Collesalvetti Irene Visone fa un bilancio di questo primo anno e mezzo come presidente del Consiglio Comunale di Collesalvetti. Intervistata da Collenews, racconta come hanno lavorato finora l’Aula e le Commissioni; se e come riesce a scindere il suo ruolo di garanzia da quello “di parte” sia come consigliera del PD che come eletta a Stagno; com’è il suo rapporto con il gruppo consiliare del suo partito e con le opposizioni. E infine come si rapporta col sindaco e la giunta.
Visone, a distanza di un anno e mezzo dal suo insediamento come presidente del Consiglio Comunale, che bilancio fa di questi primi mesi di mandato?
«Le posso dire che il bilancio non può che essere positivo. Certo ci sono ogni giorno cose nuove e ancora sto imparando e cercando sempre di più di entrare in questo ruolo importante. É certamente un ruolo di prestigio e allo stesso tempo di responsabilità, certo non è che la strada sia in discesa e senza problemi, ma siamo un bel gruppo e tutti insieme ci compensiamo e ci adoperiamo al meglio per portare avanti il lavoro nel miglior modo possibile verso i nostri cittadini».
Come giudica il lavoro svolto dall’Aula? E quello nelle commissioni?
«Il lavoro svolto in aula consiliare mi sembra fino ad ora essere buono, anche se non mancheranno le polemiche e le critiche ma quando siamo così pubblicamente esposti è difficile accontentare tutti. Anche il lavoro svolto dalle commissioni è positivo: ci sono delle commissioni che vanno avanti da sole nel senso che sono molto attive, altre invece che vanno un po’ più sollecitate, ma lo capisco, il Consiglio è formato per la maggior parte da ragazzi giovani alla prima esperienza politica; anche per me se ripenso allo scorso mandato, non è stato semplice inserirmi e capire i meccanismi della macchina amministrativa. Fondamentale è avere un approccio umile di fronte a questo ruolo così delicato».
Lei è presidente del Consiglio, ma anche ovviamente consigliere comunale, peraltro espressione della frazione di Stagno. Come si è strutturato in questo primo anno e mezzo di mandato il rapporto con i suoi elettori? E come giudica le fibrillazioni che ci sono attualmente a Stagno sulla questione idrogeologica e nei rapporti fra Consiglio di Frazione e Amministrazione?
«E’ vero io sono un consigliere eletto grazie al voto di molti abitanti nella frazione di Stagno, ma il consigliere comunale deve uscire dalla logica per cuil’unico interesse sia quello per la frazione dalla quale si proviene. Siamo chiamati ad essere in grado di fare emergere da interessi “particolari”, l’interesse più “generale” per la nostra comunità: ecco perché anche le questioni aperte su Stagno le affronto sempre in un’ottica di integrazione programmatica con il resto del territorio. A partire dalla questione idrogeologica, per la quale ci siamo impegnati sia finanziariamente. Sono stati fatti interventi alle stazioni di sollevamento per il Cateratto. Abbiamo realizzato gli studi idraulici a servizio della prossima pianificazione urbanistica, che saranno la prima opera di prevenzione anche per la frazione di Stagno, impedendo di andare a realizzare urbanizzazioni che aggravino ulteriormente le condizioni di sicurezza. Il fatto che Stagno sia la frazione più grande rende complesso far emergere le cose che vengono realizzate e le risorse investite, più che nelle altre frazioni, dove un intervento rimane immediatamente visibile a tutti. Certo che con i lavori dello svincolo al cimitero, che metteranno in sicurezza definitivamente la frazione dal punto di vista della viabilità e del traffico, realizzeremo come Amministrazione quell’opera che gioverà complessivamente a tutta la frazione e che ne cambierà in meglio la vivibilità. All’inizio del 2016 il bando europeo in corso prevede che siano assegnati i lavori. Una vera e propria svolta per Stagno. Quanto alle fibrillazioni con il Consiglio di Frazione, devo dire che un pochino amareggiata dal comportamento lo sono stata, constatando con dispiacere che nonostante la disponibilità dell’Amministrazione si siano reputati un organismo di fatto a sé stante, in varie occasioni ma, sono fiduciosa che ormai dopo aver chiarito non ci ritroveremo più in situazioni del genere e insieme continueremo lavoreremo per il bene dei nostri cittadini».
Com’è invece il suo rapporto con il gruppo consiliare del suo partito, il PD? Riesce e in quali occasioni a scindere il ruolo di presidente del Consiglio Comunale da quello di militante di partito?
«Con il gruppo consiliare ho ottimi rapporti, i risultati e l’impegno sono sempre visibili, ed ognuno di noi fa sentire la propria passione nello svolgere il proprio ruolo. Il mio ruolo di Presidente del Consiglio Comunale credo di riuscire sempre a scinderlo da quello di iscritta ad un partito: è fermamente importante per me improntare il lavoro all’imparzialità che questa carica richiede, e penso di essere garante di ciò».
Con l’opposizione, invece, il Movimento 5 Stelle e Forza Italia, che rapporti ha? Ritiene di aver svolto fin ora il suo mandato in maniera imparziale nella gestione dei lavori dell’Aula oppure ha da rimproverarsi qualcosa?
«Credo di svolgere in maniera imparziale il mio ruolo all’interno dell’aula consiliare, anche se non spetta poi a me giudicare me stessa: certo qualcosa da rimproverarmi io riesco sempre a trovarlo, ma credo di essere sempre stata super partes, non aver mai negato la parola e l’ascolto a nessuno».
In questi mesi di esperienza diretta ha maturato la convinzione che ci sia qualcosa di migliorabile nella strutturazione dei lavori del Consiglio e dunque pensa che sia necessario rivisitare il regolamento del Consiglio Comunale oppure va tutto bene così com’è?
«Credo innanzitutto che si possa sempre migliorare. Ho già portato a conoscenza della conferenza dei capigruppo la necessità di apportare qualche modifica al regolamento, frutto della consueta condivisione anche con le forze di minoranza».
Ci spieghi: come si rapporta un presidente del Consiglio Comunale con il sindaco e la giunta?
«Ho un dialogo costante con la Giunta. Questo mi fa davvero piacere perché posso capire meglio le questioni di cui si va a discutere ed ancora meglio i meccanismi di questa complessa macchina comunale. Il mio è un ruolo di garanzia e riesco sempre a scinderlo dal ruolo di chi invece ha responsabilità di governo come il Sindaco e la Giunta: ciononostante mi sento appieno parte integrante del gruppo dirigente che è chiamato ad amministrare Collesalvetti. Queste dinamiche di dialogo trasparente e costante rendono di fatto più fluido il lavoro dell’Amministrazione».
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