Guasticce Anche quest’anno, nella giornata di oggi, 13 ottobre, la fiera ha animato il paese di Guasticce.

Questo 2020 è stato tuttavia un anno molto particolare: é l’anno del Covid e questo ha comportato inevitabilmente dei cambiamenti. Dal lato dei partecipanti all’evento, il cambiamento è stato sensibile: dall’obbligo di indossare la mascherina al cambio di location. Quest’anno, infatti, la fiera paesana non si è dispiegata lungo la tradizionale cornice di Via Grocco, ma per apposita ordinanza comunale teatro dell’evento è stata Via Monte Bianco. Anche se non è il primo cambiamento: una trentina di anni la fiera si svolgeva lungo Via della Chiesa e un tratto di Via Sturzo (all’epoca Via delle Colline).

E come hanno dovuto spostarsi gli utenti, hanno dovuto fare altrettanto, ovviamente, anche i venditori ambulanti. Per loro questo – assieme al fatto della mascherina – non è tuttavia l’unico cambiamento sensibile. I commercianti intervistati da questa testata hanno infatti lamentato un sensibile calo dei consumi. Durante i mesi del lockdown sono stati ovviamente fermi, ma quando c’è stato il riavvio, alla ripresa dell’attività non è seguita un’accettabile ripresa dei consumi. «La gente ha paura di spendere»; «non ci sono soldi», il grido d’allarme lanciato dagli intervistati.

Al di là di queste difficoltà, certamente degne di nota e di grande attenzione, la fiera paesana rimane sempre un momento di aggregazione importante per il paese. Abbigliamento, borse, porchetta, patatine fritte e dolciumi (fra cui croccante, torrone e brigidini) e ancora: bibite, giocattoli, oggettistica per la cucina, ombrelli… Questo e altro ancora si poteva trovare sui banchi, in esposizione. Un’occasione per fare acquisti, ma più che altro un’occasione per la gente per ritrovarsi, stare insieme e condividere un dialogo. Queste ultime sono fra le poche cose che rimangono caratterizzanti per un paese di campagna, come Guasticce, che nel tempo è molto cambiatoL’industrializzazione, l’avvento di molti dalla città e altri fattori ancora, fra cui la scomparsa di molte figure chiave del “vecchio paese” hanno mutato molto la fisionomia del territorio e le sue tradizioni ed abitudini. La fiera paesana rimane fra i pochissimi anelli di congiunzione fra passato e presente. “Paese” significa anche questo: aggregazione, socializzazione e condivisione. Dimenticarsene vorrebbe dire tagliare le proprie radici.

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