Collesalvetti “Uniti per cambiare”. E’ questo il nome della neonata lista civica presentata ufficialmente alla stampa ieri mattina, a Stagno. La neonata formazione politica, che ha come candidato-sindaco Stefano Biagi, mira ad essere un movimento all’insegna della concretezza, aggregante nei confronti dei cittadini della più varia provenienza politica. A presentarla, fra gli altri, Paolo Schiavon che parla di «una novità assoluta per il Comune di Collesalvetti». «Questa lista civica – spiega – dovrà essere aperta ai contributi dei cittadini ed essere una lista civica propositiva, non contro nessuno». «Un movimento, il nostro – prosegue Schiavon – formato da giovani, da donne, da professionisti, da intellettuali e da sportivi. Donne e uomini che guardano con rinnovato interesse ad un diverso modo di amministrare un Comune. Uomini e donne che hanno a cuore il territorio e l’ambiente; lo sviluppo sostenibile; le relazioni sociali; i bisogni degli ultimi e dei più sfortunati. Una lista che valorizzerà il merito; l’iniziativa personale e la fantasia. Siamo uomini e donne spinti dalla voglia di dare, senza chiedere nulla in cambio, che considerano il loro Comune la loro casa; ognuno con la propria storia; la propria provenienza politica e i propri sogni. Donne e uomini impegnati per il futuro dei propri figli e dei propri nipoti. Contiamo – ha concluso Schiavon – di essere il punto di riferimento di molti cittadini del Comune di Collesalvetti e di avere quei consensi che ci consentano di amministrare».
E’ però il candidato-sindaco a spiegare il perché del nome. «Nell’espressione Uniti per cambiare sono contenuti i concetti di aggregazione delle persone e di cambiamento, di cui c’è tanto bisogno». Da Biagi, un invito a tanti a «fare un passo indietro – alcune lo hanno già fatto – a togliersi dagli schemi di partito, a rimuovere le bandiere politiche. Tutti coloro che non si sentono rappresentati da un partito – è l’invito del giovane imprenditore – che confluiscano nel nostro gruppo». Per Biagi «come sempre succede è la necessità che porta l’uomo a trovare le risorse per il cambiamento». Così spiega il perché della nascita di Uniti per cambiare. Come infatti loro stessi si sono definiti, i membri di questa lista civica sono “bacciani pentiti”, delusi dall’agire dell’Amministrazione Comunale uscente. E’ Biagi stesso a spiegare meglio il concetto: «La consapevolezza di un territorio amministrato non come dovrebbe essere porta i suoi abitanti a subire per un primo momento, ma poi a reagire mettendo in atto gli strumenti che portano alle soluzioni (la lista civica, ndr)». «Proprio ieri (giovedì per chi legge, ndr) – racconta Biagi – c’è stato il primo incontro della nuova lista civica e in quell’ambito sono emerse 22 pagine di problematiche. Problematiche segnalate dai cittadini stessi; i problemi veri della gente, cui si risponderà con soluzioni vere, sempre perché proposte dai cittadini».
La biagesima, ovvero… la rinuncia all’indennità di Sindaco Biagi ha spiegato che se sarà eletto Sindaco rinuncerà alla relativa indennità (o stipendio che chiamar si voglia). Pur consapevole che con essa non ci si può fare molto, Biagi vuol comunque dare un segnale, anche perché per lui «sono le piccole cose che fanno la differenza. Goccia dopo goccia…».
I gruppi di lavoro E’ poi intenzione della lista civica dei cittadini adottare i gruppi di lavoro come strumento di individuazione e di risoluzione delle tematiche principali. I gruppi di lavoro saranno composti da “emissari” che si occuperanno di confrontarsi con le aziende ed i cittadini di una specifica zona del territorio “microarea”, anche attraverso strumenti sondaggistici. L’emissario avrà il compito di incontrare tutte le attività di quella microarea, oltre ad una compagine significativa di cittadini. Di tale incontro l’emissario riassumerà all’Amministrazione comunale le problematiche e le necessità riscontrate, nonché le possibili soluzioni proposte, riguardanti quella specifica microarea. Questo, per ogni zona del Comune, fino a copertura totale del territorio. In tal modo verranno anche individuate con più precisione delle questioni riguardanti più microaree, ed accomunabili in aree territoriali di interesse più ampio: le “macroaree”. Per mezzo del procedimento di comunicazione opposto, gli emissari avranno anche il compito di rendicontare alle aziende ed ai cittadini di quella microarea, le decisioni e gli interventi dell’Amministrazione comunale.
