Collesalvetti Al via giovedì 3 agosto 2017, alle 17:30, alla Pinacoteca Comunale “Carlo Servolini” di Collesalvetti, il focus del Calendario Estate 2017 in Pinacoteca, dal titolo “Tra caffè, gallerie e salotti: la Livorno di Bruno Miniati”, ideato in occasione della mostra “48 opere in anteprima dalla collezione Miniati. Dal Caffè Bardi al Gruppo Labronico: i maestri della grafica”, promossa dal Comune di Collesalvetti, a cura di Francesca Cagianelli, conservatrice della Pinacoteca colligiana.
Si tratta dell’ultimo evento del calendario estivo prima della chiusura della Pinacoteca che riaprirà giovedì 24 agosto 2017 con il focus sull’opera Marino Marini, Medioevo, 1923, acquaforte, dal titolo Marino Marini e l’exploit a Bottega d’Arte.
L’appuntamento di giovedì 3 agosto reca un titolo sorprendentemente inedito, ovvero Edgar Chahine: un maestro per l’Europa e per Natali, frutto di ricognizioni pluriennali negli archivi pubblici e privati del territorio livornese, ma anche nazionale, durante le quali numerose e di diverso registro sono state le sorprese in merito a un panorama artistico e letterario locale che niente presentava di vernacolare o municipalistico, e che sollecitava pertanto all’approfondimento di alcuni rivoli di ricerca, anzi, di vere e proprie punte di emergenza storica.
Non si può a tale proposito trascurare l’importanza della data del 1911, coincidente con la vicenda fatidica del ciclo litografico realizzato dall’artista sotto gli auspici del collega Benvenuto Benvenuti e del letterato Gustavo Pierotti Della Sanguigna, entrambi curatori a tutti gli effetti dell’impresa editoriale cui appartiene la litografia Lottatori presentata in mostra. La richiesta di assoluta segretezza avanzata da Benvenuti riguardo a tale progetto litografico lascia trapelare oltre che il prestigio, innanzitutto la novità dell’impresa condotta a termine da Natali, che in quest’occasione assesta senza dubbio una maniera incisoria di straordinario effetto drammatico e impatto luminoso, compatibile con quel divisionismo simbolico e addirittura iniziatico, affrancato a Livorno dal magistero di Vittore Grubicy de Dragon.
La vocazione europea di litografie quali Rissa, Solitudine, Via del Mulino a Vento, La prima di Mascagni, Tre figure, Rissa-Via del Mulino a Vento, ma, soprattutto, Lottatori, giustifica l’insistenza di Dario Niccodemi presso l’artista affinché quest’ultime venissero presentate all’Esposizione internazionale di litografie originali moderne del 1913, promossa dal Senefelder Club di Londra, dove riscuoteranno la loro legittimazione a firma di John Copley, aggiornatissimo esponente dell’arte litografica inglese.
E se la presenza costante di Cappiello in sede livornese, nonché la sua amicizia con i più significativi artisti del Caffè Bardi, in particolare Natali, di cui acquista perfino un’acquaforte nel 1912, è sufficiente per asserire l’aggiornamento di quest’ultimo sulla Belle Epoque francese, con riferimento al mito di Toulouse-Lautrec, non si può neppure esimerci dal citarne la contiguità con Edgar Chahine, forse uno dei più eccelsi maestri dell’incisione mondiale. ‘Pillaccherone’ in sosta ai crocicchi malfamati di una Livorno contigua al malaffare degli angiporti; scorci desolati di quartieri délabrés con panni oscillanti dalle finestre come tendoni teatrali di quinte periferiche, denunciano in quest’ottica la loro pulsante ispirazione dalle tranches de vie della produzione acquafortistica di Chahine.
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