Collesalvetti Da oggi, lunedì 21 giugno, la Toscana è in zona bianca. Premesso doverosamente che la prudenza é d’obbligo, si può parlare (almeno momentaneamente, speriamo tutti definitivamente) della fine di un incubo. Un incubo che ci ha visti, anche nella nostra regione, per mesi passare dalla zona rossa a quella arancione, sempre in attesa di quella gialla, nella quale le restrizioni erano più contenute. Settimane e mesi interminabili, quelle/i trascorse/i nella zona rossa e in quella arancione. Un incubo per tutti. In primis per ciò che questo significava per l’incidenza dell’epidemia. E in secondo luogo per ciò che comportava, da vari punti di vista.

Per il mondo del commercio e del lavoro. Un settore stremato, che ha visto innumerevoli Partite Iva chiudersi e chi è riuscito a sopravvivere, lo ha fatto con l’ansia di non farcela, fino all’ultimo, con una preoccupazione costante per il presente e per il futuro. Sul poter onorare il canone d’affitto del proprio fondo, sul poter mantenere inalterato il numero dei dipendenti (oltre la data di sblocco per i licenziamenti), sul poter continuare ad avere una clientela in misura accettabile. Ansie e preoccupazioni dei titolari di bar, solo per fare un esempio, che vedevano strade vuote anche in zona gialla, etc…

E non solo. Perché c’era anche il cittadino comune, a prescindere dal suo stato di imprenditore, libero professionista o lavoratore dipendente. Un cittadino che ha visto compresse significativamente le proprie libertà personali (su questo si è sviluppato un vivace dibattito politico, ognuno si é fatto la propria idea: c’èchi ha ritenuto proporzionate queste misure, chi invece esagerate): il coprifuoco, che per mesi e mesi non ha consentito la vita serale (indubbiamente un duro colpo, soprattutto per adolescenti e ragazzi, ma anche per over 30 e oltre); le limitazioni alla libertà di spostamento (fra regioni, all’interno della propria stessa regione, fra Comuni, all’interno del proprio stesso Comune con l’impossibilità di vedere persone care, parenti, amici…), etc…

Ora, la situazione epidemiologia sta costantemente migliorando, con un trend in discesa per nuovi contagi, ricoveri e terapie intensive. E da oggi si apre una nuova fase.

Ecco cosa c’è da sapere sulla zona bianca nelle FAQ del Governo italiano.

SPOSTAMENTI

Quali sono le regole sugli spostamenti in vigore nella mia Regione?

A chi si trova in zona bianca sono consentiti i seguenti spostamenti:
– senza limiti relativi agli orari o ai motivi dello spostamento, verso altre località della zona bianca;
– senza limiti di orario, verso tutto il territorio nazionale, se lo spostamento avviene per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute;
– verso località della zona gialla, senza doverne giustificare il motivo, nel rispetto delle specifiche restrizioni di orario previste per gli spostamenti in zona gialla e di quelle relative agli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate;
– verso tutto il territorio nazionale, se la persona che si sposta è in possesso di una “certificazione verde COVID-19” valida (si veda la FAQ specifica), nel rispetto delle specifiche restrizioni di orario previste per gli spostamenti nella zona di destinazione.
È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazion

 

MASCHERINE

Quando e dove si deve indossare la mascherina? 

I dispositivi di protezione delle vie respiratorie (meglio conosciuti come mascherine) devono essere obbligatoriamente indossati sia quando si è all’aperto, sia quando si è al chiuso in luoghi diversi dalla propria abitazione, fatta eccezione per i casi in cui è garantito l’isolamento continuativo da ogni persona non convivente.
L’obbligo non è previsto per:
– bambini sotto i 6 anni di età;
– persone che, per la loro invalidità o patologia, non possono indossare la mascherina;
– operatori o persone che, per assistere una persona esente dall’obbligo, non possono a loro volta indossare la mascherina (per esempio: chi debba interloquire nella L.I.S. con persona non udente).
Inoltre, non è obbligatorio indossare la mascherina, sia all’aperto che al chiuso:
– mentre si effettua l’attività sportiva;
– mentre si mangia o si beve, nei luoghi e negli orari in cui è consentito;
– quando si sta da soli o esclusivamente con i propri conviventi.
Per quanto riguarda lo svolgimento dell’attività lavorativa e delle attività scolastiche, la mascherina è obbligatoria nelle situazioni previste dagli specifici protocolli di settore.
È comunque fortemente raccomandato l’uso delle mascherine anche all’interno delle abitazioni private, in presenza di persone non conviventi.

È obbligatorio usare uno specifico tipo di mascherina? 

No. È fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli nelle situazioni previste. A tali fini, possono essere utilizzate anche mascherine “di comunità”, monouso, lavabili, eventualmente autoprodotte, purché siano in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate a coprire il volto, dal mento fino al di sopra del naso.

RISTORANTI, PIZZERIE, PASTICCERIE

Nella mia area sono aperti ristoranti, pizzerie, pasticcerie e altre attività di ristorazione? È consentito il consumo di cibi e bevande al loro interno?

 In questa zona i bar, i ristoranti e le altre attività di ristorazione sono aperti ed è possibile consumare cibi e bevande al loro interno, senza limiti orari. Sono consentite senza restrizioni anche la vendita con asporto di cibi e bevande e la consegna a domicilio, che deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.

 

Clicca qui per leggere le FAQ complete.

 

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