Editoriale Il 4 marzo si avvicina. Gli elettori saranno chiamati alle urne domenica prossima per eleggere il nuovo Parlamento: Camera e Senato verso il rinnovo. Dagli equilibri che si formeranno a Montecitorio e Palazzo Madama dipenderà la formazione del nuovo Governo. Le rinnovate istituzioni determineranno gli indirizzi della politica nazionale; una cosa che riguarda tutto il Paese. Ma le ripercussioni di queste elezioni poterebbero avere eco anche a Collesalvetti. Cambierà qualcosa in queste lande di provincia?
GLI SCENARI Potrebbe (ma vanno fatte alcune precisazioni). In gioco c’è anzitutto la figura del sindaco. Lorenzo Bacci ha dichiarato pubblicamente che non si dimetterà da primo cittadino colligiano: «la mia esperienza da “sindaco di frontiera” […] non terminerà in caso di mia elezione, in quanto la legge non prevede incompatibilità di carica per i Comuni al di sotto dei ventimila abitanti». Il che significa che, se eletto, sarà deputato e sindaco al contempo. Quanti voti prenderà? Solo gli scrutini delle urne potranno dircelo, ma una cosa è già certa: in tanti li conteranno. Anzitutto nel suo partito.
Se il PD farà il pieno di voti nel territorio del Comune di Collesalvetti la componente bacciana del partito ne uscirà rafforzata ed è molto probabile che farà valere il peso di questo risultato anche in chiave locale. Qualora ne prendesse pochi (nella fattispecie: il PD prendesse meno voti rispetto alle precedenti elezioni politiche), viceversa, potrebbe (ma il condizionale è d’obbligo) essere la componente non bacciana del PD a mettere sulla bilancia il peso e chiedere quantomeno un cambio di passo. “Più” o “meno” è un dato assoluto, ma occorrerà valutare anche la dimensione relativa: più o meno 100 voti sarebbe questione da poco. Più o meno 800-900 voti sarebbe un dato già assai diverso. Qualcuno ha già penna, taccuino e calcolatrice a portata di mano.
I voti del PD è certo verranno contati anche dal locale Movimento Cinque Stelle. Anche loro potranno tacere o cantare vittoria a seconda del risultato delle urne. Galvanizzarsi in vista delle prossime amministrative o demoralizzarsi. Tutto dipende da quanto ciascuno riuscirà a conquistare o “stufare” il corpo elettorale. Ma anche i pentastellati sono in gioco, ovviamente. Per cui non potranno guardare con distacco la performance del PD: anche loro potranno infatti prendere o perdere voti. O rimanere stabili. Ovviamente, ci sono anche altri attori politici in competizione: l’elettore colligiano troverà vari simboli sulla scheda.
LE ANALISI Va da sé che ciascuno “tirerà l’acqua al suo mulino“. Il dato puro verrà infatti analizzato dagli attori in gioco ognuno a suo modo: c’è chi dirà “era una partita nazionale, non ha valore locale” e chi l’esatto contrario: che ha anche un valore locale e che gli elettori locali hanno votato tenendo conto anche di come i vari referenti politici territoriali hanno agito sulla propria zona.
Su una cosa chi scrive se la sente di sbilanciarsi: salvo dati veramente clamorosi che escano dalla urne, la consueta mancanza di vivacità che caratterizza da anni la politica colligiana non smentirà sé stessa.