Gestione del territorio nella sia visione d’insieme: urbanistica, ambientale ed economica «Fino ad oggi – fanno notare quelli di Uniti per cambiare – il territorio è stato usato come un bancomat dal quale ricavare finanziamenti per far quadrare i bilanci e non per dare risposte ai bisogni reali dei cittadini amministrati. Ciò ha consentito di incrementare la rendita a vantaggio di pochi ed appesantire nel tempo i costi dei servizi erogati». Quanto alla revisione generale degli strumenti urbanistici, la lista civica dei cittadini propone dunque il consumo zero del territorio con il riuso dei molti immobili abbandonati; l’accoglimento dei bisogni reali strettamente collegati alle esigenze degli abitanti, la revisione dei tanti ettari di terreno destinati all’industria e da anni ed anni non utilizzati a vantaggio di «progetti chiari ed a fronte di impegni precisi».
Zone alluvionali Per Uniti per cambiare è fondamentale «la definizione di una strategia che metta in sicurezza una volta per tutte, le zone alluvionali del nostro Comune in coerenza con quanto da anni stabilito dal Comune con Regione Toscana e Consorzio di bonifica, in modo particolare per l’abitato di Guasticce».
La necessità della sinergia interzonale Fondamentale, però, è anche «lavorare in stretta sinergia con Livorno, Pisa, Pontedera e Cascina al fine di dare piena attuazione a quanto espresso nei numerosi accordi sottoscritti sull’area vasta e mai portati avanti a causa dei campanilismi che, nei fatti, hanno affossato un’intuizione matura da anni per la quale la Comunità Europea ha contribuito ed ancora contribuisce con milioni di euro, vale a dire la realtà portuale e quella retro portuale rappresenta dal Centro Intermodale».
La gestione dei rifiuti per la neonata formazione politica «necessita di una riflessione urgente e profonda. Il costo dell’igiene del territorio (spazzamento, raccolta e smaltimento) è quasi il 30% dell’intero bilancio comunale; i cittadini pagano una tariffa salata ed abbiamo un servizio che garantisce una raccolta differenziata di circa il 25%: un dato vergognoso che oggi è riscontrabile solo in alcuni paesi della Calabria, con un costo, oltretutto, non proprio virtuoso».
La ricetta per il rilancio economico per le aziende «Che le aziende siano lasciate a se stesse – per Uniti per cambiare – è un dato di fatto. Oggi – fanno notare – lo sviluppo economico delle attività è molto più complesso di quello che era anni fa ed il bravo meccanico, che un tempo faceva vivere la propria officina sulla base della propria capacità di montare e riparare motori, oggi non è più in grado di sopravvivere se non si avvale di commercialisti, avvocati, esperti di marketing, consulenti amministrativi, o se non diventa un ibrido di tutto questo, finendo per non occuparsi più di quel mestiere che tanto bene sapeva fare». Che fare allora? Per incentivare lo sviluppo economico delle aziende del comune di Collesalvetti, è intenzione della lista civica creare un programma di incremento delle entrate attraverso l’orientamento dei centri di spesa dei cittadini verso le attività presenti sul territorio. «In questo ambito verrà illustrata alle aziende del Comune di Collesalvetti la strategia finalizzata a far circolare la moneta all’interno dei mercati locali perché ogni cittadino ha delle necessità che si traducono economicamente in spese da affrontare, sia ordinarie che straordinarie e, con questo progetto, l’obiettivo è quello di orientare buona parte delle spese ordinarie e qualcuna di quelle straordinarie, verso i negozi ed i fornitori che possono soddisfare tali necessità, ma che sono localizzati sul Comune di Collesalvetti e non fuori».
Riduzione delle spese per le aziende. E’ un altro capitolo chiave del programma elettorale di Uniti per cambiare. «Oltre a quanto possibile fare in materia di tasse ed imposte direttamente imposte dal Comune e su cui non vige legislazione superiore, con l’analisi dei centri di spesa delle aziende, sarà possibile accorpare alcune spese comuni e creare conseguentemente delle convenzioni verso “fornitori collettivi”, sui quali le “aziende riunite” avranno potere contrattuale superiore e quindi un beneficio economico superiore».
La scuola ed il progetto del distretto unico «Così com’è organizzata… non va. I due distretti scolastici; l’organizzazione forzosa che comporta maggiori spese per il Comune e disagi per cittadini, in quanto vede attualmente l’accorpamento delle frazioni di Collesalvetti, Vicarello e Guasticce da un lato e Colognole, Parrana S. Giusto, Parrana S. Martino, Nugola e Villaggio Emilio / Stagno dall’altra, con ua evidente artificio contabile che non risponde al benessere degli alunni. E’ pertanto necessario – questa la ricetta di Uniti per cambiare – avviare una riflessione tendente al superamento dei due distretti con la riunificazione di uno solo e la conseguente razionalizzazione del servizio al fine di ridurre costi e disagi».