Collesalvetti Alluvione, il commissario straordinario Enrico Rossi ha chiarito il suo obiettivo: «Una parte dei lavori si è già conclusa e un’altra si concluderà entro marzo od aprile del prossimo anno. Sono 285 interventi da gestire, non pochi. Ma l’obiettivo è quello di chiudere il commissariamento con una reale riduzione del rischio idraulico a Livorno e lungo i torrenti ed i rii della zona di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo. Quando si chiuderà il mio commissariamento, vorrò avere la coscienza a posto».
«Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo affrontato la questione della terza fase, che scatta adesso, dopo la prima emergenza e le opere fatte in somma urgenza, concernente la riduzione del rischio residuo. Per questa nuova fase abbiamo previsto di realizzare un piano di circa 40 milioni di interventi. Le risorse attualmente disponibili sono i 3 milioni previsti per il terzo step del piano degli interventi del commissario ai quali vanno aggiunti i 12 milioni deliberati nell’ultima Giunta che dovranno essere approvati dal Consiglio regionale. Poiché, nei prossimi giorni, è previsto un mio incontro al Ministero dell’Ambiente, intendo recuperare altri 15 milioni. Tendenzialmente, rispetto alle esperienze pregresse, questo pacchetto di interventi genererà delle economie stimabili in ulteriori 10 milioni circa».
Così il commissario delegato e presidente della Regione Toscana nel corso della conferenza stampa che si è svolta ieri , mercoledì 15 settembre, nella sede livornese del Genio Civile Valdarno inferiore e Costa dove ha sede l’Ufficio del commissario delegato dal Governo per la gestione dell’emergenza del post-alluvione a Livorno. All’incontro con i giornalisti, assieme al presidente Rossi, hanno partecipato il direttore dell’Arpat regionale Marcello Mossa Verre, il direttore della Difesa del suolo e Protezione civile regionale Giovanni Massini e il responsabile del Genio civile Valdarno inferiore Francesco Pistone.
«Considerando che vi sono problemi tecnici per avere con immediatezza l’erogazione delle risorse dal livello nazionale, la Giunta regionale nell’ultima seduta ha deliberato anche un’anticipazione di cassa che rende possibile, da subito, il pagamento degli operatori economici interessati e coinvolti nella ricostruzione», ha aggiunto Rossi. «Tutte le imprese possono rivolgersi ai propri soggetti attuatori per richiedere l’erogazione delle risorse per il lavori effettuati».
Il presidente Rossi, in questo senso, ha fatto riferimento all’ordinanza n° 56 da lui stesso emessa in qualità di commissario delegato dal Governo. In virtù della copertura economica garantita dalla Regione Toscana, le imprese e le ditte incaricate, che in alcuni casi hanno già concluso i loro interventi, potranno essere ammesse al pagamento. Esse potranno rivolgersi direttamente ai soggetti che le hanno incaricate.
«Sempre con mia ordinanza è stato inoltre composto il Nucleo regionale di controllo con la collaborazione gli altri Genio civile della Toscana», ha proseguito Rossi facendo riferimento all’ente istituito per verificare l’evoluzione dei lavori e il consolidamento delle opere sui molti torrenti interessati dai lavori. Sono stati interessati tutti gli altri quattro uffici di Genio civile presenti sul territorio regionale, ovvero: Toscana nord, Toscana sud, Valdarno centrale e Valdarno superiore.
Fino ad oggi, sia per quanto riguarda la prima che la seconda fase, sono stati impegnati circa 32 milioni di euro per interventi ed attività in corso d’opera. Di questi, circa 3 milioni sono relativi ad attività definitivamente concluse. «Il punto di forza della terza fase è che, inserendo le opere nel mio commissariamento, invece che in due anni, si possono avviare i progetti in sei od otto mesi», ha sottolineato Rossi. Che ha precisato: «Questi 40 milioni serviranno all’avvio di una trentina di progetti circa. Le procedure sono ancora quelle ordinarie, con bandi di evidenza pubblica, ma le tempistiche, essendo in relazione all’Ufficio del commissario delegato, saranno più ristrette».
Il presidente Rossi ha inoltre annunciato la creazione di un servizio di Polizia idraulica che porterà, tra l’altro, anche alla concretizzazione di alcuni di posti di lavoro destinati a giovani. «Intendiamo creare una Polizia idraulica perché ci siamo accorti che là dove siamo intervenuti, già ci sono stati nuovi abusi. Il controllo assiduo e costante induce al rispetto delle norme di convivenza civile. Faremo un progetto ed assumeremo pertanto dei giovani che saranno appositamente formati. Partiremo da Livorno, ma lo scopo è estendere questo progetto a tutta la Toscana».
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