Autunno/Inverno 2018-2019, dal titolo “I Sabati della Pinacoteca”: la Pinacoteca tra Patrimonio e Donazioni. L’appuntamento è per sabato 24 novembre alle 11:00 alla Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini“ (Via Umberto I°, n. 63 – Collesalvetti). L’evento “Il senso della grafica da Vitaliano De Angelis a Mimì Quilici Buzzacchi” è promosso dal Comune di Collesalvetti ed ideato e curato da Francesca Cagianelli.
Sabato sarà la volta di Vieri Quilici, architetto e docente ordinario in Composizione Architettonica presso la Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. Sarà lui a curare la conversazione “Da Ojetti a Balbo: coordinate storiche di un sodalizio. Il matrimonio tra Nello Quilici e Emma Buzzacchi all’epoca del Mito di Ferrara“.
“Occasione imperdibile per assaporare un’articolata e prestigiosa saga familiare si legge in un comunicato stampa della Pinacoteca – ma al contempo culturale e artistica, nella quale si intrecciano i destini della nazione italiana, se è vero che il matrimonio tra Emma Buzzacchi e Nello Quilici decollerà all’epoca delle celebrazioni del quarto centenario ariostesco, inaugurate il 6 maggio 1928 a Palazzo dei Diamanti dalla lettura de Il volo di Astolfo di Italo Balbo, illustrato per l’appunto da Mimì. Ed è proprio il progetto condiviso dal podestà Renzo Ravenna e dallo stesso Balbo di un rinnovamento intellettuale della città nel segno del Mito di Ferrara che, in coincidenza del matrimonio con Nello Quilici, Mimì testimonierà grazie anche alla direzione della pagina artistica del Corriere Padano”
“Proprio sulle pagine di tale quotidiano, fondato da Balbo e diretto dal marito Nello – si legge ancora nella nota – vedrà la pubblicazione nel 1933 un contributo fondamentale quale la recensione al volume di Waldemar George, “Profitti e perdite dell’arte contemporanea“, nel quale Mimì rivendica agli artisti italiani il merito di aver contribuito in termini determinanti alla rinascita del classicismo con quella “metafisica novecentista” di cui identificava in Achille Funi il massimo mentore. Ed ecco che l’episodio del governatorato di Balbo in Libia tra il 1934 e il 1940, accompagnato dall’impeto infrastrutturale ed edilizio, sarà l’occasione per un gruppo di artisti ferraresi, tra cui Achille Funi, Felicita Frai, Galileo Cattabriga, Enzo Nenci, Nives Comas Casati e Mario Fabbri, di partecipare alla decorazione di numerosi edifici costruiti a Tripoli e nei nuovi villaggi rurali, e per Mimì di collaborare all’impresa della Cappella del Villaggio Corradini. Si colloca peraltro in tali frangenti l’ideazione di “Italia Antica e Nuova”, impreziosita dalla lettera introduttiva di Ugo Ojetti, dove la rivisitazione metafisica di tanti scenari italiani si colora di ambizioni aeropittoriche. Fino al tragico volo del 1940, dove il marito Nello scompare insieme con Balbo“.
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